SATYRICON – Intervista al batterista Frost
In occasione della ristampa dei loro leggendari album di debutto Dark Medieval Times e The Shadowthrone, in una versione completamente rimasterizzata su etichetta Napalm Records, comprensiva di nuove copertine, ho avuto il piacere di intervistare Frost, storico batterista della black metal band norvegese Satyricon.
Ciao Kjetil-Vidar Haraldstad, o Frost, benvenuto su Tuttorock, come stai? A proposito, c’è ancora qualcuno che ti chiama con il tuo vero nome?
Ciao Marco, sto bene, grazie! Quando parlo con le persone mi chiamano sempre con il mio nome d’arte, loro rispettano questa cosa. Tende a funzionare meglio.
Parliamo un po’ di questa ristampa dei primi due album dei Satyricon, Dark Medieval Times e The Shadowthrone, perché questa decisione?
Era da molto tempo che pensavamo di farlo perché questi due album non sono quasi più disponibili e continuavamo a ricevere richieste dai fan a proposito di essi. Abbiamo sempre saputo che avevano bisogno di essere ristampati perché sono stati originariamente pubblicati su un’etichetta che non esiste più, quindi serviva una nuova casa per entrambi. Alla fine abbiamo trovato il momento giusto e il 2020/2021 è stato molto buono per fare questo non essendoci stati tour o altre attività. Abbiamo avuto un po’ di tempo in più a disposizione e ci siamo potuti concentrare su queste due uscite.
Le sonorità sono rimaste quelle originali, avete mai pensato di risuonare gli album in chiave moderna, un po’ come hanno fatto i Dimmu Borgir con Stormblåst?
No, per noi non avrebbe alcun senso. Le canzoni sono state scritte nei primi tempi dei Satyricon e rispettano lo spirito di quei tempi. Non avrebbe senso cercare di rimuovere feeling e spirito originali dalle canzoni, perché questa è una parte molto importante delle loro anime e il motivo è che raccontano una storia di una band giovane e pionieristica. Ci piace creare nuovo materiale quando lavoriamo in studio ma questi due album dovevano suonare come suonavano tanti anni fa, risuonare le vecchie canzoni o i vecchi album in un modo diverso per rendere il suono migliore o per qualsiasi altra cosa, sai, non è qualcosa che prenderemmo mai in considerazione.
Ma avete cambiato le copertine, perché?
Prima di tutto, sentivamo che avremmo potuto cambiare i colori sull’artwork senza davvero toccare le anime degli album e una ragione importante per cui volevamo cambiarli era che non eravamo completamente soddisfatti di nessuna delle due copertine. Per quanto riguarda Dark Medieval Times, all’epoca ci piaceva un disegno di un artista norvegese, Theodor Kittlesen, intitolato Pesten, ma volevamo qualcosa fatto appositamente per il nostro album. Satyr andò a Bergen da un’artista che creò il disegno basandosi sulle nostre linee guida, il disegno ci piaceva ma forse non ci sembrava che rappresentasse appieno ciò che intendevamo, volevamo qualcosa di un po’ più oscuro e cupo e un po’ più misterioso e più in linea con il mood del le canzoni dell’album, ci sembrava invece un po’ troppo in stile cartone animato. In seguito abbiamo pensato che la copertina fosse sbagliata per l’album e, ora che abbiamo pubblicato di nuovo il disco, è stata l’unica scelta dargli la copertina giusta dopo tutti questi anni. Abbiamo quindi utilizzato il disegno dell’artista di cui ti parlavo. Lo stesso è stato per The Shadowthrone, Satyr aveva scattato una foto e desiderava che avesse dei colori terreni per sembrare in un qualche modo connessa con la foresta o la natura. Era una foto che aveva bei colori e lui la ritenne adatta per la copertina ma, una volta vista l’immagine sul disco, ci ripensò. Recentemente ha apprezzato il disegno di un altro artista norvegese, un dipinto di Harald Sohlberg intitolato Natteglød (il bagliore della notte) e l’ha considerato perfetto come nuova copertina di The Shadowthrone. Abbiamo anche trovato vecchie fotografie nostre e le abbiamo incluse negli album, in poche parole, abbiamo fatto delle piccole modifiche per rimodernare gli album pur mantenendo il loro spirito originale, questa è la storia.
Tu e Satyr suonate insieme da 30 anni, c’è un segreto per andare d’accordo così a lungo?
Suppongo che ci sia una specie di segreto. Ha qualcosa a che fare con il rispetto reciproco e la sensazione che stiamo creando qualcosa insieme e stiamo migliorando la vita di entrambi. Inoltre, ognuno di noi contribuisce in modo significativo e io ho sempre rispettato la leadership di Satyr, lui ha il suo ruolo di unico compositore, perché io lo vedo davvero come uno dei migliori compositori nella musica di oggi, nel mondo contemporaneo della musica rock, penso che abbia un modo brillante di seguire le idee e rimanere fedele ad esse cercando qualcosa di profondo. Poiché abbiamo una band molto visionaria, sono molto felice di cercare di supportare il suo lavoro e di contribuire ad esprimere le sue idee e provare ad aggiungere qualcosa, sono felice di questo. Possiamo lavorare insieme senza conflitti o litigi e questo, penso, è importantissimo. Poi continuiamo ad essere appassionati di quello che facciamo, e penso che questo aiuti molto. Non ci blocchiamo mai e cerchiamo di rinnovarci sempre ci piace il fatto che possiamo sempre inventare qualcosa di nuovo ed eccitante. E questo è davvero importante.
Io, da grande fan dei Satyricon, ogni volta che vi ho visti dal vivo ho percepito molto la connessione tra te e Satyr.
Sono davvero contento di sentire ciò.
Quando hai iniziato con i Satyricon avevi 18 anni, avresti mai pensato di ricevere così tante soddisfazioni dal mondo della musica?
No, penso che fosse impossibile pensare a qualcosa al di là dello scopo di realizzare e pubblicare un album quando eravamo all’inizio. Prima di tutto, il nostro obiettivo era creare qualcosa di nuovo. All’inizio era un piccolo miscuglio di tutto e poi, in seguito, le cose si sono stabilizzate. Dovevamo essere una vera black metal band, dovevamo essere oscuri e dovevamo convincere il primo manager. Quando poi sei così giovane hai una visione quasi religiosa dei valori perché sei cresciuto adorando alcuni album, quindi volevamo solo farne uno grande anche noi. Non appena l’abbiamo fatto, abbiamo pensato seriamente ad entrare in studio e fare un album migliore, le ambizioni cambiano nel corso degli anni.
Avete registrato nuove canzoni di recente? Dobbiamo aspettarci un nuovo album?
Oh, sì. Stiamo parlando del lavoro sul nuovo album, funziona ancora molto bene andare in studio a fare delle demo. Il piano è di unirle in qualche modo e far sì che tutto diventi un grande progetto musicale che alla fine diventerà il prossimo album in uscita nel 2022. Attualmente, nemmeno noi stessi sappiamo esattamente come sarà l’album, a parte questo, sicuramente sarà molto ispirato e pieno di sentimento. Questo è tutto ciò che posso dirti a riguardo.
Ripeterete in futuro l’esperienza con un’orchestra sinfonica? Per me è stata fantastica!
Non lo sappiamo. Voglio dire, probabilmente non faremo nulla di esattamente simile perché ci piace sempre provare cose nuove, ma è stata un’esperienza fantastica anche per noi. Ci ha portati a provare diversi tipi di collaborazione e a lavorare in ambienti diversi, ad avere a che fare con altri ambienti professionali. C’è sempre molto da imparare e ci si arricchisce sempre in questi casi, quindi qualcosa del genere, ma leggermente diverso, potrebbe accadere di sicuro.
State pensando a qualche show dal vivo?
Sì, ci aspettiamo che nel 2022 si potrà tornare alla situazione che c’era prima della pandemia. Suonare dal vivo è una parte importante di ciò che facciamo, quindi aspettiamo che le cose si sistemino.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi dire qualcosa ai fan italiani dei Satyricon?
Dico sempre la stessa cosa, spero di vedere la gente in giro, significherebbe qualcosa, ovvero poter rivivere grandi esperienze insieme, forse più preziose di quanto non lo fossero prima. Buon riposo. Ci vediamo l’anno prossimo.
MARCO PRITONI
Band:
Voce, chitarra, tastiere, basso: Satyr (Sigurd Wongraven)
Batteria: Frost (Kjetil-Vidar Haraldstad)
https://www.satyricon.no/
https://www.facebook.com/SatyriconOfficial
https://www.instagram.com/satyriconofficial/
https://www.youtube.com/c/SatyriconOfficial/videos
https://open.spotify.com/artist/221Rd0FvVxMx7eCbWqjiKd
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the re-release of their legendary debut albums Dark Medieval Times and The Shadowthrone in a completely remastered version via Napalm Records, including new cover artworks for both albums, I had the pleasure of interviewing Frost, historic drummer of black Norwegian metal band Satyricon.
Hi Kjetil-Vidar Haraldstad, or Frost, welcome to Tuttorock, how are you? By the way, is there still someone calling you by your first name?
Hi Marco, I’m fine, thank you! I have an artist name and when I talk to people they call me Frost. They respect this. That tends to work better.
Let’s talk a bit about this reissue of the first two Satyricon albums, Dark Medieval Times and The Shadowthrone, why this decision?
Yes, we have thought about doing this for a long time because these albums are hardly available anymore at all, and we keep getting requests from fans and others all the time. We have always known that they need to be re-released because they were originally released on the label doesn’t exist anymore so we needed to find a new home for both. Finally we found that it was time and I guess that 2020/2021 was very good to have them because now there is now no touring or other activities happening anyway. So that means that we get a little extra time on their hands and we can concentrate on issues like the releases.
The sounds have remained the original ones, have you ever thought of playing the albums in a modern way, a bit like Dimmu Borgir did with Stormblåst?
No, it wouldn’t make any sense to us. The songs were written in the early days of Satyricon and respect the spirit of those times. It would not make sense to try to remove the original feeling and spirit from the songs, because this is a very important part of their souls and the reason is that they tell a story of a young and pioneering band. We like to create new material when we work in the studio but these two albums were supposed to sound like they sounded all those years ago, play old songs or old albums in a different way to make it sound better or whatever, you know, that’s something we will never consider.
But you have changed the covers, why?
First of all, we felt that we could change the colors on the artwork without actually touching the souls of the albums and a major reason we wanted to change the colors was that we weren’t completely satisfied with either cover. As for Dark Medieval Times, at the time we liked a drawing by a Norwegian artist, Theodor Kittlesen, titled Pesten, but we wanted something made specifically for our album. Satyr went to Bergen to see an artist who created the drawing based on our guidelines, we liked the drawing but maybe we didn’t feel it fully represented what we meant, we wanted something a little darker and more somber and a little more mysterious and more in line with the mood of the songs on the album, it seemed a little too cartoonish. We later felt that the cover was wrong for the album, and now that we’ve released the record again, it was the only choice to give it the right cover after all these years. We then used the drawing of the artist I was telling you about. The same was for The Shadowthrone, Satyr had taken a picture and wished it had some earthy colors to seem somehow connected with the forest or nature. It was a photo that had beautiful colors and he thought it suitable for the cover but, once he saw the image on the record, he thought better of it. He recently appreciated another Norwegian artist’s drawing, a painting by Harald Sohlberg titled Natteglød (the glow of the night) and considered it perfect as a new cover for The Shadowthrone. We also found old photographs of our own and included them in the albums, in a nutshell, we made some small changes to modernize the albums while keeping their original spirit, that’s the story.
You and Satyr have been playing together for 30 years, is there a secret to getting along for so long?
I suppose there is some kind of secret. It has something to do with mutual respect and a feeling that we are creating something together and improving the lives of both of us. Also, each of us contributes significantly and I have always respected Satyr’s leadership, he has his role as the only composer, because I really see him as one of the best composers in music today, in the contemporary world of rock music. I think he has a brilliant way of following ideas and staying true to them looking for something profound. As we have a very visionary band, I’m very happy to try to support his work and to help express his ideas and try to add something, I’m happy with that. We can work together without conflicts or quarrels and this, I think, is very important. Then we continue to be passionate about what we do, and I think that helps a lot. We never get stuck and always try to renew ourselves we love the fact that we can always invent something new and exciting. And this is really important.
As a huge Satyricon fan, every time I saw you live I felt a lot of the connection between you and Satyr.
I’m really pleased to hear that.
When you started with Satyricon you were 18 years old, would you have ever thought you would receive so much satisfaction from the world of music?
No, I think it was impossible to think of anything beyond the scope of making and releasing an album when we were just starting out. First of all, our goal was to create something new. At first it was a little mixed bag of everything and then, later on, things stabilized. We had to be a true black metal band, we had to be dark and we had to convince the first manager. And when you are that young you have an almost religious view of values because you grew up adoring some albums, so we just wanted to make a great one too. As soon as we did, we seriously thought about going into the studio and making a better album, ambitions change over the years.
Have you recorded any new songs recently? Should we expect a new album?
Oh yes, you should. We’re talking about the work on the new album, it still works very well to go to the studio to do some demos. The plan is to merge them in some way and make it all become one big music project that will eventually become the next album out in 2022. Currently, not even we ourselves know exactly what the album will look like, other than that, it sure will be a lot inspired and soulful. This is all I can tell you about it.
Will you repeat the experience with a symphony orchestra in the future? For me it was amazing!
We do not know. I mean, we probably won’t do anything exactly like that because we always like to try new things, but it’s been a great experience for us too. It has led us to try different types of collaboration and to work in different environments, to deal with other professional environments. There is always a lot to learn and you always get rich in these cases, so something like this, but slightly different, could happen for sure.
Are you thinking about live shows?
Yes, we expect that in 2022 we will be able to return to the situation that existed before the pandemic. Playing live is an important part of what we do, so let’s wait for things to work out.
Thank you very much for your time, do you want to say something to the Italian Satyricon fans?
I always say the same thing, I hope to see people on the road, it would mean something, that is to be able to relive great experiences together, perhaps more precious than they were before. Have a nice rest. See you next year.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.