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SERVAN – Intervista alla folk melodic metal band

SERVAN – Intervista alla folk melodic metal band

I Servan hanno un sound particolare che unisce il folk al melodic death metal e hanno un album nuovo in preparazione. Lascio subito la parola alla band in quest’intervista

Ciao e benvenuti su Tuttorock. Riassumente la storia della band, come nascono i Servan?
Ciao Tuttorock. Allora, la band nasce tanti anni fà dalle ceneri di un’improvvisato gruppo Folk  che si limitava ad eseguire semplicemente varie cover di Eluveitie ed Alestorm. Enrico prese i due chitarristi ed il tastierista e formò i Servan.  All’inizio la band non aveva neanche il basso e la batteria e ci limitavamo ad eseguire i primi brani grazie all’aiuto delle basi. In pochi anni riuscimmo a buttare giù il primo album e a registrarlo ma eravamo ancora giovani e inesperti e il gruppo ha subito numerosi cambi di lineup. Ora Enrico è il leader indiscusso della band. La sua visione creativa è divenuta negli anni solida e definita oltre ad aver migliorato sempre più le possibilità tecniche per i live oltre che nella composizione dei brani.

Il vostro sound attinge dal folk metal passando per il death metal e con arrangiamenti anche sinfonici, ma i Servan a quale genere musicale o ramo dell’heavy meta si sentono più vicini?
Enrico nella composizione della musica non si è mai limitato ad alcun genere preciso. Compone sempre in base ai propri gusti, in modo di creare nel modo più spontaneo possibile. Allo stesso tempo però cerchiamo anche di avere un sound complessivo riconoscibile, senza allontanarsi troppo dal Folk Metal. In poche parole ci sentiamo vicini a band come i Finntroll ma con diverse influenze del panorama Melodic Death come Eluveitie, Dark Tranquillity, Kataklysm, Insomnium. Gli arrangiamenti sinfonici arriveranno soprattutto con i nuovi brani che non vediamo l’ora di pubblicare. Sentirete molte influenze alla Fleshgod Apocalypse.

Perché avevate scelto il nome Servan?
Il nome Servan nasce un pò per caso. Enrico stava raccontando la storia del Changeling come ispirazione dei suoi testi ed un nostro vecchio chitarrista si accorse che si trattava, in un modo molto simile, alla creatura Servan del Folklore italiano. Il Changeling nelle fiabe europee era un demonietto che i troll mettevano nelle culle per sostituire i bambini che rapivano. Fiaba nata probabilmente con l’intento di giustificare i bambini nati con particolari deformità. Enrico è sempre stato affascinato dal racconto popolare nato per spiegare fatti della vita a cui nessuno sapeva dare una risposta. E questo è in poche parole ciò che si trova anche nei testi dei Servan. L’utilizzo del linguaggio della fiaba per raccontare storie sull’animo umano.

Come nasce un vostro brano? Da un riff, da un testo o da cos’altro?
Un pò da tutte queste opzioni. La maggior parte dei brani sono composti mettendosi lì a suonicchiare la chitarra. Enrico pensa però che le canzoni migliori nascano direttamente dalla propria immaginazione. La famigerata ispirazione che viene nei momenti più inopportuni come al lavoro o durante un’uscita con gli amici. Lo smartphone è un prezioso strumento che ci permette di registrare la melodia canticchiandola in un vocale whatsapp. Dopodichè, la sera si estrapola la melodia con la chitarra e si compone poi il resto del brano sul computer. Guitar pro e poi Cubase sono i programmi preferiti di Enrico nello specifico.

State preparando un nuovo album?
Enrico ha già scritto il secondo album e numerosi altri brani da molto tempo ormai. Ora stiamo lavorando alla registrazione ed arrangiamento orchestrale dei suddetti. Questo procedimento è molto lungo e faticoso ma siamo sicuri che ripagherà l’attesa. In ogni caso prima del secondo album abbiamo intenzione di far uscire un piccolo EP anche per far sentire ai nostri fan l’evoluzione del nostro sound di cui siamo molto orgogliosi.

Potete anticipare qualcosa?
Beh, possiamo dirvi che se verrete ad ascoltarci live, qualche brano dell’EP lo eseguiamo già durante i concerti. Uno si chiama L’Om Pelos ed è liberamente tratto da una creatura del Folklore Trentino ed è cantata interamente in dialetto.

In generale che argomenti trattano i vostri testi?
Come accennato in precedenza, i testi sono ispirati alla fiaba. Poche metafore ed un linguaggio diretto. Ogni album cerca di vedere le tracce come capitoli di un libro associando all’interno del booklet, sopra ogni testo, una breve descrizione narrativa, in modo da creare una specie di storia che si spinge in avanti mano a mano che si procede con l’ascolto. Allo stesso tempo però i testi dei brani cercano di essere anche fruibili singolarmente, nel caso di un ascolto più casuale, senza dover dipendere dalle altre canzoni per essere compresi appieno.

Quanto è importante per voi esibirvi dal vivo?
Penso sia importante tanto quanto ogni altra band. Riteniamo che l’esibizione dal vivo sia il culmine di tutte le innumerevoli ore di lavoro dietro le quinte. Poter assistere al divertimento e alla gioia dei fan grazie alla nostra musica è la soddisfazione più grande di tutte.

Avete già in programma qualche data live?
Al momento i vari impegni personali e il lavoro di registrazione ci stà un pò limitando ma a breve pensiamo di tornare a proporci in giro per l’Italia. Dietro le quinte inoltre si è aggiunto da poco un simbolico “sesto” membro dei Servan che ci aiuterà con la ricerca dei concerti e per quanto riguarda il lato tecnico live come fonica, mix ecc..

Chiudete come volete l’intervista, un messaggio ai nostri lettori per ascoltare la vostra musica o cos’altro vi va di dire e che io non vi ho chiesto.
Beh innanzitutto vi ringraziamo per lo spazio a noi dedicato e ringraziamo la nostra agenzia Rockonagency che ci stà dando una grande mano con la promozione. Se volete ascoltare un folk metal diverso dal solito e vi affascina il mondo delle fiabe, date un ascolto al nostro album TALES OF THE FOREST che potete trovare facilmente su Spotify. Se poi vi piacciamo, rimanete collegati che a breve pubblicheremo nuovo materiale. Un abbraccio a tutti i lettori e keep on rocking!

FABIO LOFFREDO

Band:
Enrico Lunelli: Voce
Francesco Pinter: Chitarra solista
Onur  Ucak: Chitarra ritmica
Mattia Faccioli: Basso
Andrea Sadler: Batteria

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