RILEY PEARCE – Il nuovo EP “Maybe I Can Sleep It Off”
Ho avuto il piacere di intervistare Riley Pearce, cantautore australiano che, il 25 settembre, pubblicherà il nuovo EP “Maybe I Can Sleep It Off”. Il suo modo di scrivere canzoni onesto e diretto e la sua capacità di raccontare storie riconoscibili ha risuonato sia in Australia che all’estero, portandolo ad ottenere oltre 50 milioni di streaming fino ad oggi. Dopo un grande anno di tour in Australia, Europa e Regno Unito nel 2019, Riley ha lasciato Perth ed è tornato a vivere nella sua città natale, Melbourne. Questo cambio di vita l’ha ispirato ed aiutato a trovare il focus sulla scrittura di testi e sulla musica. Con un nuovo senso di concentrazione e di ispirazione, il cantautore ha trovato anche una nuova dimensione del suo suono così, grazie ad un pedale usato comprato in un negozio di seconda mano a Londra e una speciale Japanese Fender Jaguar del suo produttore Andy Lawson, ha creato “Maybe I Can Sleep It Off”.
Ciao Riley, benvenuto sulle pagine di Tuttorock, prima di tutto, come stai in generale?
Ciao Marco e ciao Tuttorock! Sto bene, sto attraversando questo periodo strano e sto scrivendo molte nuove canzoni.
Parliamo di questo nuovo EP, “Maybe I Can Sleep It Off” che uscirà il 25 settembre, l’ho ascoltato molte volte e l’ho trovato fantastico. Perché questo titolo?
Il tema principale che attraversa l’EP è il mio rapporto con il mio modo di scrivere canzoni e a volte può essere un ottovolante. “Maybe I Can Sleep It Off” nasce dall’essere in uno stato di confusione riguardo alla mia direzione musicale e al cercare sempre una via verso un percorso più chiaro.
E riguardo alle canzoni, dove trovi di solito l’ispirazione per scriverle?
Questa volta da una serie di pensieri che continuavano a rimbalzare nella mia testa. Tendo a pensare troppo alle cose e, quando il tuo mestiere è fare il cantautore, risulta abbastanza difficile sfuggire all’inevitabile relazione che hai con il tuo modo di scrivere o con il tuo lavoro. È diventato molto importante per me coltivare quella relazione.
Nelle tue canzoni percepisco molta malinconia, ti consideri una persona malinconica?
Ahah, beh, penso che io stia diventando una persona più felice e più a mio agio con me stesso. Penso che la malinconia che tu senti nelle mie canzoni provenga probabilmente da un luogo in cui non ero sicuro di come scrivere canzoni e testi allegri e vivaci senza che essi suonassero banali. Sono comunque una persona piuttosto riflessiva.
Le tue uscite sono sempre degli EP, pensi che sia meglio concentrarsi su poche ma eccellenti canzoni piuttosto che fare lunghi dischi?
Tendo a scrivere piccoli gruppi di 5-8 canzoni attorno a un tema comune, forse un giorno scriverò di più su un certo tema. Chissà, lascerò che siano le mie canzoni a deciderlo.
La canzone della tua discografia che amo di più è “Misplaced”, puoi parlarmene un po’?
Grazie, “Misplaced” è nata 5 anni fa, in un periodo in cui io e la mia attuale ragazza avevamo appena iniziato la nostra relazione e c’era l’incertezza di sapere cosa stava provando l’altra persona. Siamo due persone molto diverse ma siamo complementari e ci è voluto un po’ di tempo per raggiungere quel punto di intesa, quindi si trattava di capire le cose all’inizio di una relazione e, di nuovo, come dicevo prima… Troppi pensieri.
Per chi non ti conosce, puoi dirmi qualcosa sulla tua formazione musicale?
Ho avuto praticamente una formazione formale inesistente, non so leggere la musica e probabilmente non canto in un modo che fa bene alla mia voce. Ho preso alcune lezioni a scuola, ma tendevo ad imparare le canzoni che mi piacevano piuttosto che quello che avrei dovuto suonare.
Chi sono i tuoi artisti preferiti?
Al momento mi piace ascoltare Ray Lamontagne, Pinegrove, Andy Shauf.
Sei tornato a vivere a Melbourne, la tua città natale, hai intenzione di trasferirti di nuovo in futuro?
Chissà, oggi questo mondo è così pazzo!
Sei contento di come sono andate le cose per te finora nella musica?
Sì, sono sempre grato di poter fare questo nella mia vita. Cerco di tenerlo sempre in mente ogni volta che sto per lamentarmi, è una posizione molto fortunata in cui mi trovo e, finché continuerò a vivere ogni giorno scrivendo o suonando musica, sarò un uomo felice.
Hai un sogno musicale in particolare?
Ci sono sicuramente dei luoghi in cui mi piacerebbe suonare, come ad esempio il Red Rocks, ho alcuni obiettivi ma nessun sogno in particolare. Amo che la mia musica faccia parte della vita delle persone e tutto ciò che arriverà in più in seguito sarà una cosa grandiosa!
Di tutti gli spettacoli che hai fatto, quale ti è piaciuto di più?
Ho fatto un concerto ad Amburgo in un negozio di surf nel 2018 ed è stato INCREDIBILE! Era una bella giornata estiva e tutti erano dentro e fuori, per strada, ad ascoltare la musica e godersi ogni minuto di essa.
Hai dei concerti in programma?
Sfortunatamente no, Melbourne è nel mezzo di un lockdown piuttosto rigido, quindi potrebbe volerci un po’ di tempo prima che i concerti possano tornare. Mi mancano così tanto.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista e a chi ascolterà il nuovo EP?
Ringrazio chi ascolterà il mio EP e, mamma, se stai leggendo questa intervista, cosa che senza dubbio starai facendo, ti amo un sacco e spero di vederti presto.
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
I had the pleasure of interviewing Riley Pearce, Australian singer-songwriter who, on September 25th, will release the new EP “Maybe I Can Sleep It Off”. His honest and straightforward way of writing songs and his ability to tell recognizable stories has resonated both in Australia and abroad, leading him to get over 50 million streams. After a great year of touring Australia, Europe and the UK in 2019, Riley left Perth and returned to live in his hometown Melbourne. This change of life inspired him and helped him find the focus on writing lyrics and music. With a new sense of focus and inspiration, the singer-songwriter also found a new dimension to his sound, so thanks to a used pedal bought from a second-hand shop in London and a special Japanese Fender Jaguar from his producer Andy he created “Maybe I Can Sleep It Off”.
Hi Riley, welcome to the pages of Tuttorock, first of all, how are you doing in general?
Hi Marco & Tuttorock! I’m going well, getting through this strange time and writing a lot of new songs.
Let’s talk about this new EP, “Maybe I Can Sleep It Off”, which I have listened to a lot of times and I have to say I found it amazing, which will be released on September 25th. Why this title?
The main theme running through the EP is my relationship to my own songwriting and it can sometimes be a rollercoaster. Maybe I Can Sleep It Off stems from being in a state of confusion about my musical direction and always looking for a way to a clearer path.
And about the songs, where do you usually find the inspiration to write them?
This one was a common series of thoughts that just kept bouncing around my head. I tend to overthink things a lot and when your job is a songwriter it’s quite hard to escape the inevitable relationship you have with your songwriting or your work. It became quite important for me to really nurture that relationship.
In your songs I perceive a lot of melancholy, do you consider yourself a melancholy person?
Haha, well I think I’m becoming a happier person and more comfortable with who I am. I think the melancholy you hear in my songs probably comes from a place where I was unsure how to write upbeat and lively songs & lyrics without it sounding naff. I am quite a reflective person though.
Your releases are always EPs, do you think it is better to focus on a few but excellent songs rather than making long records?
I tend to write songs in 5-8 song chunks around a common theme, maybe one day I’ll write more about a certain theme. Who knows, I’ll let my songs decide that one.
The song from your discography that I love most is “Misplaced”, can you tell me a little about that?
Thank you, Misplaced came from a time when my current girlfriend of 5 years and I were just starting out our relationship and the uncertainty of knowing what each person is feeling. We’re two very different people but complement each other so well and it took us a little bit of time to reach that sweet spot so it’s about figuring things out early in a relationship and again…. Overthinking.
For those who don’t know you, can you tell me something about your musical education?
I had pretty much zero formal training, I can’t read music or probably don’t sing a way that’s good for my voice. I did get some lessons at school but tended to learn songs I wanted rather than what I was supposed to be playing.
Who are your favorite artists?
At the moment I’m loving listening to Ray Lamontagne, Pinegrove, Andy Shauf.
You have returned to live in Melbourne, your hometown, are you planning to move again in the future?
Who knows, this world is crazy right now!
Are you happy with how things have gone for you so far in music?
Yep I’m always so grateful that I get to do this with my life. I try to always keep that front of mind whenever I’m about to complain. It’s a very lucky position to be in and as long as I keep getting to show up each day to write or perform music I’ll be a happy man.
Do you have a particular musical dream?
There’s definitely some venues I’d love to play at like Red Rocks, I have a few goals but no overarching dream. I love for my music to be part of people’s lives and anything that increases that is such a great thing!
Of all the shows you have done, which one did you like the most?
I had a gig in Hamburg in a surf shop back in 2018 that was INCREDIBLE! It was such a nice summer day and everyone was both inside and out on the street listening to the music and enjoying every minute of it.
Do you have any concerts scheduled?
Unfortunately not, Melbourne is in the middle of a pretty strict lockdown so it might be a while until concerts are back. I miss them so so so much.
Thank you very much for your time, do you want to say something to the readers of this interview and to who will listen to the new EP?
Thank you so much for listening to my EP & Mum if you’re reading this (which no doubt you are) Love you heaps and hope to see you soon.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.