THE END MACHINE – Intervista al bassista Jeff Pilson
Nostalgia dei Dokken? Ci sono i The End Machine con Jeff Pilson e George Lynch a riportare quel sound e “Phase 2” (qui la recensione) ne accentua quell’heavy rock degli eighties e che i Dokken ne sono sempre stati i portabandiera. Ne ho parlato con il bassista Jeff Pilson.
Ciao e benvenuto su Tuttorock.com. The End Machine, io inizierei da qui, come nasce la band?
Ciao, grazie!! La band originariamente iniziò con George (Lynch, nda) che mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto aiutarlo a scrivere musica per un album solista di Jack Russel (cantante dei Great White, nda). Per qualche ragione non se n’è fatto più nulla, ma io e George avevamo già iniziato a scrivere alcuni brani e avevamo molte idee. Poi Serafino (Perugino, presidente della Frontiers Records, nda)) ha suggerito di prendere Mick Brown (per avere 3 membri originali dei Dokken) e Robert Mason (cantante dei Warrant, nda) e creare un “supergruppo”. Avevo appena registrato un disco dei Warrant con Robert e quindi sapevo che sarebbe stata una grande cosa. L’idea è piaciuta a tutti e da lì è partito tutto.
“Phase 2“, il vostro secondo album uscito da poco, per me ha un sound più hard rock anni 80, è così?
Sì, sono certamente d’accordo con questo. Questa volta volevamo davvero concentrarci sulle canzoni, grandi ritornelli. Abbiamo sentito che potremmo essere stati un po’ troppo indulgenti nell’ultimo disco. E per quanto divertente fosse (e francamente ne sono ancora artisticamente orgoglioso), questa volta volevamo più “carne e patate”. E se suonava Dokken, ci stava bene. E’ stato tutto molto naturale e mi è sembrato fantastico!
C’è molto dei Dokken infatti nel sound anche se il batterista è cambiato. TI dà fastidio questo accostamento?
Per niente. George e io abbiamo scritto gran parte della musica per i Dokken, quindi ha senso che questo possa avere un suono Dokken. Ma credo che il potere della voce di Robert ci dia davvero l’opportunità di portare quel suono a un livello più intenso. Inoltre sembra davvero una band, questa è la parte bella!!!
Come nasce un vostro brano?
George ed io abbiamo fatto tutta la musica, come facciamo di solito. Abbiamo davvero provato a scrivere musica con grandi ritornelli in mente. Poi George, Robert ed io abbiamo fatto molte sessioni di zoom per formare davvero i cori. Poi Robert ha scritto i testi finali. All’inizio è stato impegnativo, ma una volta ottenuto, ha funzionato!
Quando avete iniziato a scrivere i brani del nuovo album?Durante la pandemia?
Sì, io e George abbiamo iniziato a scrivere la musica a luglio (tutto da remoto) e abbiamo iniziato a lavorare con Robert ad agosto.
Perché il nome The End Machine?
Fondamentalmente è un commento su quanto l’uso della tecnologia sta facendo al mondo. La tecnologia è così fantastica, ma nelle mani sbagliate e negligenti può essere molto distruttiva. Ecco perché il primo album aveva una macchina conta soldi degli anni ’20 per la copertina e questo ha un computer gigante degli anni ’50 per la copertina.
Il significato dei testi?
Un sacco di sentimenti sul divario (politicamente, socialmente, ecc.) nel mondo e in particolare negli Stati Uniti. Si parla della necessità di colmare quel divario e trovare un terreno comune. Inoltre affrontiamo la questione della responsabilità personale contro il bene comune. Perché non possono esserci entrambi? Se vogliamo cambiare il mondo, gli individui devono cambiare. Poi ovviamente c’è una canzone d’amore “Scars”. Non poteva mancare!!!!!
Essendo impegnati anche con altri progetti, The End Machine avrà anche un terzo capitolo?
Questo è sempre stato il piano. Immagino che dipenda da quanto venga bene accolto questo album. Penso che sarà una band con un futuro a lungo termine, e credo che anche la Frontiers sia d’accordo, quindi deve solo fornire abbastanza vendite per giustificarne un altro.
Quando tutto tornerà alla normalità, avete in programma qualche data live?
È così difficile immaginare, tanto meno parlarne di suonare dal vivo in questo momento. Dipende sempre dagli orari e dalla disponibilità di tutti noi. Troppo difficile ancora fare ipotesi. Potrebbe essere molto difficile organizzare spettacoli dal vivo per questo ciclo di album, ma c’è sempre il futuro. Vorrei poter essere più specifico, ma la verità è che non lo so.
Ok, grazie Jeff!! Chiudi l’intervista con un messaggio per i vostri fans italiani e i nostri lettori!
In conclusione, vorrei solo dire quanto apprezziamo ogni ascoltatore/acquirente. I fan italiani sono fantastici. Sono appassionati e onesti: li adoriamo! Spero di venire in Italia nel 2022 e sarebbe sicuramente fantastico se The End Machine tornerà nei concerti. Speriamo solo che questa pandemia si ritiri presto e possiamo tornare tutti a ROCKING !!!!!! Grazie a tutti e tanta musica in arrivo!
FABIO LOFFREDO
Band:
George Lynch: Chitarra
Jeff Pilson: Basso, tastiere e cori
Steve Brown: Batteria e cori
Robert Mason: Voce e cori
https://www.facebook.com/TheEndMachine
http://www.frontiers.it
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!