SHARDS – Intervista a Kieran Brunt
Quella che segue è la mia intervista a Kieran Brunt, artista carismatico londinese e leader del collettivo corale “Shards” che ha appena pubblicato il proprio primo disco “Find Sound”.
Ciao Kieran, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, prima di tutto congratulazioni per il meraviglioso album “Find Sound”, l’album di debutto del tuo progetto “Shards” pubblicato lo scorso 30 agosto.
Grazie! Siamo molto contenti che ti piaccia l’album.
Siete riusciti a spiegare le emozioni umane usando pochi elementi, voci, sintetizzatori e percussioni. Come è nata l’idea di questo album?
Ho iniziato a scrivere musica con il mio duo elettronico Strange Boy. Le nostre tracce sono canzoni vere e proprie, con testi dettagliati e molta narrativa. Quando ho deciso di iniziare a comporre la musica del progetto Shards, volevo assicurarmi che fosse diversa dalla mia altra musica, motivo per cui ci sono pochissime parole. Sapevo che quei brani sarebbero stati in qualche modo astratti, quindi ho avuto l’idea di pensare all’album come se fosse una mostra in una galleria, dove ogni canzone è un dipinto di un particolare umore o situazione. Tutto quello che l’ascoltatore ha è il titolo della canzone, e da lì ognuno la interpreta come vuole.
So che avete registrato l’album a Palazzo Stabile, in provincia di Asti, in Italia, perché?
Palazzo Stabile è una bellissima casa con studi di musica e di pittura. Appartiene ed è gestito da una meravigliosa famiglia norvegese, i Simonsens, e mi è stato consigliato dal mio amico Lars Horntveth (Jaga Jazzist) che aveva fatto delle registrazioni lì. Hanno un programma di residenza per artisti e ci hanno gentilmente concesso di registrare il nostro album. Per me è stato perfetto in quanto volevo la libertà di sperimentare senza preoccuparmi di orari prestabiliti. Abbiamo vissuto e registrato tutti sotto lo stesso tetto, è stata davvero una settimana molto speciale. Anche il vino è molto, molto buono in quella zona (Barbera d’Asti!). Quindi sono stato felice di essere lì per due settimane!
Siete un collettivo corale di 12 elementi, come sono state scelte le altre voci?
Ho scelto i cantanti perché sapevo che ognuno di essi sarebbe stato un collaboratore entusiasta e fantasioso. Molti di loro non sono solo cantanti professionisti, ma insegnanti, compositori e musicisti, il che mi dà molte idee per il futuro.
Avete programmato un tour?
Sì! Faremo un tour nel Regno Unito all’inizio del prossimo anno e poi nel resto d’Europa a partire dall’estate. L’Italia farà sicuramente parte dell’elenco dei luoghi in cui suoneremo.
Com’è l’attuale scena musicale corale a Londra e, in generale, in Inghilterra?
L’Inghilterra ha una tradizione antichissima di musica corale, che risale a molte centinaia di anni fa. Ci sono molti cori eccellenti che sostengono questa tradizione nelle scuole, nelle università, nelle cattedrali e nelle sale da concerto di tutto il paese, e molti di loro mettono in campo sempre nuova musica. Direi che, al di fuori di questa tradizione, ci sia una quantità notevole di musica corale in corso, e sempre più gruppi spuntano ogni giorno. Penso che sia un momento molto speciale per fare musica per voci a Londra.
Per favore, puoi dirmi qualcosa sulla tua formazione musicale?
Ho scoperto il canto nel coro della mia scuola, all’età di 12 anni. Ho poi cantato in molte opere alla Royal Opera House qui a Londra, e quando la mia voce si è “rotta” (voice break, termine inglese per illustrare il momento in cui c’è un cambiamento di voce nella crescita di un individuo ndr), ho iniziato a suonare molto in alcune band e in strada. Pensai di andare all’Università di Cambridge per studiare musica, lì ho cantato nel coro e ho focalizzato i miei studi sulla scrittura di musica indie pop e rock – le mie due tesi di laurea furono su The Magnetic Fields e Ariel Pink. Fu allora che decisi che volevo scrivere ed esibire la mia musica.
Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato di più?
Sinceramente, di tutti i tipi. Nel periodo in cui ho scritto questo disco, ho ascoltato un sacco: Anohni, Björk, Oneohtrix Point Never, Ben Frost, Bon Iver, Terry Riley, Benjamin Britten e Thomas Tallis.
Puoi dirmi qualcosa sui tuoi progetti futuri?
Sto per iniziare a registrare alcune nuove canzoni con il mio duo elettronico Strange Boy, mentre ci stiamo concentrando sullo spettacolo dal vivo del progetto Shards. Sto anche lavorando ad arrangiamenti vocali per un artista chiamato Turtle, che realizza musica elettronica davvero bella. Poi, ovviamente, l’album numero 2 di Shards!
Grazie mille per questa intervista, vorresti dire qualcosa ai lettori di Tuttorock?
Grazie mille per la lettura e spero che vi piaccia il nostro disco! Ci vedremo presto in Italia!
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
Hi Kieran, welcome to the pages of Tuttorock, first of all congratulations for the wonderful album “Find Sound”, the debut album of your project “Shards”, released last August 30th.
Thank you! We’re so glad that you like it.
You have managed to explain human emotions using few elements, voices, synths and percussions. How did the idea for this album come born?
I first started writing music with my electronic duo, Strange Boy. Our tracks are very song-like, with detailed lyrics and lots of storytelling. When I decided to start making the Shards music I wanted to make sure that it was different to my other music, which is why there are very few words. I knew that the wordless pieces would therefore be abstract in some way, so I had the idea of thinking about the album as an exhibition in a gallery, where each song is a painting of a particular mood or situation. All the listener has is the song title, and then they make their own interpretations from there.
I know you recorded the album at Palazzo Stabile, in the province of Asti, in Italy, why?
Palazzo Stabile is a beautiful house with music and painting studios. It is owned and run by a wonderful Norwegian family, the Simonsens, and I was told about it by my friend Lars Horntveth (Jaga Jazzist) who had been doing some recording there. They have an artist residency programme, and they kindly gave it to us to record in. For me it was ideal as I wanted the freedom to experiment without worrying about fixed session times. We had everyone living and recording under one roof, it was really a very special week. The wine is also very, very good in that area (Barbera d’Asti!) So I was delighted to be there for two weeks!
You are a choral collective of 12 elements, how were the other voices chosen?
I chose each of the singers because I knew that they would be enthusiastic and imaginative collaborators. Many of them are not just professional singers, but teachers, composers and band musicians, which gives me lots of ideas for the future.
Have you planned a tour?
Yes! We will tour the UK early next year and then the rest of Europe from in the summer. Italy will be on the list of places to visit for sure.
How is the current choral music scene in London and in general in England?
England has a very old tradition of choral music, dating back many hundreds of years. There are many excellent choirs upholding this tradition in schools, colleges, cathedrals and concert halls all over the country, and many of them are commissioning new music all of the time. I would say that outside of this tradition there is a reasonable amount going on, and more and more groups are popping up every day. I think it’s a very exciting time to be making music for voices in London.
Please can you tell me a little about your musical training?
I discovered singing in my school choir, aged 12. I then sang in lots of operas at the Royal Opera House here in London, and when my voice ‘broke’ I started playing in bands and busking a lot. I think went to the University of Cambridge to study music, where I sang in the choir and focus my studies on writing about indie pop and rock music – my two dissertations were on The Magnetic Fields and Ariel Pink. That’s when I decided that I wanted to write and perform my own music.
Who are the artists that most inspired you?
All sorts, to be honest. In terms of this record, I was listening to lots of Anohni, Björk, Oneohtrix Point Never, Ben Frost, Bon Iver, Terry Riley, Benjamin Britten and Thomas Tallis when I made it.
Can you tell me something about your future projects?
I am about to start recording some new songs with my electronic duo, Strange Boy, while we are focusing on Shards’s live show. I’m also working on vocal arrangements for an artist call Turtle, who makes really beautiful electronic music. Then Shards album number 2!
Thank you very much for this interview, would you like to say something to the Tuttorock readers?
Thanks so much for reading and I hope that you enjoy our record! We will come to Italy to see you all soon!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.