SILENT SKIES – Intervista al pianista Vikram Shankar
In occasione dell’uscita del nuovo album “Nectar”, prevista per venerdì 4 febbraio su etichetta Napalm Records, ho avuto il piacere di intervistare Vikram Shankar, pianista del duo ambient Silent Skies dove la voce è di Tom S. Englund (cantante di Evergrey e Redemption).
Ciao Vikram, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, innanzitutto come stai?
Ciao Marco, tutto bene! Grazie per questa intervista, è un piacere.
Parliamo un po’ del vostro nuovo album, “Nectar”, dieci canzoni scritte quando?
Abbiamo scritto “Nectar” nei primi mesi del 2021 e l’abbiamo registrato nello stesso periodo. La maggior parte delle canzoni sono state scritte sul momento, nonostante avessimo scritto e registrato materiale per circa due album quando abbiamo fatto “Satellites”. Le eccezioni sono la title track “Nectar”, che è stata scritta per le sessioni di “Satellites” (ma completamente rielaborata e registrata di nuovo per “Nectar”), e la parte pianistica di “Fallen From Heart”, che credo sia nata da una spontanea improvvisazione catturata durante le sessioni di registrazione di “Satellites”, registrata e conservata miracolosamente, anche se ovviamente è stata registrata nuovamente e ha preso nuova vita.
Canzoni nate dai testi, dalle melodie o ognuna ha una sua storia diversa dalle altre?
Tom crea blocchi di testi, storie e temi molto frequentemente mentre trascorre del tempo a fare esercizio nella natura. Da parte mia, comincio con bozze al pianoforte (di solito semplicemente piano, a volte con qualche altro strumento per avvertire una “vibrazione”), che vengono poi sviluppate insieme a Tom, aggiungiamo la voce, e poi una volta che uno “scheletro” vocale e di pianoforte ha preso forma abbelliamo e perfezioniamo insieme un arrangiamento completo di una canzone, spostando le parti, aggiungendo sezioni, rimuovendole, espandendo l’orchestrazione e i vari livelli, e quindi raffinando il pre-mix, arrivando ad una forma di canzone finale che suona abbastanza vicino al prodotto di un album finito. Pre-mixo le tastiere in modo che le parti di synth e l’elettronica siano mescolate grossolanamente nel modo in cui voglio, e Jacob Hansen prende parte a tutto ciò apportando gli ultimi ritocchi con il suo mix.
Sono canzoni molto intime, quasi terapeutiche, sei d’accordo con me?
Assolutamente. Il processo di creazione di tale musica, che è intensamente personale ed emotivamente rivelatore, è un processo molto terapeutico, un viaggio creativo catartico in cui vengono ritratte emozioni, esperienze e introspezioni in una riflessione musicale brutalmente onesta. È importante per noi farlo poiché sentiamo di poter realizzare la migliore arte quando siamo onesti, genuini e autentici.
Dove e da chi è stato girato il video di “Leaving”?
“Leaving” è stato filmato e montato da Patric Ullaeus. Lo splendido scenario che vedi è l’Islanda, un luogo che ha un’atmosfera unica, molto maestosa, quasi spirituale, che è positivamente tangibile.
Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di formare il progetto Silent Skies?
I Silent Skies si sono formati quando Tom ha notato un arrangiamento per pianoforte che avevo fatto di una delle sue canzoni con gli Evergrey. Ho fatto arrangiamenti per pianoforte per molti anni prima di diventare veramente un musicista professionista e una cosa che è sempre stata molto importante per me è capire veramente l’anima della musica che suono ed esprimermi in modo creativo ed emotivo attraverso la performance. Tom ha capito questo e ha potuto vedere nel mio modo di suonare che eravamo spiriti affini, con un gusto musicale ed estetico condiviso, gusti simili nel fraseggio e nell’espressione, e in effetti una sorta di connessione emotiva intangibile sotto la superficie. Mi ha suggerito di fare un album insieme, e il resto è storia.
È un progetto che continuerà in futuro? Spero che pubblicherete altri album, puoi confermarmelo?
Assolutamente, anche prima di finire il nostro primo album “Satellites” sapevamo che questo non sarebbe stato un progetto una tantum. Si spera che la pubblicazione del nostro secondo album “Nectar”, che segue la prima di poco più di un anno, dimostri che siamo seri su questo, e abbiamo già iniziato a lavorare al nostro terzo album, quindi è giusto dire che siamo qui per restare!
Avete già ricevuto qualche feedback, anche dall’ambiente metal?
Quando abbiamo pubblicato “Satellites”, siamo rimasti sia sorpresi che elettrizzati nel vedere l’abbraccio profondo della comunità metal. Abbiamo persino trovato il nostro album incluso nella top ten delle classifiche metal del 2020, il che è stato uno shock! Penso che i fan del metal possano dire che c’è una connessione tra ciò che facciamo e la musica metal che già conoscono e amano. La musica metal è principalmente musica emotiva, indipendentemente dal fatto che quell’emozione sia rabbia, caos, disperazione, gioia, euforia o qualsiasi altra cosa. I fan del metal apprezzano la musica che li fa provare qualcosa, e Silent Skies è altrettanto una potente espressione di emozione, oscurità e atmosfera, come qualsiasi musica metal. Non abbiamo batterie pesanti e chitarre distorte, ma miriamo a esprimere più o meno lo stesso di altre band metal che apprezzano ed esprimono le cose più oscure della vita. Il fatto che la nostra musica risuoni nelle persone è una gioia profonda che non daremo mai per scontata.
Cosa significa per te la musica?
La musica per me è un linguaggio universale, sebbene culture e società diverse la esprimano in modi radicalmente diversi. Non riesco a pensare a nessun’altra forza sulla terra che abbia contemporaneamente il potere di esprimere il proprio io interiore, di essere motivo di introspezione e scoperta di sé, e anche essere una forza sociale globale in grado di apportare cambiamenti, unire le società e fare del mondo un posto migliore. Crederò per sempre che la musica abbia il potere di guarire il mondo.
State già programmando un tour, verrete anche in Italia?
Suoneremo assolutamente questa musica dal vivo! Vogliamo portare i Silent Skies sul palco da alcuni anni ormai: dobbiamo solamente organizzare qualcosa che funzioni in base ai nostri impegni, senza compromessi sull’atmosfera che vogliamo trasmettere con la nostra musica. Quando ci esibiamo, deve esserci l’occasione giusta, nei luoghi giusti, con gli artisti giusti, ma promettiamo che vogliamo realizzare questa idea, si spera nel prossimo futuro. Ci piacerebbe vedere i nostri fan italiani!
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?
Vorrei solo dire in chiusura ai lettori di Tuttorock: grazie per il vostro interesse per i Silent Skies e per quello che facciamo! Se siete un po’ dubbiosi nel dare un’occhiata ad un progetto che non ha gli ovvi elementi tipici di una band rock o metal, lo capiamo. Vi invitiamo a dare un’occhiata al video dell’ultimo singolo “Leaving” su YouTube e al singolo precedente “Taper”. Se vi piacciono questi brani, siamo sicuri che vi piacerà il nostro album! Ascoltateci con una mente aperta e un cuore aperto, potreste apprezzare un tipo di musica che non pensavate vi sarebbe sarebbe piaciuta. Grazie Marco per la bella chiacchierata, l’ho apprezzata molto, abbi cura di te!
MARCO PRITONI
On the occasion of the release of the new album “Nectar”, scheduled for Friday 4 February on Napalm Records label, I had the pleasure of interviewing Vikram Shankar, the pianist of the ambient duo Silent Skies where the voice is by Tom S. Englund (singer of Evergrey and Redemption).
Hi Vikram, welcome to the pages of Tuttorock, first of all, how are you?
Hi Marco, all well here! Thank you for speaking to us. It’s a pleasure.
Let’s talk a little about your new album, “Nectar”, ten songs written when?
We wrote “Nectar” in the first months of 2021, and recorded it in the same time. Most of the songs were written in the moment, despite having written and recorded roughly two albums worth of material when we did “Satellites”. The exceptions were the title track “Nectar” which was written for the “Satellites” sessions (but completely reworked and tracked anew for “Nectar”), and the piano part for “Fallen From Heart,” which I believe originated from a spontaneous improvisation captured during the recording sessions for “Satellites” as a soundcheck, miraculously recorded and preserved, although of course it was re-recorded and took on new life.
Songs born from the lyrics, from the melodies or each one has its own story different from the others?
Tom comes up with kernels of lyrics, stories, and themes very frequently while spending time out exercising in nature. For my part, I begin with piano sketches (usually simply piano, sometimes with some other instruments to illustrate a “vibe”), which are then developed together with Tom, we add vocals, and then once a vocal and piano “skeleton” has taken form, we embellish, nurture, and refine a full song arrangement together, moving parts of songs, adding sections, removing sections, expanding the arrangement, orchestration and layers, and then refining the pre-mix, arriving at a final song form that sounds quite close to a finished album product. I pre-mix the keyboards so that the synth parts and electronics are roughly mixed in the way that I want, and Jacob Hansen took these parts and put the finishing touches on them with his mix.
They are very intimate songs, almost therapeutic, do you agree with me?
Absolutely. The process of creating such music, which is intensely personal and emotionally revealing, is a very therapeutic process, a cathartic creative journey in which we portray emotions, experiences and introspections in a brutally honest musical reflection. It’s important for us to do so as we feel that we can make the best art when we are being honest, genuine and authentic.
Where and by whom was “Leaving” video shot?
“Leaving” was filmed and edited by Patric Ullaeus. The beautiful scenery you are seeing is Iceland, a place that has a one-of-a-kind atmosphere and a very majestic, almost spiritual quality that is positively tangible.
How did you meet and when did you decide to form the Silent Skies project?
Silent Skies was formed when Tom saw a piano arrangement I had done of one of his Evergrey songs. I have been doing piano arrangements for many years before I truly became a professional working musician, and one thing that has always been very important to me is truly understanding the soul of the music I play, and expressing myself creatively and emotionally through performance. Tom picked up on this, and could tell in my playing that we were kindred spirits, with a shared musical and aesthetic taste, similar preferences in phrasing and expression, and indeed some kind of intangible emotional connection beneath the surface. He suggested to me that we make an album together, and the rest is history.
Is it a project that will continue in the future? I hope you will release more albums, can you confirm this for me?
Absolutely – even before we finished our first album “Satellites” we knew that this was not going to be a one-off project. Hopefully the quick release of our follow-up “Nectar” within just over a year shows that we are serious about this, and we have already begun work on our third album, so it’s fair to say we’re here to stay!
Have you already received any feedback, even from the metal environment?
When we released “Satellites”, we were both surprised and thrilled to see that the metal community embraced us in a profound way. We even found our album included in top-ten retrospective rankings of 2020 in metal news outlets, which was a shock! I think metal fans can tell that there is a shared kinship between what we do and the metal music they already know and love. Metal music is chiefly emotional music, whether that emotion is anger, chaos, despair, joy, euphoria, or anything else. Metal fans value music that makes them feel something, and Silent Skies is just as potent of an expression of emotion, darkness, and atmosphere, as any metal music. We may not have heavy drums and distorted guitars, but we are aiming to express much the same as other metal bands who appreciate and express the darker things in life. The fact that our music is resonating with people is a deep joy that we will never take for granted.
What does music mean to you?
Music to me is a language, and a universal one at that, although different cultures and societies express it in radically different ways. I can think of no other force on earth that has simultaneously the power to work within, express one’s inner self, be a grounds for introspection and self discovery, and also be a societal, global force that can make change, unite societies, and make the world a better place. I will always believe that music has the power to heal the world.
Are you already planning a tour, will you also come to Italy?
We are absolutely going to play this music live! We have wanted to bring Silent Skies to the stage for a few years now – the trick is coordinating something that works for our busy schedules, and is also not a compromise on the vibe and atmosphere that we want to convey with our music. When we perform, it has to be the right occasion, at the right venues with the right artists, but we promise that we want to make it happen, hopefully in the near future. We would love to see our Italian fans!
Thank you very much for your time, would you like to add something to close this interview?
I would just like to say in closing to the readers of Tuttorock – thank you for your interest in Silent Skies and what we do! If you’re on the fence about checking out an artist that doesn’t have the obvious typical elements of a rock or metal band, we understand. We urge you to check out the video for latest single “Leaving” on YouTube and the previous single “Taper.” If you like these, we’re sure you’ll like our album! Listen to us with an open mind and an open heart, and you just might discover you resonate with music you didn’t know you would love. Thank you Marco for a great chat! Much appreciated, take care and stay safe!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.