SASS JORDAN – Intervista alla blues woman canadese
Nata nel Regno Unito ma canadese d’adozione, Sass Jordan non è solo una cantante blues, ma la sua voce le permette di spaziare dal rock, al soul, alla world music e in occasione dell’uscita di “Rebel Moon Blues”, dove la cantante reinterpreta alcuni classici del blues più un inedito, abbiamo avuto l’occasione di intervistarla.
Ciao Sass, benvenuta tra le pagine di Tuttorock.com e grazie per aver accettato questa intervista. Inizierei con il parlare di te, come è nata la tua passione per la musica, per il blues e per il canto?
Quando ero giovane sembrava il modo perfetto di vivere una vita di libertà, facendo ciò che amavo e aiutando le altre persone, elevandole emotivamente attraverso la musica.
Come scrivi un brano, prima la musica o prima i testi?
Scrivo quasi sempre i testi della musica.
Quali sono le tue influenze musicali?
Direi che le mie influenze provengono da ogni parte, jazz, blues, le radici del blues, musica classica, world music, tutta la musica mi ispira e mi influenza!
C’è un tuo brano o un tuo album che più rappresenta la vera Sass Jordan?
Rappresentano tutti diversi aspetti di me, difficile scegliere.
Come definisci la tua musica?
Generalmente abbastanza buona, anche se ci sono stati alcuni momenti meno stellari … HAHAHAHA !!! Se vuoi due parole, direi “accessibile e piena di sentimento”.
Lo scorso anno hai partecipato al tributo a David Bowie. La musica cosa ha perso dopo la sua morte?
Non è giusto dire che ho partecipato al tributo, più precisamente facevo parte della band chiamata “A Bowie Celebration”, che è un gruppo di musicisti che sono tutti ex-alunni di varie formazioni che Bowie aveva nelle sue band. I cantanti eravamo io, Mr. Hudson, Corey Glover e Joe Sumner e abbiamo fatto un tour in Europa e Israele, prima di tornare negli Stati Uniti e in Canada. Sfortunatamente, il tour è stato rinviato dalla stessa cosa che ha rinviato Tutti i tour ovunque. Bowie era unico nel suo genere e ha davvero cambiato il volto della cultura attraverso la sua musica, ma ancora di più attraverso la sua presentazione artistica. Lui è un’icona.
Parlami ora di “Rebel Moon Blues”, perché la decisione di cantare dei classici del blues?
Mi è stato chiesto di farlo, e ho pensato, perché no? Sono ormai a un’età in cui ho l’esperienza di vita per poter cantare autenticamente il blues, non aveva molto senso quando ero più giovane!
Come hai scelto brani e artisti e perché?
Sono venuti tutti da me, come delle visioni, come se chiedessero di essere inclusi in questa raccolta, ascoltando le canzoni alla radio o qualcuno che le suggeriva …
Splendida la versione di “Still Got The Blues” di Gary Moore, la tua voce sarebbe stata perfetta con la chitarra di Gary Moore e bravo anche il tuo chitarrista che ha avuto il difficile compito di suonare Gary Moore. Perché hai scelto quel brano?
È stato il primo brano scelto per il disco. Ha un sound che non è così lontano stilisticamente dalle altre cose che ho fatto, e ha avuto senso. Inoltre, è una canzone eccezionale.
Si, lo sottolineo anche io, è una canzone eccezionale. Come hai vissuto questa emergenza del coronavirus?
Il modo migliore per me di vederlo è come se fosse un reset per il pianeta. Tutti, ovunque, hanno dovuto rallentare e rivalutare ciò che è importante per loro.
Cosa può fare la musica?
La musica può essere una GUARIGIONE! La musica può elevare, parlare attraverso tutte le barriere linguistiche, riunirci, calmarci, raccontarci una storia, farci ricordare all’istante, farci sentire meglio…. La musica è uno degli strumenti più potenti che abbiamo per creare un’atmosfera migliore per noi stessi.
Ti manca suonare dal vivo?
Sì e no. Non mi mancano tutti i viaggi pazzeschi ed essere fisicamente a disagio, ma mi mancano tutte le persone, il pubblico, i fan!
Progetti futuri?
Più musica e tante altre cose, il mio progetto principale è solo quello di trovare cose che mi piacciono fare e poi condividerle con altre persone!
Cosa fa Sass Jordan quando non si occupa di musica?
Praticamente le stesse cose di tutti gli altri! Vivere la mia vita!
Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per entrare nel tuo mondo musicale e per i tuoi fan italiani.
Mi piacerebbe avere l’opportunità di visitare personalmente i miei fan italiani uno di questi giorni e di fare musica nel tuo bellissimo Paese.
Io ti ringrazio Sass e spero vivamente di vederti on stage in Italia.
FABIO LOFFREDO
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!