ROS – Intervista su “Allegria Maldistribuita”
In occasione dell’uscita del loro nuovo album “ALLEGRIA MALDISTRIBUITA” ho intervistato CAMILLA GIANNELLI dei ROS.
Ciao Camilla, un disco forte e bellissimo che è veramente interessante da tutti i punti di vista, come è nato? Qual è il filo conduttore che lo anima?
Ciao Maurizio, sono felice che ti sia arrivato così. È nato durante il lockdown: in un momento così difficile abbiamo deciso di amplificare le nostre emozioni e gridarle al mondo nel modo più forte possibile. Il filo conduttore è proprio questo sfogo.
Ci sono molti strali lanciati verso un certo mondo, l’ipocrisia che troviamo dappertutto, come la vedi?
Facciamo punk. Non potevamo restare indifferenti verso la nostra società e gli schemi in cui si muove: siamo stanchi dell’ipocrisia, delle falsità, di far finta che sia tutto bello. Finisci per fare parte di un circolo vizioso che ti porta alla morte interiore. Allegria Maldistribuita si ribella a tutto questo.
Anche i rapporti sociali sono al centro dei temi portanti del disco, dagli amori alle amicizie, luci ed ombre?
Al centro del disco c’è la vita e i rapporti sociali ne fanno inevitabilmente parte. Esprimiamo le emozioni che provocano, dalle più belle alle più amare: rabbia, delusioni, malinconia. Abbiamo usato la musica per dare senso a delle cose che non lo avevano più.
Allegria Maldistribuita, bel titolo, come è nato?
È nato in maniera naturale insieme alle canzoni. Ci siamo chiusi in sala prove e le abbiamo suonate dalla mattina alla sera, insieme alla musica arrivavano le parole e i titoli, quasi come se esistessero già e avessero solo bisogno di uscire. Erano tutte le nostre emozioni insieme, e ci siamo resi conto che tra di loro, alla fine, restava sempre un po’ di allegria, ma maldistribuita.
Ho sentito una parte musicale che mi è parsa molto più curata e sviluppata, matura potremmo dire, rispetto i precedenti lavori, un notevole salto di qualità, sei d’accordo?
Siamo cresciuti insieme e con i nostri strumenti, abbiamo aspettato il momento giusto per lavorare al nostro disco, il momento in cui saremmo stati pronti. Le esperienze che abbiamo fatto in questi anni ci hanno portati a conoscere noi stessi e a capire chi siamo davvero sempre di più: in questo momento siamo questo disco più che mai, e siamo felici di come suona. È esattamente come lo volevamo.
Direi che anche il cantato è superbo, non per fare complimenti meritati, ma sei d’accordo? E nel caso a cosa è dovuto?
Sono felice di questo. Abbiamo fatto davvero tutto come ci andava: volevo che nella mia voce ci fosse tutta me stessa; quindi, ho deciso di cantare le canzoni d’un fiato lasciandomi andare totalmente. È stato liberatorio e il risultato è quello che volevamo: uno schiaffo in faccia.
Tanti bei pezzi, anche una power ballad, se dovessi scegliere un pezzo preferito?
La Ballata per chi non sa ballare. Una canzone che è nata al buio, in un momento in cui non avevo neanche più la forza di respirare. Mi ha aiutata a ritrovare la voglia di lottare, di mettermi in gioco, di esistere. Mi ha salvata.
Non si sente tanto punk in questi anni, direi che Allegria Maldistribuita si riallaccia perfettamente al genere, cosa ne pensi?
Abbiamo trovato nel punk l’attitudine giusta per esprimerci in maniera più grezza e immediata possibile. Era il sound perfetto per questo disco e per un periodo storico dove qualche chitarra si sente, ma ancora troppa poca voglia di osare davvero.
NormoSuper è stato il primo estratto presentato, come scegliete quale pezzo lanciare?
Siamo stanchi di scegliere i singoli in base al ritornello migliore. NormoSuper è un pugno in faccia alla società in cui viviamo e al modo in cui alla fine tutti stiamo un po’ al gioco. Ci vuole ricordare che possiamo ancora ribellarci, che possiamo ancora sognare. È un pezzo di rottura e lo abbiamo scelto per questo.
Vaffanculo richiama un poco il senso del pezzo di Masini che tanto fece discutere all’epoca, un grido di rabbia sempre attuale? Oltretutto è una vera bomba.
Non esisteva modo migliore per noi per chiudere un disco del genere. Un disco che parla di vita, di emozioni, di distruzione. “Vaffanculo” è quando sei stanco, quando sei incazzato, quando non c’è più altro da dire. E oggi è un grido più attuale che mai.
Progetti futuri? Tour già programmato? Dove vi vedremo?
Suonare tantissimo. Il tour è quasi pronto e a breve saprete tutto. È un disco nato per essere suonato sul palco e non vediamo l’ora di farlo: finalmente si torna a vivere.
Un messaggio per invitare i rockers a venirvi a vedere?
Venite a pogare con noi urlando al mondo tutte le vostre emozioni, e improvvisamente tutto avrà più senso.
MAURIZIO DONINI
Band:
Camilla Giannelli (voce, chitarra)
Lorenzo Peruzzi (batteria, seconda voce)
Kevin Rossetti (basso elettrico)
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.