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ROBERTA GIALLO – Intervista alla cantante, scrittrice e attrice

ROBERTA GIALLO – Intervista alla cantante, scrittrice e attrice

Cantante, scrittrice, attrice e anche disegnatrice, Roberta Giallo è un’artista a 360°. In questa intervista Roberta ci parla di sé, della sua musica e delle sue esperienze da attrice, ma soprattutto di “Web Love Story”, il suo libro autobiografico. Di seguito l’intervista.

 

Ciao Roberta, benvenuta su Tuttorock. Inizierei l’intervista chiedendoti di parlarmi di te, se nasci prima cantante o scrittrice o attrice.
Fin da piccola sono cresciuta in una casa dove l’arte è sempre stata in primo piano. Mia madre è una pittrice e mi padre amava molto la musica e insieme ascoltavano Maria Callas, i Beatles, Lucio Dalla, i cantautori italiani, la musica straniere ed io ho iniziato presto a cantare, a 4 anni e mezzo mi hanno portato a lezioni di pianoforte. Ho iniziato quindi a suonarlo ed ho iniziato già da piccolina a produrre cose mie, inventando composizione e appena undicenne ho scritto la mia prima canzone. Ho poi iniziato un percorso di gavetta, ho studiato canto lirico, anche se non volevo chiudermi in un teatro a cantare opere, sono diventata quindi una cantautrice e ho ricevuto vari riconoscimenti e premi. Ho avuto l’onore di conoscere e lavorare con Lucio Dalla e ho aperto il concerto di Sting a Napoli. Sono anche pittrice perché mia mamma mi diede i pennelli in mano quando ero molto piccola.

Come ti scopri scrittrice?
C’è chi sogna da bambina di diventare una ballerina, chi un’astronauta, il mio sogno invece era proprio quello di diventare una cantante, ma anche una scrittrice, nella mia vecchia casa ho trovato dei fogli con scritto alcuni racconti, avevo 9/10/11 anni e a 20 anni ho scritto il mio primo libro, ma non l’ho mai considerato degno di pubblicazione e non ho mai cercato un editore che me lo potesse pubblicare. Per scrivere una canzone è più semplice, la puoi scrivere in viaggio, nel tempo libero, per scrivere un romanzo invece ci vuole tanta dedizione, calcola che io ho iniziato a scrivere il libro 10 anni fa circa, forse sono stata troppo lenta, ma mi sono poi accorta che era arrivato il momento della stesura definitiva. Oggi quindi posso dire di essere una vera scrittrice perché il libro c’è. Poi scrivo in un portale di musica e quindi la scrittura è sempre con me.

Parlami del libro e del suo titolo “Web Love Story”, possiamo dire che è autobiografico?
Ebbene si, quella ragazza che lavorava in un negozio e sognava di diventare musicista soni proprio io. Parlo di me di quando ero giovane e la musica non era ancora il mio lavoro, non ci guadagnavo una lira, avevo appena finito l’università, incontravo i primi discografici, ma gli orizzonti non erano del tutto rosei. Per sbarcare il lunario lavoravo in un negozio di mobili e un giorno incontrai Guillaume, questo francese bellissimo, un colpo di fulmine dal quale rimango stregata. Lui mi sente cantare nel negozio e ritornato a Parigi inizia a scrivermi ed inizia così una corrispondenza tra me e lui. Questo amore che sboccia però va incontro ad imprevisti molto strani e la storia inizia ad avere anche delle tinte di thriller e il titolo è perché è una storia d’amore coltivata sul web. Il libro poi è uscito dopo il mio album “L’Oscurità Di Guillaume” che è la versione in musica del libro e così ho conosciuto Lucio Dalla, lui ricevette le demo del mio cd e del romanzo a cui lui si appassionò e mi produsse anche uno spettacolo che abbiamo fatto purtroppo dopo la sua morte.

Il disegno di copertina è tuo, l’hai creato tu, sei tu la ragazza raffigurata?
Si, è un autoritratto fatto da me ed è ispirato ad una mia foto, solo che la foto originale ero io dentro l’acqua chiara di una piscina ma siccome la storia ha dell’inquietante, mi sono disegnata in un mare di notte e gli ho dato quel titolo “Nello specchio distinto del mare profondo di notte”.

Stai già pensando alla storia di un eventuale tuo altro libro
Come sempre accade uno non fa altro che aspettare il momento adatto per la nascita delle proprie opere e io le covo abbastanza, come una gallina, covo, covo e covo e poi finalmente escono, ma quando escono però senti che ti manca un pezzo perché di domandi e dopo? Questo non accade con le canzoni perché nel cassetto ne ho un’infinità, ma scrivere un romanzo è più complicato, potrei ripensare a quel romanzo che non ho mai pubblicato e nella mia testa c’è la possibilità che ne scriva un altro.

Hai in programma anche di far uscire un album isto che hai il cassetto pieno?
Si conto di farlo uscire entro questo 2021, si chiamerà “Canzoni Da Museo” , ho ottenuto il patrocinio del Comune di Bologna, della città della musica e la Fondazione del Monte di Bologna. Durante il lockdown avevo già fatto uscire un mio album usando spesso il telefono da casa per la difficoltà di raggiungere studi di registrazione e altro, un album che per me è stato molto importante per tenere vivo il rapporto con i fan che lo hanno anche acquistato e mi hanno anche sostenuto in un momento molto difficile anche dal punto di vista economico. Ho poi conosciuto Giovanni Gastel lo scorso anno al Museo maxi di Roma dove lui presentava un libro insieme a Davide Rondoni, noto poeta di Bologna che presentavano questo libro a cui ho partecipato anche io. Davide lo conoscevo già e mi sono innamorata delle poesie di Giovanni e ho quindi provato a musicare le sue poesie, quelle di Davide e anche del poeta Roversi. Nasce così “Canzoni Da Museo”, intitolato così perché in questo momento stiamo vivendo in Italia musicalmente un periodo di tante voci ma anche di tante ombre e ho pensato di fare un disco senza interessi commerciali o di finire primo in classifica, ma ho pensato di fare un disco bello e interessante che magari finirà in un museo e penso di farlo uscire anche in vinile. Un titolo che è un po’ provocatorio ma che vuole anche nobilitare questo tipo di lavoro, qualcuno deve anche occuparsi di poesia, non si può solo rincorrere il mercato o lo slogan vincente, cose che io non denigro però, ma avevo proprio bisogno di stare nella poesia. Sarà un album trasversale con l’intento di avvicinare anche i giovani alla poesia.

Sarà sicuramente molto interessante! Quale sono le tue influenze musicali e come definisci il tuo genere musicale?
Il mio genere musicale lo definisco trasversale, nel senso che io ho studiato musica classica ma non sono una musicista classica, mi piace il pop, il jazz, la black music e anche ciò che è sperimentale. Per quel che riguarda le mie preferenze ti cito le principali, posso dirti Marina Ibrahimovic che non è una musicista, così come Tim Burton, anche lui non musicista, ma nelle mie influenze non c’è solo la musica. Per la musica ti dico Lucio Dalla, Johann Sebastian Bach e poi le stupende voci di Edith Piaf e di Maria Callas e poi i Beatles, Antony And The Johnson, Janis Joplin e tutta la scuola dei cantautori italiani, De Andrè, Tenco, Battiato e per inserire un nome femminile sicuramente Carmen Consoli. Per tornare al mio genere lo definirei trasversalmente giallo.

Il lockdown, la pandemia, nella sua negatività, ti ha un po’ aiutato ad avere idee per la tua musica e la tua arte?
Il lockdown è stato molto negativo, specialmente la prima parre, qui a Bologna siamo stati molto in zona rossa, però si mi ha dato la forza e il tempo per riflettere e scavare a fondo e mi ha dato anche delle idee. Mi ha permesso di rendere più attiva la mia creatività, scrivendo e leggendo di più.

Abbiamo parlato del tuo essere musicista, pittrice, scrittrice, cantautrice, ma sei anche attrice? E’ così?
Si certo, ho fatto l’attrice protagonista in Il Conte Magico. Ho anche studiato recitazione all’Accademia Del Cinema di Bologna ed è stata la mia prima vera esperienza sul set come attrice e mi ha dato molte soddisfazioni perché ho vinto il premio come migliore attrice protagonista all’Isaff di San Pietroburgo e mi piacerebbe continuare anche in quel settore.

Ok, grazie Roberta, chiudi tu l’intervista come vuoi, un invito a leggere il tuo libro e ad ascoltare la tua musica.
Spero che questo libro vada benissimo e perché no, che possa diventare anche un film o una serie TV, perché si presta molto bene e spero che “Canzoni Da Museo”, l’album che uscirà mi regali molte soddisfazioni e ho anche in cantiere altri progetti discografici più pop e debutterò con Federico Rampini, il giornalista di Repubblica, con uno spettacolo che si chiamerà “Morirete cinesi” e mie sono le performance e le musiche. Quindi invito tutti ad entrare nel mio mondo quadridimensionale, nella mia musica, nel mio libro, nei miei spettacoli, entrate quindi a casa mia, una casa ricca sicuramente di arte e di cose belle e venite a trovarmi nei social e comprate il mio libro perché mi sono spellata le mani e io cuore per realizzarlo.

FABIO LOFFREDO