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VIVALDI METAL PROJECT – Intervista al tastierista, compositore e fondatore Mistheria

VIVALDI METAL PROJECT – Intervista al tastierista, compositore e fondatore Mistheria

Secondo Atto del progetto ideato da Mistheria, tastierista che ha collaborato con artisti come Bruce Dickinson, Mark Boals, Neil Zaza e tanti altri. Vivaldi Metal project si può anche etichettare come All Stars Metal Band, perché il tastierista ha coinvolto nuovamente dei nomi illustri del panorama heavy metal e progressive nazionale ed internazionale, Dopo “The Four Seaons”, uscito nel 2016 che tributava Vivaldi, con il nuovo “EpiClassica”, il tributo va ad alcuni dei più grandi compositori ed alle loro sinfonie immortali. Ne ho parlato cin Mistheria e di seguito il resoconto dell’intervista.

 

Ciao e benvenuto su Tuttorock.com. E’ finalmente uscito il secondo capitolo del Vivaldi Metal Project, “EpiClassica”. Parlami del processo compositivo, come sono nati i brani?
Piacere mio essere vostro ospite. I brani sono nati a partire da tre provini strumentali che avevo composto e arrangiato io stesso, poi finalizzati ed eseguiti dal vivo già nel concerto del 2018 al “Kitee International Music and Art Festival” (Finlandia) e al “Dokkem Festival” (Olanda) del 2019. Dall’Estate 2019 il processo compositivo è continuato e si è concluso alla fine del 2020. Insieme a me hanno lavorato molti eccellenti compositori che hanno lavorato su brani scelti da una lista in cui elencavo brani di musica Classica di vari autori che volevo facessero parte di “EpiClassica”.

La pandemia e il lockdown quanto hanno influito sulla scrittura dei brani? E’ stato registrato tutto in remoto?
Periodo buio per l’intero pianeta, come sappiamo, e che ha causato notevoli difficoltà, ma che nel processo di produzione di “EpiClassica” ha consentito una concentrazione di tempo ed energie dato che tutti noi eravamo impossibilitati a viaggiare. Quindi, in questo senso, ha consentito un’accelerazione dei lavori concretizzati, certamente, per la maggior parte in remoto (online).

Perché il titolo “EpiClassica”?
Volevo racchiudere nel titolo, in maniera immediata ed efficace, il contenuto musicale dell’album. Ho cercato una parola che potesse condensare la combinazione di “epico” (lo stile) e “classico” (il repertorio attinge dalla musica Classica).

Andando ad analizzare tutte le caratteristiche dell’album, il significato dei testi e come li hai abbinati a composizioni classiche conosciute?
Di base, “EpiClassica” è un concept-album, i cui testi 1. si riallacciano e continuano il contenuto del primo album “The Four Seasons” (le quattro stagioni della vita) e 2. entrano nel profondo dell’essere umano (che era al centro del precedente lavoro) scavando nei sentimenti ed emozioni che si provano e di cui facciamo esperienza durante la nostra esistenza. L’abbinamento a composizioni classiche è il “marchio di fabbrica” del Vivaldi Metal Project, un lavoro che va in profondità ad analizzare i grandi capolavori del passato per forgiarli con i nostri contenuti lirico-musicali all’interno del genere Symhonic-Metal.

Anche il disegno di copertina fa il suo effetto, un ibrido tra chitarra, violino e tastiere, il fuoco e un acquedotto romano, come è venuta l’idea ed il suo significato.
Grazie a Nello Dell’Omo per aver realizzato un vero capolavoro grafico, partendo da una mia idea di base che ha sviluppato ed elaborato al massimo livello. Come per il titolo, volevo che la copertina raccontasse e facesse “ascoltare” il contenuto dell’album ad un primo colpo d’occhio. L’acquedotto romano è un elemento che ho deciso di aggiungere in una seconda fase, a voler affondare le radici nel nostro epico passato (l’Impero Romano) e creare un legame identificativo con l’Italia che è la “madre patria” del Vivaldi Metal Project.

Anche stavolta tantissimi ospiti, da Mike Portnoy e Jeff Scott Soto, passando anche per Giacomo Voli e Alessandro Del Vecchio. Una scelta difficile, come li hai coinvolti?
I collegamenti con i tanti artisti che hanno preso parte al nuovo album sono vari, si parte da conoscenze precedenti, nuovi contatti, incontri recenti, e così via. Per ognuno di loro ci sarebbe una storia da raccontare…  Mi piace sottolineare come ognuno di loro abbia accolto il mio invito con grande piacere ed estremo entusiasmo, molto gratificante e incoraggiante quando si lavora su un progetto così grande.

Come hai diviso le parti vocali e strumentali per i vari ospiti?
Principalmente in base alle loro caratteristiche e stile. Faccio sempre un’analisi attenta dei singoli musicisti, ascoltando molto materiale e analizzando le varie possibilità di coinvolgimento degli artisti nei vari brani. Ho uno schema (tipo matrix) in cui creo degli abbinamenti e formazioni, brano per brano. Ciò mi permette di avere tutto sotto controllo e, in generale, tutto funziona già sulla carta. Sono rari i cambi successivi a quanto già stabilito. Da questo punto in poi inizio ad inviare il materiale e pianificare le registrazioni.

Hanno avuto libertà nell’interpretazione o è stato tutto scritto?
In un processo di produzione che avviene essenzialmente in remoto e con centinaia di artisti, la creazione di linee guida e provini è fondamentale, altrimenti si rischia di non portare mai il brano a termine o con notevoli problematiche e ritardi. La registrazione di ogni singolo componente va ottimizzata e preparata minuziosamente, la registrazione deve essere “buona la prima”, anche per evitare costi aggiuntivi (ad es. nel caso di batteristi che registrano in uno studio prenotato). Vista la qualità eccelsa di tutti i musicisti coinvolti, il processo è sempre fluido e il materiale ricevuto corrisponde a quanto richiesto e, in molti casi, di gran lunga superiore.

Presenta tu qualche ospite e se c’è qualche aneddoto da raccontare.
Troppi sia gli ospiti che gli aneddoti… Vorrei qui evidenziare come, al fianco dei grandi nomi noti (tipo quelli da te già citati), musicisti meno noti al grande pubblico o, in alcuni casi, emergenti, abbiano fornito delle prestazioni eccezionali. Ciò ha creato una omogeneità qualitativa favolosa che ha permesso di tenere alto il livello di tutti i diciotto brani dell’album. Uno degli aneddoti più incredibili dell’album (ce ne sono tanti) riguarda il batterista Dirk Verbeuren (Megadeth) che ha registrato il brano “Threshold Of Miracles” e a cui avevo inviato un provino in cui la traccia di batteria risultava raddoppiata in velocità sul finale, un errore nel provino, me ne sono reso conto con qualche giorno di ritardo ma non l’ho avvisato pensando “beh, è talmente impossibile eseguirla che si renderà conto essere errata e troverà inevitabilmente una soluzione alternativa”. Invece lui, con estrema disinvoltura, l’ha registrata così come l’ha ascoltata dal provino, il risultato acustico è qualcosa di sconvolgente in termini di velocità ed esecuzione tecnica, una mitragliata sonora!

Porterai “Epiclassica” in tour? So che hai un programma un tour acustico. Rimarrà acustico o porterai in scena l’album con band e orchestra?
“EpiClassica” sarà in tour per i prossimi tre anni, sia in versione “elettrica” così come nell’album (quindi band e orchestra) che in versione “acustica”. Abbiamo iniziato in acustico a maggio e da luglio parte la serie di concerti con gruppo al completo in versione elettrica.

L’album precedente era incentrato su Vivaldi, stavolta su vari compositori classici, perché e come li hai scelti?
“EpiClassica” è una naturale conseguenza del primo lavoro, così come già stabilito subito dopo l’uscita di “The Four Seasons” (basato appunto sul capolavoro vivaldiano “Le Quattro Stagioni”). Per “EpiClassica”, come detto, avevo creato una lista di compositori e brani che avrei voluto elaborare e farli nostri, partendo da quei grandi temi della musica Classica noti a tutti (“Marcia Turca” di Mozart, la “Quinta” di Beethoven, “Il Carnevale degli Animali” di Saint-Saëns, il “Dies Irae” di Mozart, ecc.) e che ritenevo potessero offrire elementi di lettura e rivisitazione perfetti in chiave Symphonic-Metal.

Ci sono anche composizioni scritte di tuo pugno, arrangiamenti a parte?
Tutti i brani hanno una parte di nostra composizione che si intreccia con la partitura originale, questo è l’elemento caratterizzante dei nostri lavori oltre, ovviamente, ad avere tutti i testi originali. Nell’album, ci sono comunque anche brani totalmente originali, ossia “Royal Overture” di Rossano Capriotti, “The Journey”(parte prima di “Revolutionary Odyssey”) di Gabriele Crisafulli, “Prelude of the Titans” (parte prima di “The Empire”) di Francesco Corapi.

Pandemia, guerra, sicuramente non stiamo vivendo un bel periodo. Cosa pensi che “EpiClassica” possa fare per risollevare un po’ gli animi?
Periodo davvero duro in cui la Musica può e deve aiutare a staccarci dalle difficoltà quotidiane, ogni singolo minuto di “distrazione” da problemi e paure è un momento importante per aiutarci durante la giornata. Sembra poca cosa ma, specialmente nel periodo della pandemia, ho ricevuto tanti messaggi e richieste per creare nuova musica che potesse “allietare” quello che stava diventando (e per alcuni lo è stato purtroppo) un incubo reale.

Cosa può fare in generale per te la musica?
La Musica regala emozioni, dalla libertà alla felicità, e unione spirituale. Senza Musica mancherebbe una energia fondamentale per l’umanità.

Anche stavolta esce in vinile oltre che in CD. Cosa pensi di questa nuova voglia di vinile?
Ogni supporto audio ha il suo fascino e la sua resa sonora, il vinile offre quel colore “vintage” che ci fa quasi captare l’aroma della Musica. Inoltre, graficamente appaga sicuramente molto di più di un formato piccolo quale quello del CD o di una musicassetta.

Stai già pensando a come sarà il prossimo passo del Vivaldi Metal Project?
Sì, ho già il “piano d’azione” del prossimo album e alcuni brani sono già in cantiere, un paio estrapolati da eccellenti provini di “EpiClassica” in cui però non hanno trovato posto, e ci saranno grandi sorprese… Adesso è il momento di portare “EpiClassica” in tour e i lavori del terzo album inizieranno verso la fine del 2023.

 Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per ascoltare “EpiClassica” e perché.
Intanto ringrazio, anche da parte di tutti gli artisti e staff, per il grande e gratificante consenso che “EpiClassica” ha ricevuto, un piacere immenso che ripaga ampiamente delle migliaia di ore di lavoro. Ascoltare “EpiClassica” è un viaggio trasversale tra il noto e l’ignoto, tra forze contrastanti e complementari, un percorso all’unisono tra Metal e Classica. Scopritelo su tutte le maggiori piattaforme musicali, il formato fisico è disponibile sul nostro web-shop https://www.vivaldimetalproject.com/shop.
Un saluto “epiclassico” alla redazione e i lettori, i nostri fans/amici e vi aspettiamo ai nostri prossimi concerti!

FABIO LOFFREDO