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WHITESHARK – Intervista al duo rap milanese

WHITESHARK – Intervista al duo rap milanese

In occasione dell’uscita dell’album “Brezis vol.1”, ho avuto il piacere di intervistare Daniele Scavetta, in arte “Scave”, e Simone Filipazzi, in arte “Simoroy”, che insieme formano il gruppo “WHITESHARK”. Si conoscono per la prima volta a un contest live di Milano e successivamente si rincontrano in uno studio di registrazione a Muggio (MB) per puro caso. Dopo un po’ di featuring reciproci con i nomi d’arte Scave e Simoroy nel 2018 decidono di formare il gruppo WHITESHARK esordendo con un EP di 4 tracce dal titolo “Quanto Basta” condito da due videoclip: “Muovilo” e “Non fa per me”. Successivamente escono vari altri singoli, tra cui “Accelera” in collaborazione con il noto rapper Vacca. Nel frattempo iniziano a girare per l’Italia aprendo eventi importanti come il concerto di Shiva al Carroponte davanti a 3000 persone e partecipando, di recente, alle campagne di sensibilizzazione di Wall Of Dolls, Onlus ideata da Jo Squillo.

Ciao ragazzi, bentornati su Tuttorock, circa dieci giorni fa è uscito il vostro primo album “Brezis vol.1”, so che è ancora presto ma che riscontri state avendo?

Ciao Marco, grazie! Stiamo ricevendo riscontri molto positivi, noi pretendiamo tanto da noi stessi, dal pubblico, stiamo ricevendo messaggi di affetto e complimenti dagli addetti ai lavori, questi primi dieci giorni sono andati oltre le nostre aspettative.

Brani nati in quale lasso di tempo?

Diciamo che i brani sono stati scritti a partire dal 2018 e sono stati registrati dal 2019/2020 in avanti. Sono brani ai quali siamo molto legati perché fanno capire la realtà dei Whiteshark, vogliamo mandare dei messaggi alle persone che ci ascoltano, messaggi che riescano a far capire a chi ci segue che è bello credere in qualcosa e bisogna rimboccarsi le maniche per far sì che ciò in cui si crede diventi realtà.

Quando scrivete un brano partite da un tema, da una parola, da una base o ognuno ha una sua storia?

Dipende, non abbiamo uno schema preciso, a volte abbiamo iniziato a scrivere mettendo un beat, altre volte partiamo da un titolo e, partendo da esso, creiamo tutta la metafora del brano. Dipende da come ci sentiamo in quel momento.

Farete un tour molto particolare, nelle scuole, come mai questa idea?

Non è un vero e proprio tour, andiamo a mandare un messaggio positivo ai ragazzi nelle scuole, abbiamo avuto questa idea perché, come ti abbiamo detto nella prima risposta, vogliamo trasmettere messaggi positivi alla gente che ci segue. Parlare ai ragazzi nelle scuole è la miglior cosa, la marcia in più per portarli sulla retta via.

Che tipo di reazioni percepite da parte degli studenti?

Varie reazioni, ovviamente, come in tutte le cose c’è gente che ti sta dietro, gente un po’ più diffidente, nel complesso, però, finora questi incontri sono andati bene. Anche i più diffidenti se ne sono stati comunque nell’angolino ad ascoltare, sai, nelle scuole c’è spesso anche il bullo di turno, bisogna capire come prendere i ragazzi, non è una cosa semplice, noi però crediamo molto nella nostra musica e nel linguaggio che usiamo e finora è andato tutto bene.

Quando e come vi siete incontrati e quando avete deciso di dar vita al progetto Whiteshark?

Ci siamo conosciuti in vari contest di freestyle nella zona di Milano, pian piano si è instaurato un bellissimo rapporto che è diventato fraterno ed abbiamo deciso che sarebbe stato più bello e molto più utile unirsi per far sì che la realtà che volevamo creare fosse molto più forte di quello che facevamo da solisti. È nato questo bel progetto e non possiamo rimpiangerci nulla, la musica che facciamo è una roba fantastica e continueremo a produrre roba simile.

Ho visto che nel rap c’è molta più collaborazione rispetto ad altri ambienti musicali, è così?

Non è sempre così purtroppo, c’è molta unione ma gli emergenti vengono a volte visti con un occhio diverso rispetto a come dovrebbero essere guardati. Dipende dall’artista, c’è quello che ti lascia un bel feedback, c’è quello che manco ti calcola, c’è quello che ti insulta a priori, noi comunque siamo molto contenti.

Il vostro nome rappresenta lo squalo bianco, che non dorme mai, è una metafora che sta a significare che per arrivare a degli obiettivi non bisogna mai fermarsi?

Esatto, il nostro nome rispecchia il nostro modo di inseguire il nostro obiettivo. In questo album si sente questa voglia di rivalsa, è un disco estroverso ma ci sono molte parentesi introverse, quando trasmetti quel tipo di sensazione si sente quella voglia di rivalsa, quella cosa dello squalo bianco. Lo squalo non dorme mai e noi metaforicamente non dormiamo mai, siamo sempre lì a pensare al futuro, da quando abbiamo iniziato non abbiamo mai avuto un segno di cedimento.

Quanto è difficile farsi notare in un ambiente saturo come quello del rap?

Eh, questa è una domanda da cento milioni. Sicuramente ci vuole originalità, costanza e bisogna sempre essere sé stessi per avere quella visibilità che serve per far girare il mulino. Essere sé stessi ripaga sempre ma se non fai parte di una determinata cerchia molti ti vedono come una minaccia perché puoi essere magari il nuovo trend del mercato. Abbiamo notato che un emergente viene aiutato solo se già ha spaccato da solo. È invece prima che uno ti deve aiutare, quando sei quasi uno sconosciuto, dopo, anche se non arriva uno ad aiutarti ce la fai comunque quasi sempre anche da solo, è questa cosa che manca, dovrebbero dare più possibilità a coloro che vogliono dare un messaggio positivo.

Il vostro sogno artistico più grande?

Pensando in grande vincere un Grammy e collaborare con Chris Brown! Anche con Eminem però… Ci basta però portare la nostra musica nei palazzetti di tutta Italia, andiamo per step, poi da lì ci daremo un altro obiettivo.

Domanda d’obbligo, a quando il volume 2?

Un volume 2 non è ancora pronto, l’idea di dare un continuo a questo progetto è stata fatta appositamente, è stata una scelta volta a creare un progetto parallelo ad altri progetti che faremo. Risulterà molto utile quando avremo voglia di buttar fuori qualcosa meno schematico ma più di getto.

A parte le vostre esibizioni nelle scuole avete qualche data in programma?

Stiamo facendo questa cosa nelle scuole ma abbiamo anche date live in fase di aggiornamento, il 5 agosto apriremo il concerto dei The Kolors a Bergamo poi abbiamo altre date a metà luglio, ad esempio un festival dove ci saranno artisti del calibro di Caparezza.

Grazie mille per il vostro tempo, a presto!

Grazie di cuore a te e a Tuttorock!

MARCO PRITONI