STEFANO NOTTOLI – Intervista al cantante
In occasione dell’uscita del singolo “DNA” ho intervistato il cantante STEFANO NOTTOLI.
Le solite domande:
Il sound di “DNA” è fortemente inscritto in una posizione ben precisa, leggero e fluente. L’avevi già pensato così in una fase preliminare o è stata una sorpresa?
Si. Mentre stavo scrivendo la canzone seduto al piano, mi immaginavo un sound molto vicino a quello che poi si può ascoltare. Mi sono divertito a fare una pre-produzione della canzone nel mio studio, poi l’ho fatta ascoltare ad ELLE (Leonardo Lombardi, Clinica Dischi) il quale ha saputo coglierne l’essenza per dare il giusto equilibrio agli arrangiamenti e farlo suonare così, attuale.
Con quale artista internazionale e non, vivente e non, contemporaneo e non faresti un featuring e perché?
Andiamo per ordine. Un featuring con un artista internazionale non vivente dei nostri tempi, assolutamente David Bowie, lo ritengo un artista immenso e completo che ha saputo spaziare tra generi musicali diversi, senza perdere la sua essenza. Un artista internazionale non vivente non contemporaneo J.S. Bach, secondo me oggi farebbe musica elettronica sperimentale. Un artista internazionale vivente Beck, adoro il suo sound. Veniamo agli artisti italiani, per quanto riguarda un artista non vivente contemporaneo il maestro Ennio Morricone nei confronti del quale non credo sia necessario dare spiegazioni. Uno non vivente e non contemporaneo Giacomo Puccini, secondo me DNA la arrangerebbe in modo memorabile. Infine un artista italiano vivente con il quale farei un featuring EDDA, mi incuriosisce molto, lo vedo un poeta bambino punk, come solo i bambini sanno essere punk.
Da “Ritagli di tempo” a “Non voglio essere normale” ed ora “Dna”. C’è un bel po’ di strada alle spalle. Com’è iniziato l’avvicinamento al mondo della musica?
La musica è uscita insieme a me dall’utero di mia madre, uso questa immagine per dire che la musica mi ha sempre attratto fin da quando ho memoria. Ricordi che come vedevo uno strumento provavo una attrazione viscerale verso di esso. Si, da ritagli di tempo a DNA c’è molta strada e molti generi musicali che ho voluto sperimentare. Il mio carattere mi porta a voler provare le cose che mi attraggono, sono molto curioso e inoltre tendo a non essere ripetitivo, non per scelta.
L’anima minimale che si respira nei tuoi brani è molto più densa in quelli precedenti a “DNA”, quest’ultimo ha segnato una svolta significativa o si tratta un po’ di una mosca bianca?
E’ un brano diverso da quanto ho fatto finora, sia per la scrittura che per l’arrangiamento. Come detto nella risposta alla domanda precedente, tendo a stancarmi delle cose, non mi piace essere ripetitivo. Non so se DNA è una mosca bianca, so che da quando ho iniziato a suonare nelle band come tastierista, ho suonato tantissimi generi musicali, dal tributo ai The Doors al blues, la musica beat, il tributo a Dowie fino alla militanza nei Guerrilla Farming, gruppo reggae con il quale ho pubblicato un disco. Credo di portarmi dentro questo bagaglio musicale che in qualche modo mi guida, chissà, magari il prossimo sarà un disco punk o di elettronica sperimentale.
Cosa vuol dire fare indie?
Sinceramente non lo so. Ho provato a capirlo, ma ho visto usare il termine in riferimento a tanti progetti anche diversi tra loro, per cui non ho saputo farmi una idea e a dire il vero, poco mi importa. Mi occupo di musica, le etichette le lascio agli esperti del settore.
Domande pazze:
Comico preferito? E perché?
Domanda molto bella. E’ una coppia e loro sono Lillo e Greg. Mi piacciono perché sono intelligenti, fini, giocano sul doppio senso degli eventi senza cadere mai nel volgare, sono molto originali.
Domani ti scrive un Major, e ti dice:
Ciao Stefano, stiamo facendo un disco che raccoglie la musica dei più giovani ed emergenti cantautori italiani. Questa volta però deve essere un disco/raccolta “sperimentale”, per cui facci un brano che non si colloca da nessuna parte e mandacelo.
Qual è la prima cosa che faresti? Il primo suono che ti verrebbe in mente?
Per prima cosa bevo un bicchiere di cedrino, un liquore tipo limoncello che faccio con l’erba cedrina, ci sta. Poi rispondo alla proposta comunicando che il progetto mi interessa e che mi metto subito a lavoro, dopo telefono al mio amico Pepi, il quale saprebbe darmi una mano. Il primo suono che mi viene in mente è in relazione ad alcuni campioni di rumori di cantiere edile che ho sul mio pc, con i giusti effetti danno delle soddisfazioni, a suo tempo ci realizzai una canzone per un cortometraggio di un mio amico.
Videogame preferito?
Puzzle Bubble, ho una certa età.
Tarantino, Nolan o Spielberg?
Dopo aver visto otto volte Interstellar in mesi, dico senza dubbio Nolan. E’ geniale, come dice il mio amico Steno – regista del videoclip di DNA – è talmente bravo da potersi permettere di restare indipendente.
GIOELE AMMIRABILE
Band:
Avarello
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