THE BABOON SHOW – Intervista alla cantante Cecilia Boström
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “I Never Say Goodnight”, ho chiacchierato su Skype con Cecilia Boström, cantante dei The Baboon Show, band punk rock svedese attiva dal 2003, inclusa nella line up del Bay Fest 2021, un festival musicale che si svolgerà ad agosto del prossimo anno a Bellaria Igea Marina in Italia.
Ciao Cecilia, benvenuta sulle pagine di Tuttorock, prima di tutto, come stai?
Ciao Marco, piacere di conoscerti! Sto bene, mi sto godendo l’estate, a causa del Coronavirus non ci sono concerti in questi mesi, quindi sto cercando di passare più tempo possibile con mio marito e i miei figli a casa mia. Sostanzialmente mi piace divertirmi e l’estate è perfetta per farlo.
Una domanda sul Coronavirus, cosa ne pensi dell’idea della Svezia che non ha immediatamente chiuso tutto come ha fatto ad esempio l’Italia?
Immagino di non avere un’opinione al riguardo perché non sono un medico o uno scienziato esperto sul contagio del virus. Quindi immagino di non conoscere la situazione meglio delle altre persone che hanno deciso cosa avremmo dovuto fare o meno, ma penso che l’idea della Svezia che non ha chiuso tutto è migliore del lockdown totale, perché, se chiudi tutto, allora devi veramente tenere tutto chiuso fino a quando non ci sarà un vaccino, questo è praticamente quello che è successo negli altri paesi. Penso che se prima controlli tutto e poi apri lentamente le cose senza avere un vaccino, il numero dei malati crescerà di nuovo. Penso quindi che quello della Svezia sia un modo ragionevole per gestire la situazione, anche se qui non vivono molte persone come ad esempio in Italia o in Germania o Spagna. Siamo solo circa 10 milioni di persone, non sono molte, e il mood svedese è quello di mantenere le distanze. Non so se tu abbia mai incontrato persone svedesi, ma noi siamo in generale persone riservate, non ci baciamo sulla guancia ed evitiamo di avvicinarci, siamo una specie di esperti nel mantenere le distanze, quindi, per noi, non è così difficile rispettare le regole. Ogni paese gestisce il virus a modo suo e la differenza tra ciò che è meglio e ciò che non è buono è un qualcosa che sapremo solo in futuro. Se non sei uno scienziato o un dottore puoi avere un’opinione a riguardo, ma non vedo davvero il motivo di discuterne, perché è come se non sapessi di cosa stai davvero parlando e nessuno sa cosa accadrà realmente. Dobbiamo mantenere le distanze e non vedere troppe persone, ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità.
Parliamo un po’ di “I Never Say Goodnight”, il vostro nuovo singolo, come è nata la canzone?
Fin dall’inizio, quando scriviamo canzoni, di solito uno di noi ha un’idea per la melodia e poi proviamo a lavorarci su, se ci piace l’idea allora lavoriamo insieme su essa nella sala prove, la arrangiamo e dopo scriviamo i testi. Questa volta ho scritto io il testo, è stato fatto molto tempo fa, quindi non ricordo esattamente come siamo arrivati a quel suono ma volevamo che la canzone suonasse un po’ come una potente ballad in stile anni ’80, un qualcosa alla Scorpions.
Si, sono d’accordo!
Non l’avevamo mai fatto prima e pensiamo che sia divertente e stimolante provare nuove cose e non seguire sempre la stessa ricetta. Voglio dire, abbiamo provato cose con influenze disco e funk e cose del genere e ora ci sentivamo come se volessimo provare a fare qualcosa di simile a una ballad ma con un suono più potente.
E il risultato è un ottimo esperimento.
Grazie mille!
Questo singolo sarà incluso in un EP, quando uscirà?
Sì, uscirà l’11 dicembre, fin dall’inizio stavamo pianificando di pubblicare un album completo che uscisse a metà novembre, poi, però, abbiamo cambiato i piani a causa del virus perché non ha molto senso rilasciare un intero album quando nonè possibile suonarlo dal vivo, ma allo stesso tempo ci siamo sentiti come se non volessimo tenere tutto in coda per il prossimo anno perché un anno è lungo e quando abbiamo iniziato il processo di registrazione abbiamo deciso di pubblicare alcune novità e conservare il resto per l’album che uscirà nel 2021 a seconda di come sarà la situazione ovviamente, ma questo è il piano e speriamo di poterlo seguire. Quando registri qualcosa di nuovo, parte del processo consiste anche nel rilasciarlo e vedere la reazione del pubblico, ecc., quindi è molto bello aver deciso di fare in questo modo così da poter pubblicare alcune cose ora invece di aspettare un anno o più di un anno per un album completo.
The Baboon Show sono nati nel 2003, come vi siete conosciuti e chi ha avuto l’idea del nome della band?
Niclas, Håkan e io ci siamo incontrati attraverso un amico comune, loro sono praticamente cresciuti insieme nel nord della Svezia, quindi si conoscono da quando erano giovani, io li ho incontrati a Stoccolma dopo che si sono trasferiti lì. Niclas aveva già il suo studio dove abbiamo registrato con piccole band, io avevo questa band casinista insieme a due amici, abbiamo registrato un EP, poi l’ho incontrato attraverso un amico comune e ho pensato: “gli piace la mia voce”. Voleva davvero suonare più musica pop nella sua band e voleva fare qualcosa di un po’ più divertente, veloce e aggressivo. Poi ha pensato che la mia voce fosse davvero fantastica, quindi mi ha chiesto se io volessi creare una band con lui e a me è sembrata una cosa divertente. Quando pensavamo ai nomi, volevamo un nome di gruppo non proprio cool, tutti sono sempre alla ricerca di un qualcosa che suoni davvero cool e invece abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere qualcosa che potesse rimanere nella mente della gente e che fosse un po’ strano invece di sembrare super cool. Poi stavamo pensando al governo in Svezia, dove c’era un test sul mercato azionario in cui mettevano una scimmia a caso che poteva scommettere su alcune azioni e la stessa scimmia faceva un bel lavoro come avrebbe fatto un agente di cambio. Così abbiamo pensato che, nella borsa e nel governo, dove ci sono molte persone senza alcuna idea, in realtà è tutto come uno spettacolo di scimmie. Quindi potevamo definirci “The Baboon Show” (Lo spettacolo dei babbuini – ndr), questa è stata l’idea.
17 anni sempre in tournée insieme, due uomini e due donne, andate sempre d’accordo?
Ovviamente litighiamo (ride – ndr). In pratica siamo come una famiglia, come fratelli e sorelle, a volte discutiamo su alcune cose. Direi che la maggior parte delle volte siamo d’accordo ma, come sempre, quando hai persone molto vicine a te a volte ti arrabbi per cose diverse e non puoi davvero capire il perché. È solo perché sono vicini a te immagino, quindi litighiamo ma non è mai un vero combattimento, può essere serio ma è solo un normale disaccordo familiare. In poche parole, ci amiamo tutti, quindi siamo i migliori amici anche se a volte ci scontriamo.
Quanto ti manca suonare dal vivo?
Cerco di non pensarci troppo perché poi mi mancherebbe di più, fa parte di quello che sono e quindi, ovviamente, mi manca molto, ma non ci penso ed è anche bello stare a casa e rimanere fermi, concentrandosi sulle cose domestiche invece di pensare ai voli, dormire in hotel, girare giorno e notte. Mi manca ovviamente, mentirei se dicessi di no, ma va bene così.
C’è un posto dove non sei mai stata e dove ti piacerebbe suonare?
Sì, immagino che sarebbe bello andare a suonare in posti come il Brasile o il Sud America, sarebbe un’avventura penso, sarebbe interessante anche suonare in Russia e nell’ex Unione Sovietica dove non sono mai stata. Ci sono molti posti in cui abbiamo suonato, ma ci sono sicuramente molti luoghi che non conosciamo ancora. Voglio dire, suonare più in generale sarebbe fantastico, inoltre, abbiamo fatto solo un paio di spettacoli in Italia.
Sei soddisfatta di come le cose sono andate finora per te nel mondo della musica?
Possiamo vivere con la musica e incontrare molte persone, vedere posti diversi, quindi sono decisamente contenta di come vanno le cose ma allo stesso tempo siamo una band politica. Voglio dire, suoniamo musica folk e non abbiamo paura di esprimere la nostra opinione, il che non è sempre comodo per tutti, quindi immagino che se vuoi essere una superstar, non dovresti suonare musica punk rock. Potremmo cambiare, ma non cambieremo, abbiamo capito chi siamo, voglio dire, abbiamo opinioni e sosteniamo le nostre opinioni e non ci chiuderemo mai la bocca, è quello che voglio dire, è quello di cui scriviamo nelle nostre canzoni, è quello che in qualche modo è l’essenza della nostra band. Non possiamo essere troppo commerciali perché non abbiamo un messaggio commerciale da trasmettere, quindi sono molto contenta di come vanno le cose e penso che lo siamo tutti.
Vi esibirete al Bay Fest 2021 in Italia, sulla spiaggia, con gruppi come Sum 41, Bad Religion, Flogging Molly. Che spettacolo avete in mente di fare e cosa vi aspettate da quel live?
Finora non abbiamo pianificato nulla, un anno è un lungo periodo. Voglio dire, abbiamo pubblicato cose nuove, quindi suoneremo sicuramente canzoni dal nostro EP e, non avendo show ora, abbiamo più tempo in sala prove, ecc. Quindi immagino che prepareremo uno spettacolo completamente nuovo ma abbiamo bisogno di un piano, quindi non posso dire molto al riguardo. Ma se ci hai visto prima, puoi aspettarti qualcosa di nuovo nel senso di uno spettacolo aggiornato.
Grazie mille, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista, ai tuoi fan e chi verrà a vedervi al Bay Fest in Italia?
Non vedo l’ora di vedere tutti! Ho davvero voglia di essere di nuovo sul palco e interagire con i nostri magnifici fan e la folla. È qualcosa che desidero davvero tanto e penso che anche il pubblico sarà molto emozionato quando potrà ricominciare ad andare ai concerti, quindi sono abbastanza sicura che sarà semplicemente fantastico per tutti.
MARCO PRITONI
Band:
Voce: Cecilia Boström
Basso: Frida Ståhl
Chitarra: Håkan Sörle
Batteria: Niclas Svensson
https://www.facebook.com/thebaboonshow/
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new single “I Never Say Goodnight”, I had a chat on Skype with Cecilia Boström, singer of The Baboon Show, Swedish punk rock band active since 2003, included in the Bay Fest 2021 line up, a music festival that will take place on August of next year in Bellaria Igea Marina in Italy.
Hi Cecilia, welcome on the pages of Tuttorock, first of all, how are you?
Hi Marco, nice to meet you! I’m good, I’m enjoying the summer, due the Coronavirus there are no shows on these months, so I’m trying to spend as much time as I can with my husband and my kids in my house. And yeah, I enjoy having time off basically and summer is perfect for this.
One question about Coronavirus, what do you think about the idea of Sweden that did not immediately close everything as for example Italy did?
I guess I don’t really have an opinion about it because I am not a doctor or a scientist about virus contagion. So I guess I don’t know better than other people who decided what we should have done or not should have done but I think in my not professional ways that in Sweden where we didn’t close everything, I say that’s a better idea than to close everything, because if you close everything, then you have to keep everything closed till there’s a vaccine and then that’s pretty much what happened in the other countries. I think that if you first check everything down and then open up things slowly without the vaccine, then the number of sick people will grow again. So I think that the Swedish way is kind of a reasonable way to handle it, although in Sweden don’t live many people as for example in Italy or in Germany or Spain. We are only about 10 million people and that’s not many, and the Swedish way is to keep distance. I don’t know if you met Swedish people, but we are private people, I would say in general, we don’t kiss each other on the cheek and we avoid to close to one another and we’re kind of experts in keeping distance so I guess for us, it’s not that hard to maintain the social distance. Every country handles the virus in their own way and what’s better and what’s not as good is something we only will know in the future. If you’re not a scientist or a doctor you can have an opinion about it but I don’t really see the point of discussing it because it’s like if you don’t know what you’re really talking about and no one knows what will happen. We must to keep distance and don’t see too many people, I mean, of course, everyone of us has to take responsibility.
Let’s talk a little about “I Never Say Goodnight”, your new single, how was the song born?
From the beginning when we write songs usually one of us has an idea for the melody of the song and then we try to work on, if we like the song or the idea of the song, then we work with it together in the rehearsal room and make the arrangement together and after that, we write the lyrics. This time I wrote the lyrics, it was written quite long ago, so I don’t remember exactly how we came to the sound but we wanted it to sound like a little bit like a power ballad like the 80s. It sounds somehow like Scorpions.
Yes, I agree!
We never really did that and we think it’s fun and challenging to try new stuff and not always do the follow the same recipe as we did before. I mean, we tried things like disco influences and funk influences and stuff like that and now we felt like we wanted to try to make something like not really a ballad, but something with a more powerful sound.
And the result is a very good experiment.
Thank you so much!
This single will be included in an EP, when will it be released?
Yes, it will be released 11th of December, from the beginning we were planning to release a complete album at the middle of November but then, yeah, we changed the plans due to the virus because it doesn’t really make sense to release a whole album when we can’t playing live but at the same time we felt like we didn’t want to keep everything tail end of next year because that’s so long and since we already started the recording process and everything, we decided that, ok, let’s release some new stuff and then we keep the rest for the album. And that will be released next year depending on the situation of course, but that’s the plan and let’s see if we can follow it through. When you record something new, part of the process is also to release it and see the reaction of the audience, etc.. So it feels very good that we did decided to do this way so we can release some stuff now instead of waiting a year or more than a year for a complete album.
The Baboon Show were born in 2003, how did you meet and who had the idea of the name of the band?
Niclas, Håkan and I met through a common friend, they pretty much grew up together in the north of Sweden. So they know each other since they were young but I met them in Stockholm after they moved there. And I guess the first time I met him he has already had his own studio where we recorded with small bands. I had this riot girl band together with two friends, and we recorded an EP but then I met Niclas just before and through a common friend and yeah, I guessed: “he like my voice”. He really wanted to play more pop music in their band and they wanted to do something a little bit more fun and fast and aggressive. Then he thought that my voice was really great so he asked if I wanted to start a band with him then, and yeah, it sounded fun. When we were thinking about names, we saw that we wanted a band name that was not so cool. Everybody’s always searching for something that sounded really cool and instead we thought it was good to have something that people will remember and that is maybe a little bit odd instead of sounding super cool. And then we were thinking about the government in Sweden, and there was a test, I think, about the stock market where they just like putting in a monkey randomly who could put bets on different obligations and the monkey did as good as this stockbroker. And so then we thought that it’s like both at the stock market and in the government where there’s lots of people with no idea about anything, really, it’s like a monkey show. So we thought that, yeah, we can call ourselves “The Baboon Show”, that was the idea.
17 years always on tour together, two men and two women, did you always get along?
Of course we fight (She laughs – Editor’s note). We are like a family basically so I would say that we are like siblings, I mean, brothers and sisters. And sometimes we disagree about things. I would say that most of the time we agree and we get along, but it’s like always when you have people very close to you and sometimes you get annoyed about different things, then you can’t really say why. It’s just because they are close to you, I guess so we fight, but it’s never a real fight. It can be serious, but it’s just a normal family disagreement. I mean, we all love each other so we are the best of friends even if we fight sometimes.
How much do you miss playing live?
I try not to think too much about it, because then I would miss it more, it’s a part of who I am. And so, of course, I miss it a lot, but I don’t think about it and I don’t miss it super much because it’s also nice to just be at home and stay put, then focus on the things that are at home instead of, you know, flying around, sleeping in hotels and it turned day and night around. I miss it of course, I would lie if I said that I didn’t miss it, but it works.
Is there a place where you’ve never been and where would you like to play?
Yeah, I guess it would be nice to go to places like Brazil or South America yo play, that would be an adventure I think, we would also be interesting to play in Russia and the ex Soviet Union, that’s a place where I’ve never been. There’s a lot of places where we did play, but there’s definitely a lot of places that we don’t know still. And I mean, to play more generally would be great, also, we only did a couple of shows in Italy.
Are you satisfied with how things have gone so far for you in the world of music?
We can live by the music and we get to meet a lot of people, see different places, so I’m definitely happy with how things go but at the same time, we are a political band. I mean, we play folk music and we’re not afraid to speak our mind, which is not always comfortable to everyone. So I guess if you want to be like a superstar, you should not play punk rock music and I get I mean, we can change that, but we’re not going to change that. We got we are I mean, we have opinions and we stand for our opinions and we’re not going to shut our mouth about it, that’s what I mean, that’s what we write about in our songs, that’s the essence of our band somehow. So we cannot be too commercial because we just don’t have a commercial message and so I’m very happy with how things go and I think we all are.
You will perform at the Bay Fest 2021 in Italy, on the beach, with bands like Sum 41, Bad Religion, Flogging Molly. What show do you have in mind to do and what do you expect from that live?
We didn’t plan nothing so far, a year is a long period. I mean, it’s almost a year till this show and we have released some new songs, so we’re definitely going to play songs from our EP and we have no shows now, we have more time in the rehearsal room, etc. So I guess we’re going to prepare a whole new show but we need a plan so I cannot say much about it. But if you saw us before, you can expect something new in the sense of an updated show.
Thank you very much, do you want to say something to the readers of this interview, to your fans and who will come to see you at the Bay Fest in Italy?
I can’t wait to see everyone! I really long to be on stage of it again and interact with our beautiful fans and crowd. That’s something I really long for and I think that the audience also will be very excited when can start going to concerts again. So I’m pretty sure it’s going to be just great super for everyone.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.