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XIII Jam Session di beneficenza per Make A Wish – Intervista a Marco D’Andrea

XIII Jam Session di beneficenza per Make A Wish – Intervista a Marco D’Andrea

In attesa della serata benefica prevista il prossimo 16 Novembre allo Slaughter Club di Paderno Dugnano, abbiamo intervistato il festeggiato: Marco D’Andrea, organizzatore e chitarrista nei Planethard.

Ciao Marco, il prossimo 16 Novembre organizzerai la tredicesima edizione della jam session di beneficenza allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI). Puoi spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?

Ciao Susanna ed un saluto a tutti i lettori di TuttoRock. La particolarità di questo evento è che ogni musicista si ritrova sul palco a suonare con perfetti sconosciuti o con persone che magari conosce di vista ma con cui non ha mai suonato. Considerato il fatto di non aver mai provato il brano come si fa normalmente in sala prove prima di uno show, c’è tutta l’emozione della prima volta. Ad ogni evento partecipano sempre colleghi, amici, conoscenti, allievi e ovviamente anch’io. Oltre a questo, ci sarà anche l’estrazione di premi messi in palio da diversi sponsor, che ringrazio personalmente e per l’occasione tutto il ricavato verrà devoluto in beneficenza.

C’è una particolare storia o esperienza che vi è stata di ispirazione per trasformare questa esperienza musicale in un’occasione benefica?

Quindici anni fa (togliendo i due anni del Covid), volevo organizzare un compleanno “alternativo”, qualcosa che fosse davvero diverso rispetto alla solita pizzata. Ho quindi deciso di organizzare una festa, coinvolgendo amici, colleghi e allievi a condividere il palco. Per l’occasione ho deciso autonomamente di fare un regalo a chi ne avesse bisogno, devolvendo il ricavato della serata. Questo è il quarto anno che collaboro con Make a Wish e tutto il mio staff è entusiasta di dare un contributo attivo alla causa.

Che effetto fa sapere di essere arrivati alla XIII edizione di questo evento?

E’ una bellissima sensazione perchè mi fa capire quale è veramente il potere della musica. Questa occasione serve ad aiutare chi ne ha bisogno, quindi racchiude in sè un grosso potere. Tutte le persone coinvolte lo sanno, partanto questa diviene una serata speciale, in cui ci si diverte per una giusta ragione. La musica ha il potere di avvicinare le persone: è un linguaggio universale e se serve a fare del bene, come in questo caso, direi che abbiamo fatto bingo!

Come anticipato il ricavato della serata verrà devoluto a Make-A-Wish Italia Onlus, no-profit attiva nel realizzare i desideri di bambini affetti da gravi malattie. Per quale ragione hai scelto proprio questa organizzazione tra molte altre?

Ho scelto questo ente dopo che un mio amico mi aveva parlato di loro, mi ha subito colpito il fatto di poter realizzare i desideri di questi bambini, purtroppo con gravi patologie.

Quali sono le modalità con cui i partecipanti potranno contribuire alla donazione?

Acquistando i biglietti della lotteria direttamente allo Slaugher. Tutto il ricavato verrà devoluto a Make a Wish Italia Onlus, le informazioni sono disponibili sull’ evento Facebook.

C’è qualche desiderio realizzato nel corso delle precedenti edizioni che ti è rimasto particolarmente impresso e che sei fiero di aver aiutato a concretizzare?

Tra i tanti desideri realizzati c’è sicuramente quello di un bimbo che sono riuscito a mandare in Australia a suonare con gli AC/DC circa cinque anni fa. Un bellissimo desiderio, non poteva che essere realizzato.

Immagino che da chitarrista quale sei, avrai sicuramente avuto anche tu qualche punto di riferimento in ambito musicale, forse un “guitar-hero” che nella tua infanzia o adolescenza avrai desiderato incontrare, puoi dirci chi è?

Ne ho avuti alcuni, ti direi Slash, che ho avuto il piacere di conoscere durante dei festival in cui suonavo coi Planethard, ci sarebbe poi Marty Friedman. Un altro chitarrista che mi è nel cuore Jimi Hendrix. Uno è troppo riduttivo, ce ne sarebbero tantissimi, ma diciamo questi tre sono i miei preferiti.

I Planethard hanno una certa nomea in ambito metal: avete aperto ai Gotthard, agli Europe e ai Backyard Babies per citarne alcuni. Nonostante abbiate una massiccia discografia per questa serata prevedete di tornare alle origini esibendovi con delle cover…

Vorrei precisare che durante l’evento suoneremo divisi, ma avremo qualche momento in cui ci incontreremo sul palco. Ho voluto mantenere l’impostazione della Jam, perciò non abbiamo fatto prove e mi sono adoperato affinchè non fossimo mai abbinati durante la stessa canzone. Se succederà è solo per coprire degli imprevisti.

C’è un brano in particolare tra quelli previsti in scaletta che ritieni particolarmente significativo in questo contesto?

Ritengo che “Have You Ever Seen The Rain” si addica pienamente a questa iniziativa: “voglio sapere se / hai mai visto la pioggia? / Voglio sapere se / hai mai visto la pioggia / venire giù in una giornata di sole?”

Puoi darci qualche anticipazione su quali saranno gli ospiti della serata?

Durante questa edizione ho lasciato che siano i bambini i veri protagonisti, lasciandogli carta bianca l’estrazione dei premi. Ho voluto renderli gli ospiti speciali di quest’anno, visto che sarà il loro momento. Ho saputo che uno di loro verrà vestito da Wolverine, spero solo non distrugga tutto!

Ci sarà anche la partecipazione di un altro ente benefico che parteciperà con una bancherella, ovvero Residence Coffee ODV, puoi parlarcene?

Residence Coffee ODV è un ente che si occupa dell’adozione di gatti abbandonati. Quello che fanno è davvero lodevole, hanno un cuore enorme. Sono venuto a conoscenza della loro attività l’anno scorso adottando Lupin. Un’ adozione del cuore a tutti gli effetti. Era un gattino molto spaventato prima, ma col tempo ha imparato a fidarsi dell’uomo. La mia compagna mi ha proposto di coinvolgerli in questo evento per dargli visibilità. Infatti ci saranno tanti gadget a tema in vendita ed il ricavato darà una mano a tutti i gatti che gestiscono, per maggiori informazioni e poter dare un contributo visitate la loro pagina Facebook.

C’è qualcuno che ti senti di dover ringraziare per questa opportunità?

Tutto il mio staff di circa venti persone, collaboratori preziosi che anche quest’anno mi daranno una mano, i musicisti, gli sponsor, lo Slaughter, tutti coloro che credono in questa iniziativa e tutto il pubblico che viene ogni anno e senza la quale non sarebbe possibile la realizzazione di questo evento.

SUSANNA ZANDONÀ