SINPLUS – Intervista al duo svizzero su “Escape”
In occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “ESCAPE” ho intervistato la band SINPLUS.
Ciao e piacere di avervi sulle pagine di TuttoRock, volete raccontarci come vi siete avvicinati alla musica e quali sono stati i vostri primi ascolti?
Ciao a tutti i lettori di TuttoRock, viva la musica! Siamo due fratelli, cresciuti in una famiglia in cui in casa c’era sempre una chitarra a disposizione e dischi da ascoltare. Abbiamo iniziato a suonare fin da bambini e poi la cosa ha preso sempre più, finché ad un certo punto ci siamo accorti che era diventata la nostra vita. Come diciamo sempre, la musica è come un virus…ti prende e non ti molla più! La fortuna è quella di aver ascoltato tanta musica variata. I primi cd che avevamo in casa erano “Bad” di Michael Jackson e “Welcome To The Pleasuredome” dei Frankie Goes To Hollywood. La lista sarebbe troppo lunga! Con le nostre prime band facevamo le cover di Metallica, Foo Fighters, System…
Avete composta canzoni sia in italiano che in inglese, qual è la vostra lingua preferita per la musica? Pensate di tornare a fare brani in italiano nel futuro?
Per noi la musica rock è sempre stata in inglese. Chiaramente, non essendo madre lingua, all’inizio la cosa ci ha creato difficoltà e ha richiesto molto lavoro e dedizione per poterla domare. Negli anni è diventato naturale. Nella vita non si sa mai e se verrà, scriveremo ancora in italiano.
La Svizzera è piena di grandi band, a parte i famosi Gotthard e Krokus, mi capita spesso di trovare ottimi musicisti, qual è il panorama svizzero al momento e trovare locali dove suonare è difficile?
Qualcosa si sta muovendo… negli ultimi dieci anni la scena è cresciuta molto, band come Gotthard e Krokus avevano aperto la strada e hanno dimostrato che anche da un piccolo paese come il nostro si possono cavalcare palchi in tutto il mondo. Una grande spinta per tutto il movimento. Il bello del nostro paese è che d’estate ci sono Festival in ogni dove, tra cui alcuni incredibili come il Montreux Jazz Festival. Quindi gli stimoli non mancano. A livello di locali dipende molto dalla regione. Comunque se vuoi suonare, le possibilità ci sono, soprattutto nelle città.
Eurovision Song Contest e Isola di Wight, che esperienze sono state e cosa vi hanno regalato?
Due esperienze “oro”. L’Eurovision è stato qualcosa di unico. La musica passa un po’ in secondo piano, mentre lo show è super importante. La cura delle luci, gli schermi e le inquadrature è quasi maniacale. La produzione è super big. Ad esempio, quando eravamo a Baku durante le finali, avevamo il nostro bus con scorta di polizia. Ti ritrovi a fare decine e decine di interviste al giorno. Un’esperienza abbastanza fuori! L’Isola Di Wight è un Festival storico, con un pubblico incredibile che per 4 giorni si ritrova in questo posto sperduto. Trovi di tutto, da famiglie e hippie. Averne potuto far parte ci rende molto fieri. Ti ritrovi a bere il caffè con musicisti che hai sempre ascoltato, ad esempio i Killers.
Non dimentichiamo che una vostra canzone è diventata l’inno del mondiale di Hockey 2009, come è successo?
E’ stata un po’ di fortuna. La prima volta che abbiamo potuto suonare in un’arena. C’era un concorso e abbiamo spedito la demo all’ultimo minuto disponibile. Per fortuna l’ufficio postale era ancora aperto. Un onore suonare prima di Stati Uniti – Russia.
Come vi dividete i compiti nella creazione della vostra musica? Che differenze avete voluto mettere tra i precedenti album e quello in arrivo anticipato da Escape?
La nascita dei brani avviene sempre in modo diverso tra uno e l’altro. Per noi non esiste una regola o un metodo. In passato partivamo spesso da un’idea musicale tipo un riff o un mood, per poi svilupparla insieme. Nel nuovo album abbiamo scritto molto jammando, quindi strumenti in mano e istinto. Molte nuove songs sono state scritte in 5 minuti. Poi c’è il lavoro di produzione che è tutto un altro gioco.
Lavorare a Nashville cosa ha comportato?
Nashville è una città fantastica. Viene chiamata “the music city”. Infatti ci sono locali con band live ovunque, che suonano tutti i giorni dalle 2 di pomeriggio alle 2 di notte. Un paradiso per gli amanti della musica live. E’ stata un’esperienza fantastica, soprattutto con JT (il produttore), con cui ci siamo trovati alla grande. Quando stai bene in studio di registrazione, beh questo fa la differenza e lo senti nel risultato finale.
Come avete vissuto l’emergenza Covid-19 con tutto il lockdown?
Ci siamo ritirati in studio e scritto musica. In un periodo così intenso e strano, ogni cosa ha preso un altro valore. Anche cose che si davano per scontate hanno ripreso il loro giusto valore. Quindi l’ispirazione non è mancata. Speriamo di poter tornare presto a suonare live! Non vediamo l’ora di presentare Escape. Un grande applauso a tutti coloro che adoperati per superare al meglio questa emergenza.
MAURIZIO DONINI
Band:
Ivan Broggini
Gabriel Broggini
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.