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UNE MISèRE – Intervista al cantante Jón Már Ásbjörnsson

UNE MISèRE – Intervista al cantante Jón Már Ásbjörnsson

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Ho fatto una chiacchierata su Skype con Jón Már Ásbjörnsson, cantante della band metal islandese Une Misère, per parlare un pò del primo album in studio “Sermon” e della musica in generale.

Ciao Jón, benvenuto su Tuttorock, puoi per favore dirmi qualcosa della tua band, Une Misère, perché questo nome?

Grazie Marco, piacere di conoscerti. Quando abbiamo fondato la band ci siamo chiamati “Damages” ed eravamo una specie di band garage ma volevamo creare la cosa più heavy dell’Islanda. Abbiamo cercato di creare una nuova immagine di noi e ci siamo messi alla ricerca di qualcosa di miserabile, volevamo nominare il progetto come qualcosa che coinvolgesse la sofferenza anche se il nostro progetto e il nostro messaggio erano molto belli e non volevamo chiamarci come una black metal band islandese, il termine “Misery” in islandese è “Eymd” e suonava troppo come una black metal band, non lo volevamo. Il compagno di stanza del nostro chitarrista era francese e disse che “Una miseria” in francese era “Une Misère”, quello era esattamente il nome che volevamo. Questa è la storia del nostro nome.

Come hai conosciuto gli altri membri della band?

Veniamo tutti dalla stessa scena. Suonavamo in band diverse, diventammo buoni amici, siamo diventati inseparabili e all’inizio del 2016 ci siamo chiesti, perché non fondiamo una band? È stato molto divertente lo è ancora tuttora.

Ho ascoltato il singolo “Sermon” del vostro primo album in studio in uscita il prossimo 1 novembre. È davvero un’ottima canzone in cui ho trovato molti tipi di influenze metal come thrash, hardcore, aggressivo. Come definiresti il vostro tipo di musica?

Possiamo definire la nostra musica come musica metal o heavy. Ci piace giocare con i generi, ci piacciono  death metal, hardcore, nu-metal, metalcore. Cerchiamo di incorporare tutti i generi che ci piacciono. In una singola canzone tu hai colto 3 generi diversi, quindi penso sia difficile definirci in base a un genere. Forse nel prossimo album (Ride ndr).

Come sono nate le canzoni?

Di solito uno di noi prende la chitarra e suona un singolo riff o cose del genere e poi succede qualcosa. A volte, se il riff è buono, dobbiamo fermarci e lo teniamo. Chiunque nella band prende la chitarra e prova a inventare un riff. È una collaborazione.

So che la grafica dell’album è stata creata da Niklas Sundin dei Dark Tranquility, una delle mie band preferite, perché lui? Lo conoscete personalmente?

No, non lo conosciamo personalmente ma spero di conoscerlo in futuro. Era uno dei tanti artisti che stavamo cercando per questo album. Il nostro manager era in contatto con lui e ha fatto davvero un ottimo lavoro, la sua grafica rappresenta perfettamente il nostro album.

Avete realizzato un documentario intitolato “Iceland: Beauty in Misery” sul vostro paese, l’Islanda. Quali sono i tuoi rapporti con quei luoghi?

Ci sentiamo isolati. È un Paese buio e freddo che può succhiarti la linfa vitale, devi lottare molto per restare qui. Il mio piano è di fuggire da questo Paese, non ho intenzione di vivere qui per sempre. È un Paese bellissimo da visitare ma non è un bel posto dove vivere.

Com’è la scena metal in Islanda?

Oh, abbiamo circa 60-80 band e sono tutte ottime. Abbiamo una grande scena in cui tutti aiutano gli altri, tutti sanno cosa succede agli altri gruppi, è un ambiente molto amichevole. Se mai verrai in Islanda, ti mostrerò questa scena, tre o quattro volte alla settimana c’è uno spettacolo punk, metal, hardcore, black metal. Abbiamo molta musica da offrire in più del black metal.

Puoi dirmi qualcosa sulla tua formazione musicale e quali sono i tuoi artisti preferiti?

Non ho avuto un’istruzione musicale scolastica adeguata. Ho studiato chitarra classica per circa 5 mesi e ho suonato il basso quando ero un bambino a scuola. Sono praticamente autodidatta in quello che faccio mentre il nostro bassista ha una laurea in composizione e anche i chitarristi e il batterista hanno studiato molto. Il mio artista preferito? È un cantante svedese dal nome “The tallest man on earth”, il suo vero nome è Kristian Mattson, fa la musica più bella che io abbia mai sentito. Riesce sempre a mettermi nel giusto stato d’animo. Per quanto riguarda il metal, le mie band preferite sono i Thy Art Is Murder, gli Slipknot, i Whitechapel. Il cantante dei Whitechapel è la miglior voce che io abbia mai sentito.

Avete firmato con un’etichetta importante come Nuclear Blast, quali sono i vostri progetti futuri? State programmando un tour? Verrete in Italia?

Faremo un tour a gennaio, scusa, solo un momento (controlla l’elenco dei concerti scusandosi ed è deluso dal fatto che non ci sia l’Italia ndr). Abbiamo attraversato l’Italia durante l’ultimo tour e penso che sia probabilmente uno degli scenari più belli che abbia mai visto, vogliamo suonare lì, potrebbe succedere l’anno prossimo.

Grazie mille per questa intervista, vuoi dire qualcosa ai lettori di Tuttorock?

Grazie Marco, vi dico che non siete soli, attraversiamo insieme i momenti difficili. Contattate un amico, c’è sempre qualcuno che vi può aiutare.

MARCO PRITONI

Band:
Jón Már Ásbjörnsson – Vocals
Fannar Már Oddsson – Guitar and vocals
Gunnar Ingi Jones – Guitar
Benjamín Bent Árnason – Drums
Þorsteinn Gunnar Friðriksson – Bass

https://www.unemisere.com

https://www.facebook.com/pg/UneMisere

https://twitter.com/unemisere

https://www.youtube.com/channel/UC24iSHySGYuocIXWz0g_OTQ

http://instagram.com/unemisere

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** ENGLISH VERSION **

I had a chat on Skype with Jón Már Ásbjörnsson, singer of the Icelandic metal band Une Misère, to talk a bit about the first studio album “Sermon” and about music in general.

Hi Jón, welcome to the webzine Tuttorock, please tell me something about your band, Une Misère, why this name?

Thank you Marco, nice to meet you. When we founded the band we called ourselves “Damages” and we were a kind of a garage band but we wanted to create the heaviest thing of Island. We tried to create a new image of us and we were searching for something of miserable, we wanted name the project like something involving misery. Our project and our message were very beautiful and we didn’t would like called like an Icelandic black metal band, the term Misery in Icelandic is “Eymd” and  it sounded like a super black metal band, we didn’t want that. Our guitarist room mate at the time was French and he told that “A misery” in French was “Une Misère”, that’s was the exactly name we wanted. That’s the story of our name.

How did you meet the other members of the band?

Well, we all come from the same scene. We were all in others bands, we became good friends and we became inseparable and in early 2016 we asked ourselves, why don’t we found a band? It was a lot of fun and it is still fun now.

I heard the single “Sermon” of your first studio album that will be released on next November, 1st. It’s really a very good song where i found many kinds of metal influences like thrash, hardcore, aggressive. How would you define your kind of music?

We can justify our music as metal or heavy music. We like to play around with genres, we like death metal, hardcore, nu-metal, metalcore. We try to incorporate all genres we like. In a single song you heard 3 genres so I think is hard to define us by a genre. Maybe on next album. (He laughs. Editor’s Note).

How were the songs born?

Usually one of us take the guitar and plays a single riff or a stuff like that and something happens. Sometimes if the riff is good we have to stop and we are going to keep it. Anyone in the band take the guitar and try to invent a riff. It’s a collaboration.

I know the artwork of the album was created by Niklas Sundin of Dark Tranquillity, one of my favourite band, why him? Do you know him personally?

No, we don’t know him personally but I hope to know him in the future. He was one of many artists that we were looking for this album. Our manager was in contact with him and he really did an amazing job, that artwork really speaks about our album.

You made a documentary called “Iceland: Beauty in Misery” about your country, Iceland. What are your relationships with that place?

Well, we feel isolated. It’s a dark and a cold place. It can suck the life right out of you, you have to fight to stay here. My plan is to escape from this country, I don’t have intention to live here forever. It is a beautiful country to visit but not to live.

How is the metal scene in Iceland?

Oh, we have about 60-80 bands I think and there are all good. We have a great scene where everybody help the others, everybody know what succeed to other bands, it’s a friendly scene. If you ever come to Iceland I’ll show you this scene, three or four times a week there is a punk, metal, hardcore, black metal show.  We have a lot of music to offer more of black metal.

Can you tell me something about your musical education and which are your favourite artists?

I didn’t have a music education in a proper school way. I learn classical guitar for like 5 months and I played bass when I was a kid to school. I’m basically selflearned in what I do. Our bassist has a bachelor degree in composing, the guitarists and the drummer have studied a lot. My favourite artist? He is a Swedish singer called “The tallest man on earth”, his real name is Kristian Mattson, he makes the most beautiful music I ever heard. He always manage to put me in the right state of mind. Regarding metal, my favourite bands are Thy Art Is Murder, Slipknot, Whitechapel. The singer of Whitechapel is the best vocalist I ever heard.

You have signed with an important label like Nuclear Blast, what are your future projects? Are you planning a tour? Will you come to Italy?

We are going on tour in January, sorry, just a moment (He checks the list of concerts apologizing and he is disappointed that there is no Italy. Editor’s Note). We drove through Italy during the last tour and we think that it is probably one of the most beautiful scenary I’ve seen, we want to play there, it could happen next year.

Thank you very much for this interview, do you want to say something to the readers of Tuttorock?

Thank you Marco, I say you that you’re not alone, let’s go through the hard times together. Reach out to a friend, there is always someone who help you.

MARCO PRITONI