VADER – Intervista al batterista James Stewart
In occasione dell’uscita del sedicesimo album “Solitude in Madness”, in programma il 1° maggio, ho fatto una chiacchierata con James Stewart, batterista della storica band death metal polacca Vader.
Ciao James, benvenuto su Tuttorock, prima di tutto, come stai in generale?
Ciao Marco, grazie mille, sto molto bene!
Complimenti per il nuovo album della tua band Vader, “Solitude In Madness”, che uscirà il 1 maggio, l’ho apprezzato molto, come sono nate le canzoni?
Peter aveva molte cose in testa, quindi avevamo molte idee su cosa dovevamo fare, poi ho costruito le linee di batteria attorno alle linee di chitarre, che era il modo più semplice per il processo. Abbiamo realizzato la maggior parte della scrittura nello studio stesso.
La mia canzone preferita è “Emptiness”, la considero una delle vostre migliori canzoni di sempre, sei d’accordo con me?
Oh, beh, è un brano strano, non una tipica canzone dei Vader, ha un ritmo più lento, è comunque bella. Giudicherò la canzone da come sarà accolta dal pubblico, probabilmente la suoneremo dal vivo nei prossimi spettacoli. Comunque preferisco le canzoni più veloci.
Questo titolo, “Solitude in Madness”, sembra molto adatto a questo periodo, non credi?
Sì, molto, possiamo chiamare questo periodo anche “Isolation in Madness”.
Sei contento di come stanno andando le cose per i Vader?
Sono molto felice, è un buon momento per la band, il nuovo album è forte, siamo tornati con un nuovo suono, un nuovo produttore, l’ultimo tour negli Stati Uniti è stato fantastico.
Nella storia dei Vader ci sono stati molti cambiamenti nella formazione, è così difficile mantenere una line-up stabile?
Beh… ora abbiamo una formazione stabile dal 2011.
La storia dei Vader è iniziata quando la musica non era scaricabile ma dovevi acquistarla, come avete vissuto il cambiamento in questi anni?
Le vendite dei dischi di tutti gli artisti di tutti i tipi di musica sono in calo, ora l’attenzione è rivolta alla vendita degli album durante le tournée, praticamente devi sempre e comunque andare in tour perché sembra essere l’attività principale. Le cose sono davvero cambiate ma sono ancora ok.
Come vedi l’attuale scena death metal nel mondo? C’è qualche band in generale oggi che ti piace particolarmente?
Penso che ci siano band davvero interessanti, giovani band che suonano davvero bene il death metal. Posso nominartene alcune statunitensi, come Blooding Incantation e Skeletal Remains che hanno degli ultimi dischi davvero fantastici, Vitriol che suonano ottime cose e The Black Dahlia Murder con una nuova bellissima canzone. Penso che la scena del death metal in questo momento sia davvero forte, la più forte degli ultimi dieci anni.
Ricordi un concerto dei Vader in particolare?
Ricordo il mio primo concerto con loro di dieci anni fa, ero molto emozionato, fu uno spettacolo spaventoso. Ricordo anche il Summer Breeze Festival e la prima volta che ho suonato al Wacken Festival, nel 2016, è stata davvero una grande esperienza di fronte a 70000 metalheads. Riguardo ai live nei club ricordo i nostri spettacoli a Londra. Ricordo molto volentieri anche i nostri concerti in Giappone.
C’è un posto dove ti piacerebbe suonare?
Abbiamo cancellato uno spettacolo in Kazakistan, quello è uno dei posti in cui mi piacerebbe suonare, siamo stati molto vergognosi di aver cancellato quello spettacolo. È divertente quando siamo in un piccolo paese per uno spettacolo, è divertente vedere cosa succede lì. Abbiamo suonato ovunque, nelle Filippine, in India, in Australia. Ad esempio in Sud America abbiamo avuto 21 spettacoli in un mese di fronte a persone pazze, lì sei lontano da casa, è un’esperienza folle.
Voi musicisti, in questo periodo di quarantena globale, siete molto importanti per tutti noi, sentite questa responsabilità?
Sì, molto, le persone sono ammalate in casa, annoiate, quindi il nostro lavoro è intrattenerle. Penso che tutti noi sentiamo la pressione nel rimanere creativi e cercare di fare cose per intrattenere le persone, cercando di aiutarle a passare il loro tempo. Mi sono preso una pausa dopo l’ultimo disco, per la prima volta non andremo in tournée, è davvero un periodo strano. Penso che sia ora di darmi una mossa, è ora di tornare al lavoro e fare nuove cose.
Una volta terminata questa emergenza a causa del Coronavirus, programmerete un tour?
Dobbiamo essere cauti fino a quando questo tour non potrà iniziare. Sarà difficile suonare nei club, sarà difficile programmare nuovi spettacoli. Questi sono tempi nuovi.
Grazie mille per il tuo tempo e grazie mille che scrivete ancora ottima musica, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista e ai vostri fan?
Prego amico! Diciamo che siamo spiacenti per i nostri fan in Italia per il fatto che abbiamo dovuto cancellare i nostri spettacoli, torneremo al più presto. State al sicuro, cercate di occuparvi di tutto ciò che potete! Non vediamo l’ora di vedervi al più presto!
MARCO PRITONI
Band:
Voce, chitarra solista: Piotr “Peter” Wiwczarek
Chitarra ritmica: Marek “Spider” Pająk
Batteria: James Stewart
Basso: Tomasz “Hal” Halicki
http://www.vader.pl/
https://www.facebook.com/vader/
https://www.instagram.com/vader_band_official/
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the sixteenth album “Solitude in Madness”, scheduled for May 1st, I had a chat with James Stewart, drummer of the historic Polish death metal band Vader.
Hi James, welcome to Tuttorock, first of all, how are you in general?
Hi Marco! Thank you very much, I’m very well!
Congratulations for the new album of your band Vader called “Solitude In Madness” that will be released on May 1st, I’m really appreciating it, how were the songs born?
Peter had most stuff in his head so we had many ideas of what we had to do, then I built the drums lines around the guitars lines, that was the more simple way for the process. We made most of the writing in the studio itself.
My favorite song is “Emptiness”, I consider it one of your best songs ever, do you agree with me?
Oh, well, it is a strange one, not a typical Vader song, it has a slower groove, it’s cool. I will judge the song by how the crowd will receive it, we’ll probably play live it in the future shows. However I prefer the faster songs.
This title “Solitude in Madness” seems very suitable for this period, don’t you think?
Yes, right now, we can call this period also “Isolation in Madness”.
Are you happy with how things are going for Vader?
I’m very happy, it’s a good time for the band, the new album is strong, we came back with a new sound, a new producer, the last tour in the US was fantastic.
In the history of Vader there were a lot of changes in line-up, is it so difficult to maintain a stable line-up?
Well… now we have a stable line up from 2011.
Vader history started when the music was not downloadable but you had to buy it, how have you experienced the change in these years?
Records sales of every artists across all kinds of music are down, now the focus is shift on selling albums on touring, pretty much you must always been on touring anyway because it seems to be the main business. Things has really changed but they are still ok.
How do you see the current death metal scene in the world? Is there any band in general today that you particularly like?
I think there are really killer bands, young bands doing the sound of death metal really well. I can tell you some US bands, like Blooding Incantation and Skeletal Remains that have really cool last records, Vitriol that play very good stuff and The Black Dahlia Murder with a new very good song. I think that death metal scene seem right now is really strong, the most strong of the last ten years.
Do you remember a concert of Vader in particular?
I remember my first one of ten years ago, I was very excited, it was a scary show. I remember also the Summer Breeze Festival and the first early time I played at Wacken Festival, in 2016, it was really a great experience in front of 70000 metalheads. About clubs shows I remember our shows in London. I willingly remember also our shows in Japan.
Is there a place where would you like to play?
We canceled a show in Kazakhstan, that’s one of the place where I would like to play, we were very ashamed to canceled that show. It’s fun when we are in a small country for a show, it’s fun to see what happens there. We played everywhere, in Philippines, in India, in Australia. For example in South America we had 21 shows in a month in front of crazy people, there you are far away from home, is a mad experience.
You musicians, in this period of global quarantine, are very important for all of us, do you feel this responsibility?
Yes, we do, now more really, people are sick around in their house, bored, so our job is entertaining them. I think all of us feeling the pressure for stay creative and trying to do things to entertaining people, trying to help them to pass their time. I’ve been taking a break after the last record, for the first time we will haven’t tour, it’s really a strange period. I think it’s time to get restless myself now, it’s time to get back to work and doing some new stuff.
Once this emergency due the Coronavirus is over, will you schedule a tour?
We have to be careful now until this tour will can start. It’s gonna be hard to play in clubs, it’s gonna be hard to schedule new shows. These are new times.
Thank you very much for your time and thank you so much that you still write great music, do you want to say something to the readers of this interview and to your fans?
You’re welcome man! We say we are sorry to our fans in Italy we had to cancel our shows, we will be back as soon as possible. Please stay safe, please try to occupe yourself with whatever you can! We looking forward ti see you as soon as possible!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.