Riccardo Maffoni L’Intervista
by tuttorock
2 Giugno 2015
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Dopo una lunga attesa, torna con questa intervista interessante Riccardo Maffoni, che ci parla un po’ di tutto, non solo dei suoi pezzi.
– Ciao Riccardo, qualche sera fa al tuo concerto mi sono divertito davvero molto, sei bravissimo con la chitarra e i tuoi testi sono intensi.
– Ti ringrazio, è stata una bella serata e una bella accoglienza, ed è bello quando la gente risponde bene ai live, c’è più armonia.
– Ma tu sei stato lontano un po’ di tempo da tutto questo, di solito molti lo fanno quando una storia d’amore finisce…
– (risata) succedono tante cose.
– Ok, non vuoi parlarne, rispettiamo la tua privacy. Almeno sappiamo con certezza che hai suonato 4 pezzi nuovi l’altra sera, sono degli inediti, faranno parte del nuovo cd?
– Non c’è ancora nessun cd, e poi ormai non sono più inediti, sono stati donati al pubblico e non li sento più tali.
– Se li senti così vuol dire che sei pronto con altra roba.
– Sì, di roba ce n’è tanta, ogni cantautore scrive vari testi e varie canzoni, li mette da parte e poi…un giorno s’accorge che è arrivato il momento di uno o di un altro pezzo. Senza contare i 4 non più inediti, ho un po’ di cose e presto magari farò un nuovo cd.
– Intanto sei tornato, sul palco sei stato una bomba, il pubblico era entusiasta.
– Bello sentire il calore del pubblico, mi mancava un po’, prima di fermarmi ho passato un lungo periodo in giro a suonare ovunque, avevo voglia di suonare e basta, di non pensare a nulla, non importava quanto grande fosse il locale e dove, volevo suonare.
– Sei stato a lungo anche all’estero, come si comportano con chi canta in italiano?
– La lingua italiana è molto dolce, rispetto soprattutto al nord Europa e le persone ascoltavano cercando di intuire cosa dicessi, e a fine concerto venivano a chiedere il significato di alcune canzoni, è davvero molto bello.
– In fondo la nostra lingua è molto calda e tonda rispetto alla loro.
– Sì, infatti, rispetto ai tedeschi, norvegesi o altro abbiamo una lingua d’amore.
– Quali sono le tue influenze musicali?
– Come un po’ tutti credo, inizi ad ascoltare i grandi cantautori e i gruppi classici, Bob Dylan, Beatles, Rolling Stones, poi vai su qualcosa di più ricercato come Van Morrison, o anche De Andrè.
– Nei giorni scorsi un mio collega ha pubblicato su Tuttorock.net l’intervista ad un membro dei Marillion, un gruppo davvero bello della fine degli anni 70 e sono andato a riascoltare una canzone che mi ha fatto pensare ad una delle tue, Made Again, un pezzo dolce che parte lentamente e continua a salire aggiungendo di volta in volta nuovi strumenti.
– Vero, un grande gruppo, mi era quasi passato di mente, di bella musica ce n’è davvero tanta per fortuna ed è bello creare qualcosa che poi la gente ricorda anche dopo 40-50 anni.
– Anche ai giorni nostri per fortuna c’è chi si fa ricordare per la buona musica.
– Per fortuna (risata).
– Oltre a Riccardo Maffoni intendo…(risata)
– Ti ringrazio, abbiamo i Muse, i Black Keys, anche Pink, una punkettara bella tosta e interessante.
-Verissimo, proprio di Pink guardavo qualche giorno fa un concerto alla tele e ho visto che ha fatto delle eccellenti cover, tra queste Bohemian Rhapsody dei Queen ma soprattutto Babe i’m gonna leave you dei Led Zeppelin, una canzone che non è in nessun live ufficiale dei led zeppelin pur essendo un pezzo fantastico.
– Sono curioso, stasera le ascolterò.
– E invece quando ascolteremo te?
– Presto, ho tanta voglia di suonare e del contatto con il pubblico, quindi ora ricomincerò a girare e a cercare di farmi ricordare, magari tra 40-50 anni…
– Te lo auguriamo, sei una persona fantastica e speriamo di incontrarti presto.
– Grazie a te DiKi per questa bella chiacchierata.
– Ciao Riccardo, qualche sera fa al tuo concerto mi sono divertito davvero molto, sei bravissimo con la chitarra e i tuoi testi sono intensi.
– Ti ringrazio, è stata una bella serata e una bella accoglienza, ed è bello quando la gente risponde bene ai live, c’è più armonia.
– Ma tu sei stato lontano un po’ di tempo da tutto questo, di solito molti lo fanno quando una storia d’amore finisce…
– (risata) succedono tante cose.
– Ok, non vuoi parlarne, rispettiamo la tua privacy. Almeno sappiamo con certezza che hai suonato 4 pezzi nuovi l’altra sera, sono degli inediti, faranno parte del nuovo cd?
– Non c’è ancora nessun cd, e poi ormai non sono più inediti, sono stati donati al pubblico e non li sento più tali.
– Se li senti così vuol dire che sei pronto con altra roba.
– Sì, di roba ce n’è tanta, ogni cantautore scrive vari testi e varie canzoni, li mette da parte e poi…un giorno s’accorge che è arrivato il momento di uno o di un altro pezzo. Senza contare i 4 non più inediti, ho un po’ di cose e presto magari farò un nuovo cd.
– Intanto sei tornato, sul palco sei stato una bomba, il pubblico era entusiasta.
– Bello sentire il calore del pubblico, mi mancava un po’, prima di fermarmi ho passato un lungo periodo in giro a suonare ovunque, avevo voglia di suonare e basta, di non pensare a nulla, non importava quanto grande fosse il locale e dove, volevo suonare.
– Sei stato a lungo anche all’estero, come si comportano con chi canta in italiano?
– La lingua italiana è molto dolce, rispetto soprattutto al nord Europa e le persone ascoltavano cercando di intuire cosa dicessi, e a fine concerto venivano a chiedere il significato di alcune canzoni, è davvero molto bello.
– In fondo la nostra lingua è molto calda e tonda rispetto alla loro.
– Sì, infatti, rispetto ai tedeschi, norvegesi o altro abbiamo una lingua d’amore.
– Quali sono le tue influenze musicali?
– Come un po’ tutti credo, inizi ad ascoltare i grandi cantautori e i gruppi classici, Bob Dylan, Beatles, Rolling Stones, poi vai su qualcosa di più ricercato come Van Morrison, o anche De Andrè.
– Nei giorni scorsi un mio collega ha pubblicato su Tuttorock.net l’intervista ad un membro dei Marillion, un gruppo davvero bello della fine degli anni 70 e sono andato a riascoltare una canzone che mi ha fatto pensare ad una delle tue, Made Again, un pezzo dolce che parte lentamente e continua a salire aggiungendo di volta in volta nuovi strumenti.
– Vero, un grande gruppo, mi era quasi passato di mente, di bella musica ce n’è davvero tanta per fortuna ed è bello creare qualcosa che poi la gente ricorda anche dopo 40-50 anni.
– Anche ai giorni nostri per fortuna c’è chi si fa ricordare per la buona musica.
– Per fortuna (risata).
– Oltre a Riccardo Maffoni intendo…(risata)
– Ti ringrazio, abbiamo i Muse, i Black Keys, anche Pink, una punkettara bella tosta e interessante.
-Verissimo, proprio di Pink guardavo qualche giorno fa un concerto alla tele e ho visto che ha fatto delle eccellenti cover, tra queste Bohemian Rhapsody dei Queen ma soprattutto Babe i’m gonna leave you dei Led Zeppelin, una canzone che non è in nessun live ufficiale dei led zeppelin pur essendo un pezzo fantastico.
– Sono curioso, stasera le ascolterò.
– E invece quando ascolteremo te?
– Presto, ho tanta voglia di suonare e del contatto con il pubblico, quindi ora ricomincerò a girare e a cercare di farmi ricordare, magari tra 40-50 anni…
– Te lo auguriamo, sei una persona fantastica e speriamo di incontrarti presto.
– Grazie a te DiKi per questa bella chiacchierata.
Daniele “DiKi” Di Chiara