UGO CAPPADONIA – Intervista al cantante e chitarrista
In occasione dell’uscita del bootleg ufficiale “LIVE ALL’OHIBò” ho intervistato il cantante e chitarrista UGO CAPPADONIA.
Se ci incontrassimo al bar e ti chiedessi: “chi è Cappadonia?” Come ti descriveresti in poche parole fingendo di non essere te?
È un autentico cantautore rock’n’roll.
Qual è stata la cosa più soddisfacente accaduta durante il tour di “Corpo minore”?
Purtroppo, il tour è stato troncato in pieno dall’inizio della pandemia. Ma sono stato abbastanza fortunato da poter svolgere le date di gennaio e mi ritengo soddisfatto da tutte. Sono contento di aver registrato la primissima data, quella al Circolo Ohibò di Milano, che adesso è diventata un album. Quindi direi che la cosa più soddisfacente è stata fare un album senza saperlo.
Cosa vuole dire fare rock nel secondo decennio del ventunesimo secolo?
È un po’ come essere degli animali in via di estinzione. Il che, in un momento come quello attuale in cui la musica indipendente che dovrebbe essere lontana dal mainstream e dal pop più becero viene invece scritta, prodotta, pubblicata e promossa con lo stesso stampino, conferisce al rock ancora di più quella sensazione di rottura e libertà artistica che lo ha sempre caratterizzato. Oggi più che mai.
Quali sono i luoghi che ti ispirano di più nella composizione dei tuoi brani?
Ogni luogo può ispirare, anche i più insoliti e inaspettati. Principalmente quando si è in tour o semplicemente in viaggio. Le città sono sempre una grande ispirazione, soprattutto quella in cui vivo da tantissimi anni, Bologna.
Il tuo ultimo disco (“Corpo Minore”) vanta moltissime collaborazioni, c’è n’è stata qualcuna in particolare che ti ha lasciato più che una bella esperienza? (Può essere inteso sia come qualcosa di concreto che di astratto).
Ogni musicista con cui lavori o ti confronti ti lascia qualcosa per sempre, che sia qualcosa di positivo o di negativo. Come ho già detto in altre occasioni, sicuramente l’incontro più importante nel mio percorso musicale è stato quello con Alessandro Alosi (Il pan del diavolo). Sia a livello artistico che umano, è riuscito a sbloccarmi e a liberarmi da una gabbia mentale che mi impediva esprimermi come avrei dovuto e voluto. Ha prodotto il mio primo album solista “Orecchie da elefante” e da quel momento abbiamo sempre continuato a mettere lo zampino ognuno nei dischi dell’altro. Ho suonato il basso nel suo album solista di esordio “1985” e siamo stati in tour insieme tante volte. Lui nel brano “Corpo Minore” suona una parte incredibile di chitarra elettrica che ha definitivamente impreziosito il brano. Nel mio nuovissimo album “Live all’0hibò” cantiamo insieme “Lontano” la prima canzone che abbiamo scritto insieme, e questa versione dal vivo è meglio dell’originale.
GIOELE AMMIRABILE
Band al live:
UGO CAPPADONIA – VOCE, CHITARRA
ALESSANDRO CAIRO – CHITARRA
MICHELE ZAPPOLI – BASSO
FILIPPO LA MARCA – TASTIERE
EMANUELE ALOSI – BATTERIA
ALESSANDRO ALOSI – VOCE IN “LONTANO”
ENRICO GNUDI – FONICO
LUCA ANELLO – TOUR MANAGER
RICCARDO MASCELLANI – DRIVER & RODIE
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