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YOU ME AT SIX – Intervista al chitarrista Chris Miller

YOU ME AT SIX – Intervista al chitarrista Chris Miller

Dopo averne recensito l’ultimo bellissimo disco, ho avuto il piacere di intervistare la straordinaria band inglese guidata da Josh Franceschi degli You Me At Six. Primi assoluti nel 2014 con il loro quarto album ‘Cavalier Youth‘ nella Uk Album Charts. Milioni di dischi venduti con 4 dischi dʼoro in UK e sold-out ovunque, in arrivo a febbraio 2019 alla Santeria di Milano.

Il vostro sesto album si chiama VI, per quale motivo avete scelto proprio questo titolo?
Ci siamo sempre detti che se avessimo fatto un sesto album, lo avremmo chiamato VI. Pensavamo che questo album non avesse bisogno di spiegazioni attraverso un titolo, perché volevamo che le canzoni parlassero da sole.
 
Vi ho ammirato come inviato stampa al vostro concerto di Rimini lo scorso anno, con i Biffy Clyro, serata di grande potenza. Ne scrissi meraviglie, amate la musica dal vivo? Avete un approccio pazzesco sul palco.
La musica dal vivo è la mia parte preferita dell’essere in una band. Per noi il nostro spettacolo dal vivo è molto importante ed è qualcosa su cui abbiamo lavorato duramente per perfezionarci. Vogliamo che tutti si divertano e trasmettano la stessa energia e le stesse emozioni che la folla prova. L’energia è la chiave per ottenere una folla dalla tua parte.
 
Con Cavalier Youth arrivaste al primo posto, cosa vi proponete con questo VI?
Avere un album numero 1 è stata una grande esperienza per noi. Ovviamente quando pubblichi un nuovo disco sei sempre alla ricerca del primo posto, ma penso che nel clima di oggi della musica in streaming online non importi più così tanto per noi. Vogliamo solo fare sentire le nostre canzoni a tutti, abbiamo quasi 2 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e altri siti di streaming, quindi per noi è fantastico.
 
A cosa vi siete ispirati nella composizione del disco?
A niente in particolare. Siamo stati influenzati da molti stili musicali diversi, tra cui hip hob e rnb durante la creazione del groove. Volevamo che tutto avesse un ottimo feeling e movimento, non c’è niente di piatto o noioso in questo album. E’ stato tutto basato sull’esplorazione tenendo aperta ogni porta, nulla era escluso dal tavolo.
 
Ma fare rock nell’era del rap, del hip-hop e del trap, almeno in Italia sono i generi che vanno di gran lunga per la maggiore. Che situazione c’è nel Regno Unito?
L’industria musicale è molto diversificata di questi tempi, le guitar band stanno facendo un passo indietro, a mio parere. Questo non è un problema, anche se penso che tutto vada a cicli. Il rock può anche non essere più così presente nei media mainstream, ma le band stanno ancora vendendo dischi in tutto il mondo ed i fans continuano ad andare ai loro concerti, questo è tutto ciò che conta.
 
Anche in questo disco avete infilato una splendida ballad, Losing You.
Losing You è una canzone scritta da Josh e Max. È un perfetto connubio tra una ballata lenta tradizionale e un poco di produzione del 2018, quasi come nelle righe di John Mayer. Ci è sempre piaciuto scrivere canzoni più lente e penso che questo sia un grande album in questo senso.
 
Sono oramai parecchi anni che siete in giro, come avete visto cambiare la musica in questo periodo?
La musica è in continua evoluzione ed i giochi cambiano continuamente. Questo è ciò che amiamo, scoprire nuovi artisti ed ogni nuovo album è una nuova sfida. Al giorno d’oggi l’industria musicale è sempre più digitale e può risultare difficile tenere il passo. Le persone vogliono la musica istantaneamente e poi vogliono di più, a volte penso che le persone non apprezzino quanto tempo ci vuole per registrare un album. D’altra parte c’è sempre qualcosa di nuovo da verificare e questo, certamente ci tiene occupati.
 
Avete iniziato che eravate in Europa e fra poco sarete nella brexit, la musica non ha confini, voi come avete vissuto questo avvenimento.
Dovremo aspettare e vedere, ho votato per rimanere nell’UE, ecco come mi sento al riguardo.

La cosa più strana che vi è capitata nei vostri tanti tour?
Ci sono stati molti momenti strani, quando stavamo registrando a Los Angeles un nano bussò alla nostra porta vestito solo con le mutande, era ammanettato ad una ragazza e pensava che il nostro appartamento fosse una casa dove si teneva una festa. Diciamo che è stato abbastanza strano…
 
VI aspettiamo a Milano nel 2019, cosa promettete ai vostri fans?
Ci impegniamo a tornare! Quanto prima possibile. Amiamo fare concerti in Italia.
 
MAURIZIO DONINI

 
Band:
Josh Franceschi – Voce
Max Helyer – Chitarra ritmica
Chris Miller – Chitarra solista
Matt Barnes – Basso e cori
Dan Flint – Batteria e percussioni
 
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 **** ENGLISH VERSION ****

Your sixth album is called VI, why did you choose this title?
We always said to ourselves if we made a sixth album we would call it VI. We felt this album didn’t need explaining through a title as we wanted the songs to do the talking.
 
I admired you as a press release at your concert in Rimini last year, with the Biffy Clyro, an evening of great power. I wrote of a fantastic live, do you love live music? You have a crazy approach on stage.
Live music is my personal favourite part about being in a band. For us our live show is very important and something we have worked hard on perfecting. We want everyone to have fun and convey the same energy and emotions that the crowd are feeling. Energy is key to getting a crowd on your side.
 
With Cavalier Youth you came in first place, what do you propose with this VI?
Having a number 1 album was a great experience for us. Of course when you release a new album you are always gunning for first place but I think in today’s climate of streaming music online it doesn’t matter so much to us anymore. We just want our songs out for everyone to listen too, we have almost 2 million monthly listeners on Spotify and other streaming sites so for us that is amazing.
 
What were you inspired recording this album?
No albums in particular. We took influence from a lot of different styles of music though including hip hob and rnb when creating grooves. We wanted everything to have a great feel and movement, there’s nothing flat or boring on this album. It was all about exploration and keeping absolutely every door open, nothing was off the table.
 
But rocking in the era of rap, hip-hop and trap, at least in Italy are the genres that go by far for the greater. What’s the situation in the United Kingdom?
The music industry is very diverse these days, guitar bands are taking a back seat at the moment in my opinion. This isn’t a problem though as I think everything goes in cycles. Rock may not be so successful in the mainstream media but bands are still selling out shows worldwide and fans going to shows, that’s all that matters.
 
Also on this record you put on a wonderful ballad, Losing You.
Losing you is a heartfelt song written by Josh and Max. It’s a perfect marriage of a traditional slow ballad with a bit of 2018 production thrown in, almost John Mayer like in places. We have always enjoyed writing slower songs and I think this is a great album closer.
 
Have you been around for several years now, how did you see the music change at this time?
Music is constantly evolving and the game keeps changing. That’s what we love about it, discovering new artists and the new challenge that comes with every album. The music industry is a lot more digital these days and it can be hard to keep up. People want music instantly and then they want more, i sometimes think people don’t appreciate how much time it takes to record an album. On the other hand there’s always something new to check out and it certainly keeps us busy.
 
You have started that you were in Europe and soon you will be in the brexit, the music has no boundaries, how you have lived this event?
We will have to wait and see, I voted to stay in the EU so that’s how I feel about it.

The strangest thing that happened to you on your many tours?
There has been many weird moments, when we were recording in LA a dwarf knocked on our door dressed only in his underwear handcuffed to a girl thinking our apartment was a house party. That was pretty strange.
 
We are waiting for you in Milan in 2019, what do you promise your fans?
We promise to return! As soon as possible. We love playing shows in Italy.