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ROBERTA GIALLO – Intervista alla poliedrica artista sul suo mondo di colori

ROBERTA GIALLO – Intervista alla poliedrica artista sul suo mondo di colori

Roberta Giallo è cantautrice, autrice, performer teatrale, pittrice e scrittrice. Nata a Senigallia il 26 dicembre 1982 a 5 anni comincia a studiare pianoforte, a 11 scrive la sua prima canzone.
Nel 2002 si trasferisce a Bologna dove si laurea e si specializza con lode rispettivamente in Filosofia Morale e in Scienze Filosofiche. Le sue esperienze artistiche sono numerose, nel 2006 apre i concerti di Sting, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Alex Britti. Negli anni a seguire collabora con Lucio Dalla, Samuele Bersani, Valentino Corvino, gli Archè String Quartet, gli Gnu Quartet, l’orchestra Musicomio, l’orchestra del teatro Massimo di Palermo; i produttori Mauro Malavasi, Marcello Corvino, Francesco Migliacci; il giornalista e saggista Federico Rampini.

Come nasce la Roberta Giallo artista?
Non ho un ricordo preciso a dire il vero, ma rammento che mia madre mi iscrisse a lezioni di pianoforte molto presto, verso i quattro anni e mezzo, poi capii che mi divertiva molto di più comporre e cantare canzoni, e verso gli 11 anni intrapresi questa strada. Frequentai un corso di canto lirico per perfezionarmi, poi mi chiedi come presi questa consapevolezza, un poco perché tutti mi dicevano che ero brava, cantavo in un coro e finivo per diventarne la solista, ho finito per credere a questi complimenti e deciso di tentare di vivere della mia arte. Non solo musica, ma anche figurativa, fondendo assieme tutte queste parti, e provando a viverci.
 
Si riesce a vivere di arte al giorno d’oggi?
Ti rispondo con una canzone che ho scritto “Cinque schiaffi ed una carezza”, ‘che colpa ne ho se non produco denaro, ma mi piace guardare lontano?’. Io ci sopravvivo, ci vivo, non ci ho fatto soldi insomma, o perlomeno non ancora (risate). Parlo per me, perché magari altri ci hanno aggiunto lavori ‘seri’, e non solo la musica.
 
Anche pittrice se non sbaglio?
Vero, anche se onestamente la pittura è un campo dell’arte che serve a quello della musicista. Ho fatto mostre ed esposizioni, ma per breve tempo, perché è un’attività che assorbe molto tempo, ed il mio focus principale è la musica. Poi capita che in miei concerti la coreografia l’ho dipinta io.
 
Che poi tu non fai solamente musica, ma un mix tra testi e musica.
Quando posso mi piace arrivare all’altro con tutti i sensi possibili, quando non lo è basta un buon pianoforte e la voce.
 
La tua ispirazione musicale da dove nasce?
A casa mia si ascoltava tantissimo la musica black ed i Beatles, il mio primo disco comprato è stato proprio un loro disco a Londra. Quindi dico Beatles, Lucio Dalla ed Edith Piaf. Aggiungo fra i meno conosciuti Anhoni, un cantautore newyorkese, poi Coldplay e Bjork che unisce alla musica una forte valenza di immagine. Qui a Bologna Beatrice Antolini. Questi sono i miei maggiori riferimenti, poi altre cose potrei mettere come Radiohead e Lauryn Hill.
 
Nelle tue canzoni trovo dello swing e canzoni più studiate, molta varietà.
E’ dato dal fatto che non sono una cantante di genere, ho ascoltato di tutto, mi piace anche il jazz ad esempio. Adesso è un poco il momento delle correnti, si parla di indie, ma cosa è esattamente? Altri mi dicono “sei una cantante jazz”, io li lascio dire.
 
Il tuo nuovo disco si chiama L’oscurità di Guillaume, perché?
Quel disco non nasceva come tale e basta, ho vissuto una storia di amore molto strana, finita malissimo, in questo periodo sono nate queste canzoni. L’epilogo lo rivelo solo nei live, ma Mauro Malavasi che ha prodotto il mio disco, mi ha dato l’idea di comporre questo insieme di musica e racconti, su questo poi si è inserito Lucio Dalla come angelo custode di questo disco. Queste canzoni sono nate più come spettacolo teatrale che semplicemente un disco, e presto arriverà anche un libro sull’argomento.
 
Progetti futuri?
Appunto il libro, avevo fatto un tour con le canzoni dei Beatles dove portavo le loro canzoni e l’economia, adesso farò qualcosa di simile con i Rolling Stones, che molti mettono agli antipodi.  Quindi teatro con questi due spettacoli, poi su questo tema tante idee, l’anno scorso sono stata ad Hong Kong con uno totalmente in inglese che ha avuto un grande successo. Poi c’è il Premio Bindi dove sono finalista e speriamo vada tutto bene, un altro a Torino come inediti dove sono stata premiata, questi sono i progetti in arrivo.
 
Dimentichi la tv con Fiorello….
Vero, mi hanno chiamato ed ho portato lì la mia musica. Aggiungiamo una cosa basata sullo swing di cui non parlo per scaramanzia, ma se va tutto bene sarà molto, ma molto interessante.
 
MAURIZIO DONINI
 
 
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