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STEFANO SANTORO – L’album di debutto “Infinito non è”

STEFANO SANTORO – L’album di debutto “Infinito non è”

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In occasione dell’uscita dell’album di debutto “Infinito non è”, su etichetta PAF Lab Recording Studio, ho intervistato il cantautore e polistrumentista milanese Stefano Santoro.

Ciao Stefano, benvenuto su Tuttorock, innanzitutto come stai?

Ciao Marco! tutto bene grazie, chiaramente periodo permettendo, con le varie preoccupazioni che da un po’ di tempo sembrano non finire.

È uscito da poco il tuo nuovo album “Infinito non è”, che riscontri stai avendo?

Sono molto soddisfatto del risultato, purtroppo non è stato possibile organizzare parecchie manifestazioni di presentazione legate al CD fisico e nemmeno i vari Live progettati, e si sa quanto questo sia importante per chi fa questo tipo di mestiere, comunque sia, il pubblico si è mostrato molto affettuoso e partecipe nei confronti della mia musica.

Il brano “Sorrido” sembra perfetto per il brutto periodo che stiamo vivendo, dovuto al Coronavirus, un invito a non abbattersi mai in qualsiasi situazione, era questo il messaggio che volevi trasmettere?

Sì, mi fa molto piacere che l’hai visto anche sotto questa luce. Il brano tendenzialmente è un brano d’amore, ma si sa quanto questo tema sia variegato e possa prendere varie sfaccettature, d’altronde è l’emozione più forte che abbiamo e sarebbe riduttivo interpretare i vari testi scritti da sempre legati soltanto a un rapporto di coppia piuttosto che a una specifica situazione.

Il tema dell’amore è molto presente nelle tue canzoni, sono autobiografiche?

La maggior parte sì, e se non sono situazioni che ho vissuto in prima persona sono situazioni ed emozioni che vorrei vivere. “Ali sincere”, ad esempio, è un testo che ho scritto pensando e immaginando l’amore che sarà, quello che nella nostra mente sognatrice viviamo e immaginiamo come “perfetto”… mi auguro e auguro a chiunque di poter trovare l’anima alla quale dedicare queste parole.

“Prova a dirmi se” è stato scritto, suonato e cantato di getto in poco tempo dopo una relazione finita di 7 anni. Fortunatamente ci vogliamo bene ora più di prima e si sa quanto questi equilibri siano complessi e delicati.

Chi sono gli altri musicisti che compaiono nel disco?

In questo primo disco mi sono voluto divertire passando da uno strumento all’altro, era una cosa che sognavo da sempre, ma devo ringraziare le ottime chitarre di Alberto Deponti e Flavio Bargna che hanno dato spessore ad alcuni passaggi del disco.

In alcuni brani, pur mantenendo un’ottima dose di originalità, sento il lato più malinconico dei Pooh, in particolare di Roby Facchinetti, sei d’accordo con me?

Indubbiamente. Credo che le influenze musicali assimilate da piccoli, nel momento in cui si hanno i primi approcci con la musica e con lo strumento, siano molto importanti e destinate a rimanere dentro in maniera anche inconscia.

Mi dici qualcosa della tua formazione musicale?

Certo, la mia fortuna è stata quella di iniziare molto piccolo e, grazie al mio amico Mario Tessuto, ho avuto la possibilità di esibirmi nel suo storico locale “Lisa dagli occhi blu”. Mi ritrovai così proiettato nel fantastico mondo della musica anni ’60 e, a soli 13 anni, sono potuto salire sul palco con i miei inediti di allora, al fianco di giganti del calibro di Loredana Bertè, Jimmy Fontana, Don Backy e tanti altri.

Mi fai qualche nome degli artisti del passato e di quelli del presente che più ammiri?

Pur portando avanti un progetto da solista sono sempre stato appassionato ai gruppi, specialmente a quelli rock dagli anni ’60 ai ’90. Potrei citartene un’infinità che mi hanno emozionato e ispirato, dai Beatles ai Queen, in Italia i Pooh, poi Red Hot Chili Peppers fino alla più recente scoperta dei Muse.

C’è un tuo sogno musicale che vorresti vedere realizzato?

Sì, più di uno a dire il vero, ma se dovessi dirne uno in particolare vorrei poter portare la mia musica in grandi spazi come il Forum di Assago o San Siro, ma per ora ritorno con la testa e i piedi per terra (ride – ndr).

Hai in mente qualche situazione per presentare dal vivo il tuo nuovo disco?

Sì, abbiamo vari progetti in mente che prenderanno forma dal 2021 in poi, soprattutto nel rispetto del periodo che stiamo vivendo. Ho da poco formato la band che suonerà con me live e sono molto contento di questa unione, perché, oltre ad aver trovato dei musicisti straordinari, ho scoperto a livello umano delle persone incredibili.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi dire qualcosa a chi ha letto l’intervista fin qui?

Posso soltanto ringraziare te per la possibilità e per l’intervista, augurandomi di poter collaborare insieme in futuro, e ringraziare le persone che hanno dedicato del tempo per leggere queste mie parole.

Un abbraccio

MARCO PRITONI