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SABINA SCIUBBA – Intervista all’artista su “Force majeure”

SABINA SCIUBBA – Intervista all’artista su “Force majeure”

sabina sciubba

In occasione dell’uscita del nuovo album “FORCE MAJEURE” ho intervistato SABINA SCIUBBA.

Ciao Sabina, molta acqua è passata sotto i ponti dalla serata al Bravo Caffè, quando possiamo sperare di rivederti in Italia?
Ciao Maurizio! Sono contenta di fare questa intervista per te. Beh, in realtà da 3 anni vivo in Toscana, quindi, l’Italia la vedo tutti giorni. Gli italiani che vedo ora sono pochi, ma speriamo vada aumentando.

Nel frattempo sei diventata una stella televisiva con ‘Baskets’, premiata anche con un Emmy, e lavorando con il grande Zack Galifianakis, come ci sei arrivata a che esperienza è stata?
Esperienza del molto piacevole, interessante e soprattutto ispirante, divertente. Zack è un fan e amico di lunga data e mi ha chiesto di partecipare nella sua serie. Ha chiesto anche Louie Anderson e Martha Kelly perché sono amici e voleva circondarsi da persone che gli stanno simpatiche al lavoro. Ho scoperto quanto può essere meraviglioso fare riprese di alto livello.

Come hai trovato il ruolo di Penelope? Era una donna molto intelligente come te, hai trovato altre affinità tra la tua personalità e il personaggio che hai interpretato?
Il personaggio di Penelope è una cantante come me. Proprio questo mi ha portato sicuramente a interpretarla. Poi è comunque nonostante l’aspetto comico, un personaggio piuttosto complesso. Figlia di un musicista famoso che pena ad uscire dall’ombra del padre. All’inizio sembra semplicemente approfittarsi di ‘Chip’ (il personaggio centrale della serie). Alla lunga invece si scopre che sia Chip che Penelope cercano di liberarsi dai genitori troppo dominanti.

Veniamo al tuo ultimo lavoro, in Force Majeure hai lavorato assieme a due musicisti come Riccardo Onori e Fabrizio Rat, l’unione delle forze e il risultato finale mi pare siano di grande soddisfazione, cosa ne pensi?
Sono veramente felice del risultato, soprattutto perché è un lavoro onesto e veritiero. Fabrizio c’era dall’inizio, quando iniziai di elaborare il suono, a Parigi.  In questo disco racconto i miei viaggi mistici degli ultimi anni. Attraversati da grandi speranze e grandi delusioni. Luce ed ombra. Conscio e subconscio. Riccardo l’ho incontrato arrivando in Italia attraverso il nostro amico comune, Simone Giuliani.

A parte il fatto che hai usato lingue diverse nello stesso album, mi pare che hai accentuato in maniera particolare la declinazione verso le grandi chansonnières francesi, senza fare paragoni con la Piaf, è corretta la mia sensazione? E’ un versante verso cui ti senti particolarmente portata?
Interessante. Io questo non lo sento in questo disco o nella mia voce. Ma la Piaf è uno dei miei idoli naturalmente, perché è una grande narratrice con una grande voce. Trovo importantissimo l’aspetto della narrazione nella musica cantata.

Nel disco hai unito suoni antichi come la spinetta a meraviglie tecnologiche di oggi, è stato complicato riuscire a fare combaciare tutti i pezzi? L’idea di usare la spinetta da dove è venuta?
L’idea di usare la spinetta è nata a Los Angeles. Mi avevano invitato di suonare al Teatro “Largo”. Lì c’è un pianoforte da saloon sul palco, che è stato preparato dal grande Jon Brion. Ha messo un piccolo bottone accanto alla tastiera. Quando lo tiri, si abbassa un pezzo con lamelle di PVC sulle corde del piano forte, e lo fa suonare come un cembalo. In quel momento stavo iniziando a scrivere i pezzi di Force Majeure, usando il sample Pad e Pianoforte….ma quel suono mi ha ispirato tantissimo. Quindi il Natale successivo, con il mio fidanzato siamo partiti in Baviera e abbiamo comperato la mia spinetta. Trovavo molto interessante l’idea di combinare questo suono barocco con i sample della voce, che evocano la musica elettronica dei anni ottanta.

Quale concept hai seguito per assemblare il disco? Da cosa è nata l’ispirazione? Il titolo Force Majeure che hai scelto cosa vuole rappresentare?
Il concept sonoro che cercavo è un suono sofisticato e originale che possa rappresentare il mio mood di questi ultimi anni. Esprimere emozioni in un linguaggio distaccato, scientifico, mistico. Il titolo viene dal fatto che questo progetto mi ha trascinato via da altri progetti (per esempio dal mio gruppo Brazilian Girls), con una spinta irresistibilmente forte. La Forza Maggiore è luce, speranza, l’amore. Queste energie elevate vincono la paura e le pulsioni subconsce, quelle diciamo più nascoste…

Programmi futuri? Progetti in lavorazione?
In questo momento sto facendo concerti live su Instagram ogni domenica (@sabinasciubbaofficial). Alle 20:30 per allenarmi a suonare per un pubblico nonostante la quarantena. Poi mi sembra il momento perfetto per vivere nel presente e abbandonare le proiezioni nel futuro. Sono comunque ottimista, perché amo la vita e le sorprese che ci porta.

Ascolti interessanti da proporre ai lettori?
Ho visto all’inizio dell’anno due documentari bellissimi di musica: “A dog called money della sublime PJ Harvey e il documentario “Pavarotti” di Ron Howard. Ci siamo commossi durante tutto il film. Assolutamente da vedere ed ascoltare. 

Leggi sempre Chomsky?
No, in questo momento trovo più rassicurante il Dalai Lama. Ma Chomsky rimane un mio grande idolo.

MAURIZIO DONINI