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WASABI – Intervista alle tre ragazze della band romana

WASABI – Intervista alle tre ragazze della band romana

Una nuova band, tre ragazze di Roma, le Wasabi. Claire, Lexie e Simo, rispettivamente voce/chitarra, basso e batteria, si formano a Roma in piena pandemia, durante il lockdown e sono pronte ad esordire con un primo EP di prossima pubblicazione. Al momento è uscito il loro primo singolo “Verde”, un brano di synth pop che ricorda gli anni 80. Ne ho parlato con la band e di seguito l’intervista.

Ciao ragazze e benvenute su Tuttorock. Wasabi una nuova band come nasce l’idea?
Ciao! L’idea di formare una band è nata dall’esigenza, sempre presente in tutte e tre, di esprimere le nostre emozioni tramite la musica. Siamo tre elementi molto diversi, ognuna di noi ha le proprie caratteristiche ben definite e, a dire la verità, all’inizio non è stato così semplice farle convivere in maniera armoniosa. È successo quasi come per magia, quando a un certo punto i nostri brani pian piano hanno cominciato a prendere forma e ci siamo rese conto che quella forma ci piaceva e soprattutto ci rappresentava a pieno.

Avete deciso di formare la band durante il covid, ma la vera scintilla quale è stata?
Tutto è nato quando ci siamo viste per la prima volta di persona, in una sala prove di Roma. Lexie e Maddie si conoscevano già perché suonavano insieme in un’altra band, mentre Claire aveva intravisto Lexie in una serata condivisa, ma non si erano realmente conosciute. Così, quella domenica di maggio (la domenica è stata per tanto tempo il nostro giorno fisso di prove), Lexie e Maddie hanno visto Claire arrivare sulla sua bicicletta con una bella tastiera sulle spalle e, dopo essere state un paio d’ore in sala prove, ci siamo subito rese conto del potenziale che questa band poteva tirare fuori.

Perchè Wasabi?
Come molti sanno, il wasabi è una salsa utilizzata nella cucina giapponese tratta da un’omonima radice. Al gusto ha un sapore piccante e caratteristico, molto intenso, ma al contempo ha delle notevoli proprietà depurative. Insomma, è come se la pianta stessa volesse dire “devi passare attraverso il dolore per purificarti da esso”. Ecco, noi vogliamo dare questo significato e questa intenzione alla nostra musica: note e testi che bruciano, che fanno urlare, al fine di raggiugere un momento catartico (anche piccolissimo).

Come nasce un vostro brano? Da un testo, da un riff?
Molto spesso nascono spontaneamente da Claire, voce e tastiere del gruppo, che si sente stimolata quando è in movimento poiché in quei momenti vive degli stati profondamente contemplativi, in cui i pensieri scorrono insieme al paesaggio intorno. Così si ritrova a canticchiare cose apparentemente insensate in macchina o in bicicletta, anche sovrapponendosi a canzoni altrui. È una sorta di gioco-tecnico, a volte riesce, a volte no. Quando riesce, si mette al pianoforte e inizia a strutturare il pezzo dando una forma primordiale che assumerà quella definitiva solo in sala, insieme a Lexie (basso) e Maddie (batteria) dopo una serie di frenetiche ricerche di suoni e ritmiche.

Parliamo dei testi delle canzoni, di cosa trattano?
I testi parlano di esperienze vissute, di persone e del loro dolore, di come restano, se ne vanno, si trasformano. Nelle nostre canzoni è spesso presente una forte voglia di evadere, di arrivare in dimensioni alternative dove potersi ritrovare e liberare. La speranza è un altro tema portante, ma sempre con una lettura malinconica e disillusa, poiché strettamente collegata alla dicotomica ostinazione umana, generando forze contrapposte che tendono ad annullare ogni movimento. Ci piace provare a entrare nel mondo psichico e superarlo, rendendolo qualcosa di cosmico.

“Verde” è il primo singolo, il suo significato? Perché Verde? Di solito è sinonimo di speranza, o indica il colore dell’erba, della natura, quale è il vostro significato?
Come anticipato, Verde per noi è malinconica speranza. Si capisce sin dalla prima strofa: “Vieni qui, toccami i capelli e poi riempimi di pensieri verdi, la speranza, sai, vola via di fretta e non ricordo mai come tenerla stretta”. È la richiesta di una persona che cerca disperatamente qualcuno che le ricordi di continuare a sperare, perché lei non ne è più in grado. Il significato di Verde è fortemente collegato a quello del secondo singolo, che avrà a che fare con un altro colore.

Il brano anticipa l’uscita del vostro primo EP, potete anticiparci qualcosa?
Sarà un EP composto da cinque brani inediti (di cui una ballata sperimentale!) ed è stato registrato ad aprile 2022 presso il VDSS Recording Studio (Ceprano, FR) da Filippo Strang, con il quale ci siamo trovate benissimo grazie alla sua simpatia e professionalità. Per la copertina invece abbiamo collaborato con una bravissima illustratrice canadese, che è riuscita a creare un artwork pazzesco che non vediamo l’ora di potervi mostrare.

Il vostro sound prende spunto dal synth pop degli anni 80, come mai essendo della giovane generazione avete scelto quel sound?
Nonostante la nostra giovane età (forse meno giovane di quello che sembra?) i nostri ascolti spesso vanno parecchio indietro nel tempo. Diciamo che ci siamo ritrovate in una maniera un po’ inconscia ad andare in quella direzione, sperimentando con suoni di synth e vedendo che tutti quelli che ci mettevano d’accordo erano proprio quelli che si rifacevano al sound anni ’80. E poi nell’ultimo periodo c’è stato un vero e proprio ritorno nostalgico alla cultura pop di quegli anni: basti pensare al successo che hanno avuto serie TV come Stranger Things o artisti come The Weeknd.

Altre vostre influenze musicali?
Beh, diciamo che abbiamo molte influenze musicali di diverso tipo: Maddie predilige il rock partendo dai Queen, Smashing Pumpkins, ma anche il metal e brit-pop.  Lexie ha un animo punk e grunge e le sue band preferite di sempre sono Ramones e Nirvana, mentre qui in Italia impossibile non citare Ministri, Verdena e Sick Tamburo tra i suoi principali ascolti. Claire spazia molto, a partire dalla classica (Ravel e Debussy tra i suoi preferiti) fino ad arrivare ad artisti appartenenti a generi molto differenti. Tra i suoi preferiti: MGMT, Porcupine Tree, Paramore, Prozac +, Bluvertigo (e molti altri). Forse è proprio da questa eterogeneità di ascolti che nasce la nostra spinta creatrice e sperimentale.  La band che ci accomuna di più sono comunque i Muse! E, perché no, il loro gruppo in apertura al loro prossimo tour, i Royal Blood. Grandi fonti di ispirazione per tutte e tre. Se ci avete ascoltate, fateci un po’ caso e fateci sapere!

Cosa pensate e desiderate possa fare la vostra musica on un momento difficile come quello che stiamo vivendo?
Sicuramente la musica aiuta a superare qualsiasi (o quasi) momento della vita. Noi ci siamo formate proprio durante la pandemia e questo la dice lunga. La musica è ritmo, è vibrazione, è vita! La nostra in particolare tenta di far riflettere su argomenti seri -se si analizzano bene i testi- ma, allo stesso tempo, diffonde una carica di energia tale da farti battere il piede per terra e scatenarti.

State programmando date dal vivo?
Sì, certamente! Stiamo cercando di suonare il più possibile dal vivo.  Crediamo sia fondamentale per poter diffondere la nostra musica e farci conoscere, nonostante sia molto difficile in una città come Roma trovare delle serate dedicate a gruppi emergenti che chiamino un discreto pubblico: in Italia si preferiscono sempre le tribute o le cover band. Fortunatamente esistono delle piccole realtà che permettono di far suonare artisti emergenti di ogni genere ed età ed è sempre bello partecipare e conoscere altri musicisti. Ci piacerebbe fare un mini-tour nel nostro Bel Paese per farci conoscere anche al di fuori della capitale.

Chiudete l’intervista come volete, un messaggio per ascoltare la vostra musica a chi leggerà l’intervista.
Ringraziamo te Fabio Loffredo per le domande e ringraziamo di cuore chiunque abbia dedicato il suo tempo per conoscerci un po’ leggendo questa intervista. Invitiamo gli amici lettori di Tuttorock a perdersi nel vaporwave della nostra musica verde!

FABIO LOFFREDO

Band:
Claire: Voce e tastiere
Lexie: Basso
Simo: Batteria

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