TIM VANTOL – Intervista al cantautore olandese in occasione del nuovo album “B …
In occasione dell’uscita del nuovo album “Better Days”, ho intervistato Tim Vantol, cantautore olandese dalle influenze folk rock, country e punk rock.
Ciao Tim, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, prima di tutto, come sta andando questa ripresa della vita in generale?
Grazie mille! Sto bene, grazie. È un periodo strano ovviamente ma non posso lamentarmi. La mia famiglia, i miei amici e io siamo tutti sani, abbiamo un tetto sopra le nostre teste e cibo sul tavolo, quindi non c’è bisogno di lamentarsi, anche se mi manca molto suonare e andare in tour.
E come hai vissuto il periodo di quarantena globale? Hai scritto nuove canzoni?
All’inizio ero rilassato, ma non mi rendevo davvero conto di cosa stesse succedendo, ora è una grande lotta soprattutto per il mondo culturale, dato che siamo tutti bloccati a casa. Ad essere sincero, la cosa mi frustra un po’, vorrei solo andare in giro e suonare il mio nuovo album per le persone, ma credo che ciò richiederà ancora un po’ di tempo. Non ho scritto nuove canzoni e, dato che ho appena pubblicato il mio nuovo album, mi sono concentrato principalmente sull’uscita e su tutto il lavoro che lo circonda.
Parliamo di questo tuo nuovo album, “Better Days”, pubblicato circa un mese fa, com’è stato accolto dai tuoi fan?
È stata una grande lotta decidere se pubblicare o no l’album in questi tempi strani, ma sono contento di averlo fatto, forse non è stata la cosa migliore da fare finanziariamente ma, dato che eravamo tutti bloccati a casa, sarebbe stato bello avere nuova musica in questo periodo e fortunatamente l’album si adatta perfettamente alla situazione in cui ci troviamo. Sembra che ai fan piaccia, almeno è quello che ho letto, ma immagino che lo potrò capire meglio durante gli spettacoli dal vivo osservando le reazioni della gente mentre suono le mie canzoni.
La title track e anche “A River Full of Reasons” sono in stile punk rock, ti stai trasferendo in quei territori o ti piace vagare un po’ tra le varie versioni del rock?
Tempi addietro suonavo nelle band punk rock, quindi non è strano che possa avere una piccola influenza in alcune canzoni, ma a parte questo, quello che faccio ora non è molto diverso rispetto ai giorni precedenti, il processo di scrittura è lo stesso, è solo che ora suono principalmente con una chitarra acustica. Ma sì, come hai detto, mi piace passare da uno stile all’altro, americana, country, folk, rock, punk rock ecc.
Come nasce di solito una canzone di Tim Vantol?
Tutte le canzoni si basano sulle mie opinioni personali, sulle cose che ho visto o sentito e sulle mie frustrazioni. Normalmente ho bisogno di sedermi in una stanza tranquilla con una chitarra, a volte ho una linea, altre una melodia. Non c’è un modo specifico in cui scrivo canzoni, è sempre diverso.
“I’m a simple man”, ti presenti in questo modo nella tua biografia sulle tue pagine social, perché ti definisci un uomo semplice?
Perché lo sono, io non sono una rockstar, non sono un grande chitarrista o cantante, sono solo qualcuno a cui piace quello che sta facendo. Non sono più o meno di chiunque altro, mi piacciono le cose semplici della vita. Penso solo a “Fai quello che ami quando e dove vuoi”.
Per coloro che non ti conoscono, vuoi dirmi qualcosa sulla tua formazione musicale e sugli artisti che ti hanno ispirato di più?
Ho iniziato a suonare la chitarra quando avevo circa 15 anni, volevo fare qualcos’altro e mia madre aveva una scadente chitarra acustica in soffitta. Quindi ho iniziato a suonare la chitarra anche se non lo sapevo fare. Ho preso un paio di lezioni e ho iniziato a formare le mie prime band insieme ad amici, principalmente punk rock. Un paio di anni mi ero stancato delle difficoltà di portare un’intera band in giro, quindi ho deciso di iniziare a fare un tour da solo con una chitarra acustica. Mi mancava però il fatto di avere amici con me, quindi di tanto in tanto passo da un tour solista a un tour con la band. Non ci sono artisti specifici che ritengo mi abbiano particolarmente ispirato, ci sono però band che mi piacciono, o canzoni che mi piacciono, e quelle sono molte. Mi piacciono molto Avett Brothers, American Aquarium, Jason Isbell, Bruce Springsteen… ma non so se siano quelli che potrei chiamare grandi fonti di ispirazione, forse in modo indiretto sì.
Sei molto apprezzato in Italia, secondo te è perché nel mio paese vediamo che sei un tipo genuino e ci metti il cuore e l’anima quando ti esibisci?
Beh, non posso essere io a dirti perché io venga apprezzato dalle persone, dovrebbero risponderti loro, ma sono stato in tournée in Italia parecchie volte e all’inizio c’erano solo 2 persone, la volta dopo, quando sono tornato, quei 2 hanno portato alcuni amici ed erano 4 ecc. ecc. Quindi immagino che il passaparola mi abbia aiutato per continuare a suonare da voi. Adoro stare in Italia, ci sono persone adorabili, è un paese meraviglioso e c’è del buon cibo.
Ho visto dal tuo show a Bologna l’anno scorso e dai video su Youtube che affronti gli spettacoli sempre allo stesso modo, che ci siano poche o molte persone, è così?
Questo è sempre stato il mio approccio agli spettacoli, non importa quante persone ci siano, quelle persone viaggiano per vederti, si sforzano di venire a vedere il tuo spettacolo, è meglio che tu dia tutto quello che hai. Quando vado a un concerto voglio che la persona sul palco faccia del suo meglio, voglio avere la sensazione che quella persona si stia divertendo. Non voglio vedere qualcuno che è deluso perché non ci sono abbastanza persone. È pazzesco quando ti rendi conto che le persone si stanno sforzando di vederti suonare. È pazzesco e penso ancora che lo sia.
A proposito, fai qualche allenamento per mantenere intatto il respiro e le corde vocali per la durata di un concerto?
No, a dire il vero non l’ho mai fatto, in realtà dimentico sempre di fare un po’ di riscaldamento, quindi alla fine di un concerto immagino di essere stato solo fortunato che si sia svolto nel modo in cui lo desideravo. Per quanto riguarda la mia voce, la cosa più importante in tour è dormire abbastanza, bere abbastanza acqua e non esagerare con i superalcolici. Potrei lavorare un po’ di più sulle mie condizioni in futuro, perché la vita in tour può essere piuttosto dura e non sto ringiovanendo, eheheh. Per lo più dopo gli spettacoli sono completamente esausto, immagino che essi siano il mio sport.
Ti esibisci sia con la band che da solo, quali sono le principali differenze tra le due modalità?
È un lusso poter fare entrambe le cose, le adoro allo stesso modo. Viaggiare da solo (ho sempre con me una persona in più che mi aiuta) è facile e rilassante, posso suonare in tanti posti diversi, sia nei bar più piccoli che nei festival più grandi, è bello, posso persino suonare canzoni sbagliate e decidere rapidamente cosa fare subito dopo. Ma è più divertente essere sul palco con tutta la band, mi piace l’energia, e insieme a questo c’è il fatto che i membri della mia band sono sempre miei amici, non c’è niente di meglio del condividere un palco con gli amici e passare del tempo con loro, perché lo show dura solamente un’ora e mezza, ma il resto della giornata è bello passarlo con persone buone e divertenti.
Hai un sogno musicale che vorresti realizzare?
Ho sempre detto, non ho mai avuto una lista dei desideri, ma immagino che i 3 desideri siano già stati esauditi senza che io me ne sia accorto. Non ho davvero dei sogni se non quello di divertirmi il più a lungo possibile. Ma dove sono adesso, non mi aspettavo che sarebbe successo, ho fatto talmente tante cose fantastiche. È bello avere sogni o obiettivi, ma ciò può anche trasformarsi in delusioni quando non li raggiungi, quindi preferirei stare attento a sognare.
Hai pianificato un tour prima dello stop totale? Sei stato in grado di spostare gli spettacoli?
Beh, abbiamo programmato un tour per il prossimo ottobre e, ad essere sincero, ci credo ancora, quindi non abbiamo spostato quel tour, e spero che non dovremo farlo perché sarebbe molto difficile, quindi rimaniamo ottimisti. Si svolgerà in Germania, Austria e Svizzera, mi dispiace per l’Italia, ma speriamo che l’anno prossimo, appena possibile, io possa iniziare a lavorare per pianificare qualcosa anche da voi.
Grazie mille, vuoi dire qualcosa ai tuoi fan italiani?
Grazie Italia (in italiano – ndr) per tutti questi grandi anni, spero che ci potremo vedere presto, farò del mio meglio per tornare il più velocemente possibile! Fino ad allora, state al sicuro e in salute e non dimenticate di ascoltare il mio nuovo album “Better Days”.
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Better Days”, I interviewed Tim Vantol, Dutch singer-songwriter with folk rock, country and punk rock influences.
Hi Tim, welcome on the pages of Tuttorock, first of all, how is this restart of life going for you in general?
Thank you Very much! I’m doing fine, thank you. It’s a weird period of course, but I cannot complain. My Family, friends and I are all healthy. We’ve a roof above our heads and food on the table, so no need to complain I guess although I really miss playing and touring.
And how did you experience the global quarantine period? Did you write new songs?
I was relaxed at the beginning, but I didn’t really realize what was going on I guess, now it’s a big struggle especially for the cultural section, as we’re all stuck back home. It frustrates me a bit to be honest. I just want to go out on the road, playing my new album for people. But I guess that might take a little longer.
I haven’t been writing new songs, as I just released my new album I was mostly focused on the release and all the work around it.
Let’s talk about your new album, “Better Days”, released about a month ago, how was it received by your fans?
Yeah it was a big struggle to decide to release the album or not to release the album in these weird times, but I’m happy I did, maybe it wasn’t the best thing to do financially but as we were all stuck back home, new music would be great to have in this period, and luckily the album fits perfect into the situation we’re in.
The Fans seems to like, at least that’s what I read, but I guess for me to figure it out is at live shows, to see the reactions while playing the songs.
The title track and also “A River Full of Reasons” are very punk rock style, are you moving to those territories or do you like to wander a bit between the various versions of rock?
I used to play in Punkrock bands back in the days, so it’s not weird that it might have a little influence in some songs, but other than that, it’s not much different what I do now then back in the days, the writing process is the same, only now I mostly play with an acoustic guitar. But yeah as you’ve said, I like to switch between styles that I like, Americana, Country, Folk, Rock, Punkrock etc.
How is a Tim Vantol song usually born?
All songs are based on my personal opinions, things I’ve seen or heard and my frustrations. Normally I need to sit in a quiet room with a guitar, sometimes I got one line, sometimes a melody. Everytime it’s a different way, there’s not a specific way how I write songs.
“I’m a simple man”, you present yourself in this way in your biography on your social pages, why do you define yourself as a simple man?
Cause I am, I’m no rockstar, I’m not a great guitar player or singer, I’m just someone that enjoys what he’s doing. I’m not more or less than anyone else. I like the simple things in life. Just do what you love when and where you want.
For those who don’t know you, do you want to tell me something about your musical education and the artists that inspired you most?
I’ve started to play guitar when I was about 15 years old, I wanted to do something else and my mom had a crappy acoustic guitar on the attic. So ever since I’ve been playing guitar, although I didn’t how to play the guitar at the beginning. But I took a couple of lessons and started my first bands together with friends. Mostly punkrock bands. A couple of years later I was done with the struggles of bringing a whole band on the road, so I’ve decided to start touring solo with an acoustic guitar. But I did miss having friends with me on the road, so I switch so now and then from Solo Tours or Full band Tour. I don’t now if I have specific artists that inspire me, I guess musically it will just be the bands I like, or the songs I like, and those are a lot. I really like the Avett Brothers, American Aquarium, Jason Isbell, Bruce Springsteen… but I don’t know if they are what you can call big inspirations, maybe in an indirect way.
You are very appreciated in Italy, in your opinion is it because in my country we see that you are a genuine guy and you put your heart and soul into it when you perform?
Well I cannot say why people appreciate it, that’s up to them to answer that, but I’ve been touring in Italy quite some times, and at the beginning there were only 2 people and the next time I would return those 2 would have brought some friends and it was 4 etc. etc. So I guess it helped to keep on playing shows up there. I really love to be in Italy, lovely people, beautiful country and good food.
I saw your show in Bologna last year and on Youtube videos that you face the shows in the same way if there are few or many people, is that so?
That has always been my approach to shows, it doesn’t matter how many people there are, those people travel to see you, they take the effort to come and see your show, you’d better give all you’ve got.
When I go to a show I want the person on stage try their very best, I want to have a feeling that that person is enjoying her or himself. I don’t want to see someone that are disappointed cause there are not enough people. No, It’s crazy when you realize that people are taking the effort to see you play. It’s crazy, and I still think it is.
By the way, do you do any training to keep your breath and vocal cords intact for the duration of a concert?
No, to be honest, I’ve never done that, I actually always forget to do a warm-up, so I guess I’m just lucky that it worked out the way how I wanted it. Regarding my voice, the most important thing on tour is to sleep enough, drink enough water and not going crazy on the strong alcohol. I might should work a bit more on my condition in the future, cause the touring life can be pretty tough and I’m not getting any younger, hehehe. Mostly after shows I’m completely exhausted, I guess that’s my sport.
You perform both with the band and alone, what are the major differences you find between the two modes?
It’s a luxury position to be able to do both, I really do love both. Traveling solo (I always have one extra person with me to help) is so easy and relaxed, I can play on so many different places, the smallest bars, the biggest festivals, it’s nice and easy, I can even play songs wrong as I can quickly decide what to do next. But it’s more fun to be on stage with the whole band, I like the energy, and next to that my bandmembers are always my friends, there’s nothing better to share it with friends and spending time with them, cause on stage it’s just 1,5 hour but the rest of the day you’d better spend with good and fun people.
Do you have a musical dream that you would like to realize?
I’ve always said, I’ve never had a bucket list, but I guess I’m on my 3 bucket list already without realizing it. I don’t really have dreams except for enjoying it as long as I can. But where I am right now, I never expected it to happen, I’ve done so many great things. It’s good to have dreams or goals, but that can also turn into disappointments when you won’t achieve them, so I’d rather be careful with dreaming.
Did you plan a tour before the total stop? Were you able to relocate the shows?
Well we planned a tour for this October, and to be honest, I still believe in it, so we didn’t relocate that tour, and I hope we won’t have to do that, cause that would be extra hard. So let’s stay optimistic. It will be in Germany, Austria and Switzerland, so sorry no Italy yet, but hopefully next year, as soon as it’s possible I will start working on plans.
Thank you very much, do you want to say something to the readers of this interview and to your Italian fans?
Grazie Italy for all the great years, I hope we will see each other soon, I’m gonna try my very best to return as fast as I can! Until then, stay safe, stay healthy and don’t forget to listen to my new album “Better Days”.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.