ROSSANO ELEUTERI & GIANLUCA MARTINO – iNTERVISTA SUL NUOVO INNOVATIVO PROGETTO …
Eccoci . Questi due “ragazzoni” sono qui per un motivo ben preciso, in quanto ci presenteranno un progetto, che partirà a Settembre.
G.M.: Intanto grazie per i “ragazzoni”. Sì, diciamo che oggi è una giornata “di rappresentanza”, nel senso che siamo qui a presentare noi stessi , il nostro lavoro, e la nostra collaborazione con Vito, il titolare di Color Me . Oggi faremo una presentazione molto rapida e molto informale dei marchi che ci rappresentano, che sono qui dietro, e poi ne parleremo ampiamente, ma soprattutto imposteremo le basi per un percorso che inizierà a Settembre, per quel che riguarda me legato alla chitarra elettrica e acustica, per quanto riguarda Rossano legato al basso e all’ Home Recording. “Con questo termine intendo …CAPIRE… l’utilizzo di strutture di registrazione più o meno professionali, partendo dai supporti più semplici che un ragazzo può utilizzare in casa, fino ad arrivare a situazioni molto più professionali, dove si produce musica, video , e quant’ altro
E infatti questo è un aspetto importantissimo, che viene spesso sottovalutato, ed è molto attuale
G.M..: Esattamente . Oggi come oggi c’è gente che veramente in un metro quadro riesce a fare cose incredibili, per cui è importantissimo avere anche una guida, perchè il mercato offre veramente tantissimo, a livello sia di prodotto che di informazione , perchè con Internet oggi davvero si ha accesso a tutto. Però tutta questa massa di informazioni va incanalata, perchè poi si rischia di creare confusione.
E’ una moneta a due facce, perchè hai tutto a tua disposizione ma non hai le competenze e i mezzi per poterlo usare. Rossano, tu come hai conosciuto questo ragazzone seduto alla mia sinistra ?
R.E.: Ci siamo conosciuti perchè io dovevo iniziare una produzione nel mio studio. Io ho anche una mia etichetta discografica, ho le edizioni, produco artisti, e sono anche arrangiatore, avevo quindi bisogno di un chitarrista che fosse adatto per quel tipo di “linguaggio” che mi serviva, e mi hanno fatto il suo nome. Con Gianluca , come dico sempre, ho trovato innanzitutto una persona meravigliosa, e poi un ottimo musicista, davvero molto preparato, e ho l’ apprezzato tantissimo soprattutto nella prima fase, perchè sai che in questo ambiente è sempre molto difficile rapportarsi con i collaboratori. Quando si lavora in studio ci sono anche cose decisamente private , all’interno di una produzione, ci sono aspetti di vario genere, anche economici. E purtroppo ti può capitare la persona che il giorno prima ti fa un’impressione positiva, ma che poi scopri che il giorno dopo ti ha portato via gli artisti, per dire. Io ho cercato di creare un team, e Gianluca è veramente un pilastro, di questa struttura che ho messo in piedi. Poi è stato lui a coinvolgermi in questo progetto a Bologna, e sono molto contento che l’abbia fatto, perchè dopo anni di esperienza avevo anche il desiderio di lasciare una sorta di “messaggio” alle nuove leve. Che come si diceva prima, hanno i mezzi, perchè ora davvero con poco si trovano prodotti che danno risultati ottimi, ma probabilmente non hanno le competenze per usarli
Ti faccio una domandona. Hai nominato le nuove leve. Tu cosa ne pensi? Dammi una tua opinione, perchè se ne sentono di molto discordanti, da parte di artisti più “maturi”
R.E.: Guarda, mi fanno molta paura i talent show. Perchè una volta esisteva un “vivaio”. Una volta il ragazzo andava in uno studio, andava ad ascoltare i musicisti più esperti, apprezzava ad esempio il loro “tocco”, faceva domande . Quindi il musicista magari lo faceva suonare, lo faceva anche partire con cose piccole , e mano a mano questo ragazzo cresceva. Adesso ti ritrovi con dei format enormi, e ti ritrovi con ragazzi che il mese prima fanno i commessi, e il mese dopo riempiono i palazzetti. E può succedere che quando poi l’edizione successiva del programma proponga nuovi volti, questi ritornino nel nulla. E quella è una cosa che mi fa tanta paura. E poi, parlando a livello musicale, spesso e volentieri ti capitano ragazzini che a livello tecnico sono dei mostri, che ti si presentano con dei virtuosismi che nemmeno io magari sono in grado di fare. Però poi ti accorgi che il percorso è sbagliato, perchè ti può capitare di dover suonare, per lavoro, in un contesto, come accade spesso qui in Italia, nel quale ti vengono richieste cose completamente diverse. E lì non sai più che fare. E’ fondamentale prendere le cose per gradi. Io ho iniziato a suonare a sei anni nelle orchestre-spettacolo, e quella è stata la mia palestra. Una scuola di vita, di musica, che ti insegna soprattutto quella che è la disciplina musicale. Che forse è un po’ quella che manca adesso, tra questi ragazzi. Adesso hanno tutti fretta . Adesso hanno internet
Sì, è un po’ quello che dicevamo prima con Gianluca.
G.M.: Esatto. Il problema secondo me, sai qual’è? Intanto la differenza tra oggi e il passato, non è determinata dal talento. Il talento c’era allora e c’è anche oggi. Quello che è cambiato, intanto, è il tessuto di base, la cultura di base. Oggi il meccanismo è tutto improntato sulla rapidità. Sul “devo fare tutto in fretta”. Io ho degli studenti che dopo due mesi vorrebbero già fare i tour mondiali. Per cui non c’è il percorso di cui parlava Rossano. Io dico sempre che non puoi fare l’università se non hai fatto le elementari . Quindi, intanto ci deve essere un percorso. E poi il senso del linguaggio, perchè la musica non è soltanto virtuosismo, non è soltanto, per essere banali, “andare veloci”. Per suonare bisogna avere personalità, linguaggio, cura del suono, affidabilità e capacità di mettersi al servizio degli altri, perchè quando sei musicista devi accompagnare , devi suonare al servizio della canzone. La canzone non deve essere il pretesto per ostentare a tutti i costi la tecnica . Questi ragazzi magari non vedono l’ora che arrivi il momento dell’ assolo, per mostrare i loro virtuosismi, e …..POI PUO’ SUCCEDERE ANCHE DI TUTTO, CHE E’ TUTTO A POSTO.. La musica è ben altro. In questi giorni è mancato il grande BB King. Ecco, lui è l’esempio di chi su tre note ha costruito una carriera. Quindi il gusto, la creatività, il linguaggio , l’espressione…
R.E. : … la conoscenza degli strumenti, del perchè quella certa chitarra rispetto ad un’ altra. Poi è chiaro che il “pronti, via!” è fondamentale, nel senso di essere pronto a qualsiasi inconveniente, ed è necessario, perchè se accade qualcosa sul palco, non è che puoi fermare il concerto. Se magari il cantante fa una pausa , per salutare il pubblico, o va un attimo fuori tempo, bisogna essere pronti. Io dico sempre che la band è la “poltrona comoda” sulla quale il cantante si deve sedere. Quindi sono fondamentali disciplina, linguaggio, e tutto quello che si diceva prima. Noi stessi, insegnamo ma studiamo ancora tanto.
Già.. come si suol dire “non si finisce mai di imparare”. Dai, raccontatemi un po’ nel dettaglio di queste robe meravigliose.
G.M.: Vedo che stai guardando dietro di noi. Guarda, noi siamo qua, oltre che per presentare questi corsi, che partiranno da Settembre, poi tutti i dettagli li troverete sul sito di Color Me, stiamo anche presentando questi marchi. Per quanto riguarda il basso, Gallien – Krueger a livello di amplificazione non ha bisogno di presentazioni. E’ un marchio mondiale, leader da anni, che poi adesso si è da poco peraltro legato a Rossano per l’Italia e per il mondo .
R.E.: sì, infatti io sono onoratissimo di questo… gli facevo la corte da anni.. poi è successo, attraverso il grande Lorenzini, che ha fatto “da gancio”. Rispecchia completamente quello che io chiedo ad un amplificatore, che ha tutte le caratteristiche che io voglio . E poi, la stessa cosa vale per il basso e per le chitarre Lengardo. Il basso è questo che vedi qui. Con loro stiamo cercando di costituire un mio “signature”, che sarà venduto firmato da me…
Mamma mia, questo è bellissimo, lo stavo guardando prima, quando sono arrivata. Anche proprio a livello di “impatto visivo”
R.E.: Sì ! Ma poi è bilanciato addosso.. è veramente incredibile. Poi è tedesco, e io ho molta stima per i tedeschi , per il loro studio della tecnologia e per il modo in cui lavorano. Loro sono ancora molto attanti. E quindi stiamo valutando la creazione di un modello, come ti dicevo prima. Poi per le corde c’è la Gato Strings, con i quali abbiamo proprio lavorato sulla progettazione, tirando fuori cose meravigliose. Loro sono costruttori di corde dai primi del Novecento, quindi hanno un’esperienza stellare, ma come tutti i costruttori hanno anche bisogno dell’esperienza del musicista. E in ultimo, questi plettri, che mi ha fatto conoscere Gianluca.
Fammi un po’ vedere .. eh ma sono molto particolari. Non ne ho mai visti di fatti così..
G.M. : Eccoli, gli EssetiPicks. Guarda, qui tra l’altro ci sono anche quelli in legno, realizzati a mano. Sono fantastici. Questo è in guscio di noce di cocco.
R.E.: A questo proposito volevo ribadire una cosa, che spesso non viene sottolineata: il plettro non è un “dettaglio ” dello strumento, ma è uno “strumento per lo strumento”.
Sono incredibili..
G.M. : gIà.. Ce ne sono di tanti modelli. Addirittura costruiti in kevlar, che è il materiale con il quale vengono realizzati i giubbotti antiproiettile. E tutti hanno una sonorità diversa. Ognuno ha un suono diverso. Tutti questi che vedi qui sono lavorati a mano. E infine, per chiudere la carrellata dei nostri partners, gli amplificatori che vedi qui dietro sono quelli di Artesound, di Belluno. Sono realizzati a mano
Questa è una finitura molto particolare, anche questa a livello estetico ha un impatto clamoroso. Mi sembra una cosa tipo “vintage”.
G.M. : sì, e soprattutto suonano molto bene. C’è questa versione molto elegante, e una più tradizionale, con la copertura tipo Mashall. Sono molto contento. Questi pedali sono gli EMS Guitar Pedals, e sono ancora in fase di prototipo. Tra l’altro questo è il mio signature. Adesso usciranno con una veste più elegante. Oggi infatti siamo qui per parlare anche di questi marchi. E per “farli suonare”
Giustissimo ! Senti, Gianluca, tu cosa vorresti fare da grande?
G.M.: Mah, io da grande vorrei fare o il miliardario, o il narcotrafficante …
R.E. : … ma siccome che entrambi sono illegali..
Ah ah ! .. ok, allora faccio la domanda ad entrambi… cosa volete fare da grandi? .. nel senso.. tornando seri.. Avete progetti specifici, a parte questa cosa meravigliosa che farete qui, nell’immediato futuro?
G.M.: Un progetto imminente è quello legato alla colonna sonora di un film di Dado Martino, che si intitola “Sei tutto quello che voglio”, nel quale noi due lavoriamo insieme. Eravamo anche in studio ieri, per questa cosa. Avevamo già collaborato nel film precedente, “I wanna be the testimonial”, le cui musiche sono di Alessandro Canino, che è un artista prodotto da Rossano, e che abbiamo realizzato nel suo studio. Poi stiamo lavorando all’ album di Alessandro e a quello di Ade, che è la ragazza che ha duettato con Alessandro nel video “Salvami”, che trovi su Youtube. Poi io sono sempre impegnato coi Rockets, è uscito l’album a Settembre, e quest’estate faremo anche qualche concerto, sia in Italia che all’estero.
Rossano?
R.E.: Mah, da grande… guarda .. Mi piacerebbe smettere di preoccuparmi . Il mio desiderio è quello di avere uno staff affidabile, che mi aiuti. Mi piacerebbe non dover essere sempre lì a rimboccarmi le maniche. Ma non perchè mi faccia paura lavorare, o mi scocci farlo . Se mi chiami alle tre di pomeriggio di domenica io sono in studio a lavorare. Però sarebbe bello avere una struttura definita e che proceda senza intoppi, in modo lineare. E poi, ci tenevo a dire una cosa. E’ una cosa nella quale veramente spero da quando ho iniziato a fare questo mestiere . Vorrei che le donne dei musicisti non si impicciassero mai del lavoro dei musicisti. Perchè la donna deve fare la “compagna di viaggio”, non deve rompere le scatole. Non puoi mischiare lavoro e vita privata.
G.M. : Vale anche al contrario, ovvio. Anche nel caso dei compagni delle artiste
R.E. : Certamente! Io voglio cercare di far passare questo messaggio ! Sarebbe la cosa più bella del mondo, se passasse..
Cosa rappresenta quel tatuaggio?
R.E.: E’ il nome di mio figlio scritto in aramaico antico, nella lingua di Gesù.. Questo invece è il simbolo dell’infinito, e poi quest’altro è il mio logo, un basso a cinque corde stilizzato. E poi vabbè, c’è la ragnatela , mi piace perchè dà un senso di “lavoro” continuo.
Tu invece Gianluca non ne hai?
G.M.: no, io infatti non ne ho. MI piace vederli addosso agli altri, ma non addosso a me ..L’idea di una sostanza chimica che mi entra nella pelle mi infastidisce, non so come dire .. ma non ho nessun pregiudizio, ci mancherebbe !
Ragazzi, avete qualcosa da dire, per concludere?
G.M.: Sì ! Che vi aspettiamo qui a Bologna, a Settembre, e vi invitiamo al cinema per seguire il nuovo film di Dado.
Sarà fatto ! Grazie mille per la vostra disponibilità
G.M & R.E. : Grazie a voi.
FRANCESCA MERCURY
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Attiva da molti anni nel panorama musicale emiliano, Francesca Mercury si occupa di management e produzione in veste di talent-scout e promoter. È organizzatrice di eventi e ricopre il ruolo di stage manager in festival di importanza nazionale. È direttore artistico di progetti e format musicali e teatrali, molti dei quali sono proposti dall’Associazione Musicale “Avanzi Di Balera”, della quale è presidente. Fa parte del team redazionale di "Tuttorock", per il quale cura la rubrica "Almanacco Mercury", presente anche sulle maggiori piattaforme social e in programmi televisivi e radiofonici. Si occupa di formazione nelle scuole di musica emiliane e porta avanti iniziative dedicate alla storia della musica. Ama i suoi figli, le scarpe, la mortadella e Freddie Mercury.