SAKEE SED – Intervista al duo

Un duo dominato da pluri-sfaccettate angolature. Suoni audaci, capaci di catturare l’ascoltatore travolgente in un vero e proprio “hard tornado” musicale. Istinto, viscere e live. Da “Panama” passando per Bergamo arrivando al “Mattatoio Culture Club” di Carpi. E’ il diciannove dicembre, decima data del tour dei Sakee Sed! Sentiamo cos’ha da dirci questa band soprendente!
 
Ciao ragazzi! Partiamo con una domanda tranquilla: “Hardcore da Saloon” è un album ricco di spunti, come mai avete deciso di scegliere proprio “Panama” come hit di lancio?
“Panama” (soprannome di un nostro amico ndr) è il titolo del nostro primo singolo.
Tra i brani proposti in “Hardcore da Saloon”, è senz’altro il più veloce, caratteristica che ci ha ispirati anche per l’ideazione di un  video musicale. Sia per quanto riguarda il ritmo che per la tematica (parliamo di una sbronza avvenuto proprio qui al “Mattatoio” qualche anno fa) ci sembrava la perfetta sintesi dello spirito del cd.
 
Tornando alla musica…la tendenza a spaziare tra i piu’ differenti “generi” nasce da una scelta o sorge in modo casuale?
Noi abbiamo ascoltato qualsiasi tipo di genere musicale, tra cui anche musica classica, dischi prog., gruppi americani e australiani. Una cosa, però, possiamo dirla: musica italiana ne ascoltiamo davvero poca, quasi zero!
 
I Verdena però li ascoltate…
Si, beh certo…ci sono eccezioni, ma comunque siamo cresciuti un po’ insieme e  li vediamo più come amici!
 
Voi siete un duo, ma ascoltando il vostro Album la presenza musicale e’ tale da farvi percepire come una band composta da piu’ elementi: pensate di avere piu’ di una personalita’ musicali?
Si si senz’altro! Non solo musicalmente! Abbiamo tantissime personalità musicali e non! Abbiamo anche vari “alter-ego”! Marco, poi, quando suona live deve per forza assumere personalità differenti!
 
Il nostro magazine si chiama “Tuttorock”. Voglio domandare proprio a voi che col vostro “Hardcore da Saloon” avete coniato un vero e proprio genere musicale: si può ancora parlare di “rock” nel 2015?
Domanda molto ampia…ci si potrebbe addirittura chiedere: cosa si è mai inteso per “rock”? Il discorso è davvero complesso, ma una cosa è certa: il rock non morirà mai! Fin quando ci sarà qualcuno che avrà voglia di riunirsi in una saletta a suonare. C’è una forte spinta sull’elettronica e sulla musica digitale, ma a lungo andare annoiano. La cosa più bella è sempre stringere il proprio strumento tra le mani e lasciarsi trasportare !!
 
Offrite sempre particolare attenzione ai vostri Video: che rapporto esiste per voi tra musica e immagine?
Ci divertiamo moltissimo a girare video…si ritorna però un po’ al discorso di prima. L’immagine è assolutamente in secondo piano rispetto alla musica che si suona.
 
I vostri testi hanno spesso titoli bizzarri (ricordiamo “Cenami il Cefalo”). Chi li scrive?
Sono io (Marco) a scrivere i testi. Uso molto la fantasia, poi sta un all’ascoltatore decifrarne il senso. Ci si crea sempre un immaginario e lo collochiamo molto facilmente in un ambiente.
 
Avendo la possibilità di scegliere un famoso regista cinematografico chi vorreste fosse firmata la regia del vostro prossimo video?
Sergio Leone o Tarantino, con magari anche la colonna sonora a Ennio Morricone più Sakee Sed!
 
La scelta di chiudere l’album con un brano quale “Hard Tornado”, il cui incipit recita “Danzi danzi tra i tuoi avanzi” sa molto di “Apocalisse”, di fine inesorabile. Esiste possibilità di salvarsi da questa danza macabra che ci farà scomparire in un tornado?
Come si diceva prima, ognuno interpreta a suo modo i testi, quindi accettiamo questo tuo sentimento e -sicuramente- “Hard Tornado” parla della sensazione che si prova a stare in un “vortice”. Ognuno di noi è quotidianamente travolto da un proprio “Tornado” personale.
 
La musica può avere un ruolo risolutivo in questa sensazione di fine immininete?
Molti cantautori e musicisti decidono di parlare, nei loro testi, di politica e questioni sociali.
Dal nostro punto di vista -invece- l’unica soluzione all’Apocalisse è proprio parlarne il meno possibile. Per questo noi Sakee Sed scegliamo di lasciarci andare all’istinto lasciando siano i suoni stessi a “parlare”
 
Visto che siete una band molto “live”, parlateci un po’ di questo tour  iniziato da poco…
Siamo reduci da una data che ci ha lasciati estremamente soddisfatti, all’IndieDruso di Bergamo! E’ stato entusiasmante vedere il luogo pieno di gente! Tra un po’ suoneremo anche qui e -malgrado al momento ci sentiamo abbastanza “spappolati” l’emozione e l’adrenalina stanno iniziando a crescere! Suonare è sempre galvanizzante!!
 
Grazie ragazzi! La vostra musica -dal vivo- da senz’altro una scossa tutta particolare! Ciao da “Tuttorock”
Ciao a voi, e grazie per l’intervista!
 
Dafne D’Angelo
 
Componenti:
MARCO GHEZZI (piano e voce)
GIANLUCA PERUCCHINI (batteria)
 
Contatti:
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