REVENTLOVE – Intervista al cantautore e musicista
In occasione dell’uscita del disco d’esordio “Open Space”, ho avuto il piacere di intervistare Reventlove, che nasce ufficialmente il 1 Gennaio 2023 come progetto artistico indipendente di Donato Federico Auricchio, che ne realizza e cura tutti gli aspetti, in particolare musica, testi e artwork.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, ti faccio subito i miei complimenti per il tuo album di debutto, “Open Space”, da me molto apprezzato, come sta andando a livello di ascolti e di recensioni?
Ciao Marco, intanto grazie a te per quest’intervista. Devo dire che la risposta del pubblico nei primi giorni dall’uscita del disco è stata molto buona e anche da stampa e critica di settore ho ricevuto diversi feedback positivi.
Spiegaci un po’ il titolo dell’album.
Open Space è un titolo dai molti significati. Si riferisce in prima battuta allo “spazio aperto” in ambito astronomico, ammiccando all’immaginario fantascientifico che contraddistingue un po’ tutto il progetto Reventlove. Allo stesso tempo è un concetto che spesso associamo agli spazi che viviamo (nella vita domestica o in quella lavorativa), un tema ricorrente nei brani del disco così come quelli della crescita e del cambiamento. In ultimo, questo lavoro discografico è stato per me come un campo da gioco dove sperimentare su più livelli, uno spazio aperto e libero da imposizioni.
Come nasce solitamente un tuo brano?
In genere nasce prima la musica, o almeno parte di essa. Sono uno a cui piace poco mettersi lì e imparare brani di altri quindi se imbraccio una chitarra solitamente improvviso riff, melodie, arpeggi…quando viene fuori qualcosa che sembra valida cerco di registrarne almeno una bozza con mezzi di fortuna. Poi provo a scrivere o adattare un testo per farmi un’idea di come possa girare l’insieme. Infine passo alla produzione della traccia demo, registro i diversi strumenti acustici o elettronici e le voci al computer e definisco un arrangiamento di massima. Esporto la demo, inizio ad ascoltarla compulsivamente, la passo a Mery (la mia compagna oltre che corista) o a qualche amico per i feedback. Per i brani del disco è stato questo il flusso di lavoro. Dalla demo in poi ho collaborato con l’amico e produttore Marco Cilloni che mi ha aiutato – a mio parere – ad alzare di gran lunga il livello.
La copertina è anch’essa opera tua?
Si, mi diletto con l’illustrazione digitale vettoriale ogni tanto. Tra l’altro ogni brano del disco ha una sua copertina dedicata e sono tutte collegate.
Blur, Oasis, più recentemente Arctic Monkeys e Fontaines D.C., li immagino tra i tuoi gruppi preferiti, sbaglio?
Allora, non vorrei inimicarmi nessuno, soprattutto in questo periodo di grande hype per la loro reunion ma devo rivelare di non essere mai stato un grande fan degli Oasis. Su tutti gli altri ci hai preso in pieno, il rock in salsa britannica mi calza molto bene. Non solo quello, sia chiaro. Ci sarebbe tutto l’alternative oltreoceano tra cui i mille progetti Jack White o roba italianissima come Il Teatro degli Orrori o Daniele Silvestri. No vabbè sarebbe troppo lunga la lista.
Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Alle superiori, dopo aver scoperto la musica rock – soprattutto il filone del grunge – io e un amico (Fabio) siamo andati a comprare una chitarra e un basso per mettere su una band…ed eccomi qui vostro onore!
Il tuo nome d’arte è stato scelto da te?
Reventlove è un nome ispirato dal personaggio R. Giskaard Reventlov del ciclo dei robot di Asimov, una sorta di Cristo robotico che sacrifica sé stesso per salvare l’umanità. Non so se si è capito ma leggo molta fantascienza. Inizialmente avevo pensato di utilizzare questo nome per il disco, il suggerimento di impiegarlo per l’intero progetto è di Marco Cilloni, co-produttore di Open Space e membro dei The Spacers.
Dopo alcune esperienze all’interno di band sia nella tua città di origine, Caserta, sia in quella dove vivi ora, Reggio Emilia, hai deciso di intraprendere una carriera solista, scelta che rifaresti?
Scelta che rifarei sicuramente ma non è mai stata una svolta drastica. Continuo a far parte dei Notagitana (da 12 anni ormai) e anche per Reventlove ho iniziato a lavorare alla componente live insieme a una band: i The Spacers. Fare musica da soli è una bella esperienza ma condividerla con altri ti lascia qualcosa di più.
Hai già qualche data live in programma e, se sì, con quale formazione ti presenterai sul palco?
Non abbiamo ancora date ufficiali ma ci stiamo lavorando. La formazione di Reventlove & The Spacers è composta da: Donato Federico Auricchio (voce, chitarra), Marco Cilloni (sintetizzatore, cori), Mery Urru (cori), Alberto Maria Fornasari (basso, cori) e Matteo Alfano (batteria).
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferisci.
Grazie ancora a te per l’opportunità. Per i lettori arrivati fin qui, immagino non serva ricordare che l’album è disponibile su Spotify e tutte le piattaforme digitali o che possono trovarmi su Instagram come @reventlove. Per il resto, non posso che lasciarvi con uno…spazio aperto.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.