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VIOLA NOCENZI – Intervista alla cantante e musicista per il libro “Pensiero Viola”

VIOLA NOCENZI – Intervista alla cantante e musicista per il libro “Pensiero Viola”

E’ la seconda volta che ho il piacere di intervistare Viola Nocenzi (leggi qui la precedente intervista). La prima volta per parlare di “Viola Nocenzi”, il suo primo album (leggi qui la recensione), ora per parlare del suo primo libro, “Pensiero Viola”, scritto con il giornalista Leonardo Lodato. Un libro aperto forse è la parola giusta, un libro libero, dove convivono passioni comuni, sentimenti, amicizia e il grande amore per la musica. Di seguito il resoconto della piacevole chiacchierata telefonica con l’artista.

Ciao Viola, bentornata su Tuttorock. L’ultima volta che ti ho intervistato lo scorso anno, abbiamo parlato del tuo primo album. E’ invece appena uscito il tuo primo libro “Pensiero Viola”. Come è nata l’idea?
Ciao Fabio! Guarda l’idea è nata da Leonardo Lodato, un giornalista e critico musicale siciliano l’ho conosciuto nelle varie interviste, per il mio album, un’esperienza molto lunga e impegnativa, che tra l’altro non è ancora finita perché ancora faccio interviste che lo riguardano e anche per i tre video che sono usciti. Abbiamo subito trovato molte affinità, infatti questa intervista è durata tipo un’ora e mezza. È stato carino perché già ha scritto dei libri e me li ha mandati con una bellissima dedica e da quel momento abbiamo fatto amicizia. Abbiamo cominciato a scriverci tramite whatsapp ed email ed è stato molto spontaneo, molto naturale. “Mi piacerebbe tanto scrivere un libro su di te” queste le sue parole. Mi sembrava veramente una cosa grossa ed era molto interessato. Io ho accettato e all’inizio doveva essere soltanto il preludio. La raccolta epistolare invece poi è durata per un anno intero e abbiamo voluto che diventasse a tutti gli effetti un libro, quindi un libro che parla di me ma anche di lui. Ci sono le nostre passioni, i nostri ricordi C’è quindi tutto il percorso dell’uscita dei singoli, tutto quello che ho passato, i miei ricordi, i vari momenti personali e si sono intersecati con le sue domande, ma anche con la sua vita. Lui ha intervistato mezzo mondo e ci unisce anche il legame con Franco Battiato, il nostro amore per i Beatles, quindi abbiamo potuto parlare di tante cose, tra email e messaggi whatsapp!

Hai aperto quindi tutti i tuoi cassetti pieni di esperienze e di ricordi o ne hai lasciato qualcuno ancora chiuso?
Non proprio tutti in effetti!! Io cerco sempre di entrare in contatto con le persone, magari tramite la voce. Però lascio molto spazio alle diversità degli altri. E non è che mi esprimo tanto su quello che può essere il gossip, non mi piace farlo, anche se ho parlato molto di me, della mia famiglia, il rapporto con mil padre, con i miei fratelli, ricordi della mia bisnonna. Io sono una persona che crede molto nella famiglia, Ci sono pi i rapporti e i legami importanti che ho ed ho avuto con alcuni artisti della musica italiana e internazionale.

Anticipa qualche passaggio del libro. Con quali artisti hai avuto un forte legame?
Volentieri!! Nella nostra casa, avevamo un giardino molto grande, c’era un ettaro di terreno che ospitava un palco live molto grande, dove si facevano le prove. Io quindi vedevo fare le prove al Banco Del Mutuo Soccorso, ma anche a tanti altri artisti, amici di famiglia e quindi ho visto e conosciuto anche Renato Zero. Avevo 8 anni e papà non voleva che io mi avvicinassi al palco, ma io volevo sempre stare sul palco proprio come lui. Una volta che si era allontanato mio padre, mi avvicinai alla scaletta del palco e Renato mi fece salire. Ricordo benissimo questa scena, quest’uomo, questo ragazzo alto e con i capelli lunghi, gli chiesi come potevo fare per camminare su un palo e diventare importane e lui mi disse che dovevo sentirmi una Regina, e mi fece vedere come si camminava su un palco e simulava l’applauso del pubblico. E io gli andavo dietro, questa scenetta non la scorderò mai. Poi ovviamente mio padre mi ha beccato ma per fortuna non si arrabbiò. Un’esperienza che mi è servita tutte le volte che sono poi realmente salita su un palco già a 18 anni e in molti mi dicono che quando salgo su un palco lascio il segno. Poi c’è il legame con Franco Battiato e nel libro parliamo molto di lui anche nei momenti prima che morisse, della sua filosofia e delle sue parole che mi hanno aiutato tantissimo. Non scorderò mai nemmeno l’incontro con Lucio Dalla, con cui ho cantato mentre mi accompagnava al pianoforte.

Incontri molto importanti!!
Si Fabio, e una grande e forte esperienza è stato l’incontro con Alda Merini, ho passato una giornata intera a casa sua. Mio padre collaborò con lei nel 2001 nel suo disco solista “Movimenti”   con musiche ispirate a poesie di Alda Merini, mentre mio padre componeva sul pianoforte della Merini, che a sua volta scriveva poesie per mil padre e ballava. Una scena incredibile, io ero seduta su una sedia e mi sentivo piccola piccola, il suo sguardo, la sua personalità che non ho più ritrovato in nessun altro, mi sentivo come una specie di zanzara inutile. Lei mi guardò, uno sguardo che paragono a quello di Miles Davis, incredibile, un qualcosa di divino. Lei non mi ha rivolto mai la parola, ma si vedeva un grande feeling che c’era tra lei e mio padre e ogni volta che ne parlo ho vari flash che mi ricordano quei momenti indimenticabili. Alla fine, però, prima di andare via, disse a mio padre, “aspetta che devo dare una cosa alla ragazza!”. Andammo nella sua camera da letto e tirò fuori da un grande cassetto una gabbia…

Una gabbia?
Si Fabio, una gabbia!! Anche abbastanza grande!! Mi guarda negli occhi e mi dice “quando deciderai di uscire fuori, fammelo sapere”. Questo mi ha fatto capire molte cose che mi hanno aiutato poi nel corso della mia carriera, anche alla scrittura dei brani del mio album.

A cosa vorresti che il lettore dia più attenzione sfogliando il libro? C’è qualche momento che ritieni più importante?
Senza dubbio la musica, ti sembrerà strano, ma questo libro ha come corredo una cosa che per me è molto preziosa. C’è una playlist alla quale si accede con un QR Code, dove ci sono tutti i brani che nominiamo e tutti gli artisti da noi citati ed credo che al di là dei racconti, la musica è sempre più importante. Secondo me è un corredo molto efficace, ma più che altro sono proprio i nostri racconti della musica, da Roger Waters a Tori Amos ai Massive Attack e logicamente Franco Battiato e Il Banco Del Mutuo Soccorso, alcune delle mie passioni e  stessa cosa le passioni di Leonardo, dai Motorhead a Carmen Consoli e ovviamente anche per lui il Banco. Credo quindi che questo libro si legga, ma si ascolta anche, diciamo come una ventata di aria fresca perché è un libro impegnativo ma anche un racconto molto piacevole. Poi ci sono delle parti in cui vengono proprio trascritti i nostri whatsapp, quindi è molto carino da questo punto di vista, anche perché tra l’altro te lo dico, sono proprio esattamente tutte le cose che ci siamo detti, per filo e per segno.

Quasi in contemporanea con l’uscita del tuo libro “Pensiero Viola”, è uscita an che la biografia di tuo padre Vittorio Nocenzi e del Banco Del Mutuo Soccorso “Nati Liberi”. E’ stata un a cosa naturale o voluta?
No, è stato un caso, il libro di mio padre è uscito un po’ prima, non c’è stata assolutamente nessuna programmazione.

Stai già pensando a scrivere brani per un nuovo album?
Ho già cominciato Fabio in realtà, ho già nove brani nuovi che mi piacciono molto, però non ho avuto tempo di dedicarmi alla produzione artistica ancora. Anche perché ho iniziato a collaborare con Sky e curo delle playlist per loro, una cosa molto interessante, poi la stesura del libro, ma continuerò a lavorarci presto

Hai mai pensato al Festival di Sanremo? E’ tra i tuoi obiettivi, anche se per me tu non sei affatto un’artista adatta a quel Festival?
Quando ero più giovane non mi piaceva affatto il Festival, ma poi crescendo trovo che alcune cose sono interessanti, ma non è assolutamente tra i miei obiettivi, non lavorerò mai per arrivarci, anche se mai dire mai, se capiterà l’occasione vedremo, sicuramente non la cercherò.

Succederà mai una collaborazione tra te e tuo padre, tipo Vittorio Nocenzi e il Banco ospiti in un tuo album e al contrario Viola Nocenzi ospite nei lavori di tuo padre e del Banco?
Diciamo che in realtà è già successo, mio padre ha suonato e prodotto alcuni miei brani e io mi sono anche esibita in qualche concerto del Banco. Il contrario, non saprei, se venissi coinvolta in album del Banco Del Mutuo Soccorso accetterei molto volentieri!!

Grazie dell’intervista Viola! L’altra volta ti avevo chiesto di chiudere l’intervista a tuo piacimento con un invito ad ascoltare il tuo primo album. Ora ti chiedo la stessa cosa, ma un invito a leggere il tuo primo libro “Pensiero Viola” e perché!
Secondo me questo libro va prima ascoltato!! In un mondo dove tutto è spettacolo si ha l’opportunità di entrare in punta di piedi e senza un impegno gravoso, ma con una leggerezza profonda nella vita autentica di due persone, in uno scatto reale, perché puoi leggere davvero i nostri pensieri e le nostre emozioni. Non è quel del Grande Fratello costruito, cioè puoi leggere davvero due persone con l’anima pura che si stanno conoscendo e due artisti. Un libro assolutamente svincolato da ogni luogo comune, da ogni costruzione, cioè proprio un libro libero. Pensa che io non l’ho neanche riletto. C’è poi la possibilità di farsi una passeggiata nei brani proposti perché la playlist è davvero particolare, quasi l’inizio del surreale. Uscire fuori dai soliti ascolti e passare da un brano con una tinta ed un genere musicale completamente diverso l’uno dall’altro, guidati dalla personalità mia e di Leonardo. Se volete fare questo tipo di viaggio secondo me ne vale veramente la pena.

FABIO LOFFREDO