TARANTOLA – La band reggae di base a Londra presenta il nuovo singolo “Estate …
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Estate in Salento”, ho avuto il piacere di intervistare la band reggae londinese Tarantola che riunisce musicisti provenienti da Italia, Brasile, Grecia e Svizzera. I Tarantola vengono fondati da Mauro Lacandia nel 2016 quando, a causa di una serie di vicissitudini, lo stesso Mauro torna in Salento, dopo un periodo trascorso a Londra, per ritrovare sè stesso ed è in quel periodo che realizza che i giorni stavano diventando tutti troppo simili e per questo decide di trasferirsi nuovamente a Londra. Tarantola diventa presto un progetto nel quale confluiscono culture, suoni e energie di diverse parti del mondo. Alla voce di Mauro si aggiungono un bassista brasiliano, un batterista italiano, un musicista greco e due coriste, una italiana ed una greca. Un suono meticcio, infatti, li accompagna in tutte le loro composizioni. Pubblicano una serie di singoli: da “Rouge Rouge Circus” che racconta la storia di Robert che, frustrato dalla routine, sviluppa una sorta di dipendenza da alcol, a “Bom Chica Bom” un inno alla leggerezza mentre in “Calypso in love” il ritmo salentino si fonde alle vibes giamaicane e al ritmo gypsy; Nel 2020 lanciano la cover di “Ma il cielo è sempre più blu” e “Stay Home” che ottiene numerose visualizzazione e esorta l’ascoltatore a stare a casa ed a divertirsi condividendo con gli altri positività; “You always on mi mind” racconta di relazioni finite e di come le cose, alcune volte, potrebbero ripartire. Tra i singoli pubblicati nel 2021 troviamo “You are not alone”, un brano reggae che racconta della solitudine che spesso si prova quando si è costretti ad emigrare in terre lontane; “Sugar Dumpling” e “Fight For A Change”.
Nelle grafiche utilizzate dai Tarantola troviamo i colori giallo, rosso, verde che spesso associamo alla musica reggae giamaicana. I Tarantola hanno pensato di riproporre questi colori filtrati dalla lente della tradizione salentina dove il rosso sta per amore e passione, il giallo rappresenta il sole e il verde, ricorda il colore degli ulivi.
La band ha collaborato con alcuni dei grandi nomi della scena musicale salentina come Treble & the Dangeroots e si è esibita su prestigiosi palchi in Italia e nel Regno Unito.
Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, parliamo subito di questo nuovo singolo, “Estate in Salento”, come sta andando?
Ciao e grazie per il vostro supporto. “Estate In Salento” sta ricevendo molto amore dall’Italia ma anche molto supporto dai nostri follower multietnici che, pur non capendo il testo in italiano, cantano a loro modo la canzone e ci supportano!
Quando e com’è nato il brano?
Il brano è nato lo scorso agosto quando, in studio con Treble Lu Professore, inizio a suonare il riff di chitarra che si trova nella parte iniziale. In pochi minuti l’arrangiamento ha iniziato a prendere forma ma mancava qualcosa di molto importante: le parole. Nella frenesia del momento, chiedo ai nostri follower su Instagram di descrivere cos’è il Salento per loro. In poche ore abbiamo ricevuto intorno ai 50/60 messaggi che ci hanno aiutato a scrivere il testo e avvicinarci sempre di più alla versione finale che potete ascoltare oggi. I messaggi parlavano soprattutto di semplicità, natura, ricordi, tradizioni, elementi che hanno aiutato la canzone ad aver quel pizzico di leggerezza mista ad energia!
Il video dov’è stato girato?
Il video è stato girato interamente a Camber Sands, spiaggia dell’Inghilterra che ricorda, per i suoi colori, la Salina dei Monaci, luogo a me caro, dove è nata la mia grande passione per la musica reggae influenzato da artisti come i Sud Sound System, Treble Lu Professore e Alborosie.
Ed è proprio dal ricordo di questi luoghi che nasce il video di “Estate in Salento” che rappresenta i sentimenti di un salentino che sogna di ritornare nella sua terra natia dopo una lunga assenza dovuta alla pandemia. Un video pieno di energia che cresce in maniera progressiva fino a sfociare in pura emozione e gioia per essere di nuovo a casa.
Quattro singoli usciti nel 2021, andranno a far parte di un disco?
I quattro singoli usciti rappresentano le diverse fasi dell’anno vissuto. I brani parlano di connessione, unione, ricerca di un cambiamento positivo e sono influenzati dagli alti e bassi con cui tutti noi abbiamo fatto i conti durante questa pandemia! Scrivere singoli ci dà la libertà di sperimentare diverse sonorità Reggae, Dub, Dancehall, Soca miste a sonorità di world music.
Voi siete un esempio molto solido di integrazione. La musica e l’arte possono cambiare la mentalità di chi, purtroppo, nel 2021 ancora differenzia gli esseri umani per razza, identità sessuale eccetera o, secondo voi, non c’è proprio speranza in alcuni casi?
La speranza è sempre dietro l’angolo! La mentalità può essere cambiata solo attraverso l’educazione che le famiglie trasmettono ai loro bambini e la denuncia sociale nei confronti di commenti e gesti razzisti e sessisti! È triste da dire, ma l’Italia è ancora uno dei paesi più razzisti al mondo, ma questo, secondo me, può cambiare solo se la gente inizia a viaggiare per conoscere e scoprire e vedere con i propri occhi che il mondo è vario e che la diversità non è un pericolo ma un’occasione per crescere, espandere i propri orizzonti. Siamo un popolo molto orgoglioso, che non vuole cambiare le proprie tradizioni, e questo fa parte della nostra identità nazionale, ma col tempo e grazie anche al diffondersi del turismo in posti come il Salento, che fino a qualche anno fa era ancora sconosciuto ai turisti, ci stiamo aprendo a nuove tendenze, visioni e ad una più diffusa accettazione del prossimo.
Siete anche un bell’esempio di contaminazioni musicali, ascoltate davvero di tutto?
Il nostro suono ha subito vari cambiamenti grazie soprattutto ai diversi musicisti con i quali ci siamo trovati a collaborare negli anni. È nostra intenzione continuare a fare musica Reggae e a contaminarla con altri generi ma non vogliamo essere etichettati e rinchiusi in categorie perché non suoneremmo più con la stessa energia e passione.
Avete qualche live in programma?
Stiamo preparando il nuovo show con tutti i nuovi brani e molti di quelli che abbiamo sempre suonato! Dovremmo ritornare sul palco con tutto il gruppo dalla fine di settembre.
Cercheremo di organizzare un tour a dicembre in Italia ma se questo non sarà possibile saremo sicuramente in tour la prossima estate e alcune date saranno in Salento, la nostra terra del cuore.
A proposito di live, c’è un paese, una città, un luogo in particolare dove vi piacerebbe portare la vostra musica?
Abbiamo suonato in tantissimi posti, sia con la band che singolarmente, abbiamo calcato palchi importanti come quello della Royal Albert Hall, diversi festival in UK, ma apprezziamo tantissimo anche i piccoli palchi dove puoi creare momenti di connessione molto più intima e profonda con chi ti ascolta.
Un posto dove sicuramente mi piacerebbe molto suonare è l’Anfiteatro Romano di Lecce. Da quando ero piccolo, ho sempre visto quel posto come un luogo magico e spero di coronare questo mio piccolo/grande sogno un giorno!
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?
Vogliamo ringraziare vivamente Tuttorock per il supporto e il vostro tempo e tutti i lettori, che apprezzano e rispettano la musica originale.
MARCO PRITONI
Band:
Mauro Lacandia (Italia, Salento), cantante, autore e produttore dei brani
Bruno Pinto (Brasile), basso
Erica Macchi (Italia, Pisa), cori e arrangiamenti
Athena Sofianou (Atene), cori e arrangiamento
Mirko Piconese (Italia, Brindisi), chitarra classica
Treble Lu Professore (Italia, Salento), supervisione produzione.
Nei live completano la formazione: Alessandro Gugel alla chitarra elettrica, Francesco Azzariti alla batteria e Lorenzo Rossetti altro chitarrista.
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.