SIMONA SEVERINI – Intervista su NON FACCIO NIENTE
In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “NON FACCIO NIENTE” ho intervistato SIMONA SEVERINI.
Simona Severini è nata a Milano, compie i primi passi nel mondo della musica iniziando a studiare, sin da bambina, la chitarra classica. A 20 anni si appassiona al jazz e intraprende diverse collaborazioni con noti musicisti e compositori italiani, tra cui Enrico Pieranunzi con cui ha registrato dischi in Italia e Francia e con cui collabora tuttora. Calca i palchi dei principali Jazz Festival in Italia ed Europa tra i quali Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Paris Jazz Vocal, Festival da Jazz St Moritz, London Jazz Festival IIC di Londra e Oslo e XJazz! di Berlino. Con il trio Fedra, che esplora la soglia tra musica jazz e musica antica, si esibisce alla Cappella Paolina del Quirinale per Rai Radio Tre e in festival di musica classica tra cui la Festa dell’Opera di Brescia e la Filarmonica di Trento. Ha avuto esperienze nel teatro come cantante-performer: nel 2017 ha debuttato al Piccolo Teatro di Milano nei panni di Miranda in un concerto-performance dedicato a “La Tempesta” di Shakespeare e ha preso parte allo spettacolo “In attesa di Giudizio”, in scena al Maschio Angioino in occasione del Napoli Teatro Festival. Nel 2010 fonda un duo, Le Pinne, con cui si esibisce al MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti. Nel 2016, in occasione dell’anniversario della nascita di Lucio Dalla, pubblica “Futura / il Coyote”, un Ep contenente i due brani registrati nello studio di Dalla. Terminata l’esperienza con il duo, Simona intraprende la carriera di solista e, accompagnandosi alla chitarra, suona in diversi club tra i quali il Blue Note di Milano. Nello stesso anno è finalista a Musicultura e partecipa a Sanremo Giovani, arrivando alla fase delle semifinali. Inizia a scrivere con Pacifico. Nel 2019 in occasione della festa della donna canta al Quirinale, dove è presente anche il Presidente della Repubblica che la nomina Cavaliere. Nel 2020 pubblica “Ipotesi”, il suo primo EP da solista.
Buongiorno Simona, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Vuoi raccontarci come hai iniziato ad avvicinarti alla musica e quali sono stati i tuoi primi ascolti?
Ho cantato fin da quando avevo solo 4-5 anni, ascoltavo tanto i vinili dei Beatles, poi cantautori americani come Joni Mitchell e dintorni. Crescendo ho aggiunto anche musica classica e jazz, unendo tutto assieme nel tempo.
Questo che mi dici direi che rispecchia le tue canzoni, che per inciso sono veramente belle.
Grazie! Certamente uno interiorizza tutto quello che assorbe negli anni, che accada volontariamente o involontariamente.
Infatti, riascoltando i tuoi pezzi ho ritrovato tutto questo, molto affascinanti anche i brani in inglese aggiungo. Ho percepito una differenza tra i tuoi lavori precedenti, più tesi al jazz magari, e il nuovo singolo che ho trovato più pop, con un testo che, ascoltato con attenzione, si rivela davvero interessante.
L’EP è un lavoro più acustico, la fotografia di quello che ho fatto in quel periodo, in cui giravo da sola con la chitarra cantando le mie canzoni. Ora mi è venuta la voglia di allargare il suono recuperando le mie passioni. Per quanto riguarda i testi, visto che li scrivo io, mi sembrano sempre buoni 🙂 🙂
Certamente, sai, a volte quando si dice pop sembra di volere sminuire, in questo caso è inteso come note più frizzanti e leggere rispetto altri generi, non necessariamente bisogna fare classifiche.
Testo e strutture hanno sicuramente un tono più pop, messo fra virgolette J J Amo molto cambiare, quindi passare da un genere all’altro, fare cose diverse fa parte di me. Anche i testi li scrivo io, a parte un paio di brani del precedente album che ho scritto con Pacifico, con cui collaboro sempre.
La metafora del tuo nuovo brano è davvero interessante, quel sembrare di non fare niente, quando invece si sta pensando.
Vero, pare che il tempo dedicato a sé stessi sia considerato sprecato, io il tempo per me stessa, lo valuto invece il più importante.
L’idea che hai messo nella canzone è veramente profonda, come ti è nata?
Ero sul divano e pensavo che gli altri ti trattano sempre come se non stessi facendo niente, e da qui è nato il testo.
Bene, facendo una veloce retrospettiva, si vede una carriera piena di soddisfazioni. Hai un ricordo particolare o un aneddoto da raccontare?
Ho avuto la fortuna di cantare in posti bellissimi. Mi ricordo il mio primo concerto importante, a Umbria Jazz, passando da zero a tutto. Evento bellissimo ed emozionante, quell’anno tutti i musicisti presenti dovevano cantare l’inno nazionale, peccato che io non avessi ricevuto la mail e noi fossimo quindi all’oscuro di tutto. Siamo saliti sul palco e, per fortuna, io me lo ricordavo a memoria, e alla fine è andato tutto bene.
Anche la festa della donna al Quirinale con la nomina a Cavaliera non è stato male.
Cantare davanti al Presidente della Repubblica è stato più emozionante di quello che mi aspettavo, ma è stato davvero bello.
Come discografia non ho trovato tuoi lavori completi, hai pubblicato solo singoli?
No, è un errore di Spotify a dire il ero, ho fatto un EP, ma in streaming appare come singoli.
Progetti futuri? Un EP o full lenght all’orizzonte? Un tour magari?
Le canzoni ci sono, ora vediamo cosa ne uscirà, l’idea c’è. Per quanto riguarda l’attività live inizieremo il 10 marzo con il primo concerto all’Arci Bellezza di Milano, poi vedremo per le date successive.
MAURIZIO DONINI
Band:
Simona Severini
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.