THE ERRORIST – Intervista al duo elettronico
I The Errorist sono un duo elettronico molto in vista nel panorama dell’urban jet set milanese, lo formano Antonio Spitaleri e Matteo Bogoni. Ecco, in occasione dell’uscita del singolo di debutto “Hangover”, che vede la voce di Nina Echo, cosa mi hanno raccontato nella chiacchierata che abbiamo fatto.
Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, innanzitutto come state?
Ciao Marco, grazie, stiamo bene!
È uscito “Hangover”, il vostro primo singolo, che riscontri state avendo?
Stiamo avendo dei Feedback positivi, l’etichetta discografica è olandese, Freaky Sounds Amsterdam, per cui sono vari i ritorni, Amsterdam, Detroit, Milano al momento sono quelle in cui rimbomba di più la voce di Nina Echo, le città dove saranno fatti i primi live.
Com’è nato quel brano e cosa volevate trasmettere a chi l’ascolta?
Hangover è nato da una forte esigenza di comunicare la propria ricerca di identità, di felicità,la ricerca di un posto dove potere essere sé stessi, dove poter mostrare i propri occhi, la propria anima senza sentirsi a disagio. L’Hangover, in questo caso, rappresenta la metafora “disco – club” post after, che il brano evoca, di un posto onirico, un mondo parallelo deve la protagonista cerca la propria anima.
Vi siete avvalsi della voce di Nina Echo, come siete arrivati a lei?
Ci siamo conosciuti durante la creazione del sound di un Fashion show a Milano del brand MARIOS, che firma fra l’altro tutti i vestiti del video e ci siamo innamorati.
Quando avete deciso di dar vita al progetto The Errorist e a chi e perchè è venuta l’idea del nome?
Il progetto nacque proprio due anni fa durante la suddetta creazione del sound per il Fashion Show di MARIOS, e la nostra veste durante la performance Live furono 2 felpe con scritto Errorist, abbiamo sposato il nome, in quanto ci piace definirci 2 artigiani della musica che vivono in una continua ricerca di un sound nuovo, questo ci fa rischiare molto e crea sempre un margine di errore, ecco il nostro Errorist.
Parlatemi un po’ del vostro background musicale.
Ci piace tutta la scena post punk inglese dal 1978, e la Synth Pop che nacque sotto quella matrice, Cure, Joy Division, Blondie, Bauhaus, Depeche Mode, The Pill, Tuxedomoon, i primi Depeche Mode, il brit pop inglese degli anni novanta e anche la rivisitazione di quella scena ad oggi, Chicks on Speed, Le Tigre, Peaches, The Knife, Michelle Gurevich, The Magnetic Fields, The Suuns, Röyksopp e i Fischerspooner. Ci piace anche molto l’elettronica dei Maestri Aphex Twin e diremmo le sperimentazioni più estreme.
Oltre a quelli già citati, chi sono gli artisti del passato e del presente che più ammirate?
Del passato sicuramente David Bowie, i Kraftwerk e, del presente, per citarne un paio, The Yatch e i Chemical Brothers.
Dopo questo singolo quali sono i vostri progetti futuri?
Uscirà un Ep con 5 brani con la collaborazione di Nina, ci saranno infatti altre due prossimi singoli, guidati dalla sua voce: “Donald Trump is my Boyfriend” e “Postgender Fluid World”.
Dove vorreste arrivare con la vostra musica, c’è qualche sogno o desiderio che volete/potete svelarmi?
Questo non lo sappiamo, sicuramente possiamo dirti che non ti libererai di noi cosi facilmente
Grazie mille per il vostro tempo, volete salutare i lettori di questa intervista e invogliarli ad ascoltarvi?
Ciao, ci vediamo tutti in Hangover, mostriamo i propri occhi senza maschere.
A presto !!!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.