Dialogo con … REGIONE TRUCCO
Dopo circa 6 anni dal loro primo album, la band piemontese Regione Trucco ha pubblicato “Mi sono perso”, un album composto da 9 brani, incluse le singole track che lo hanno preceduto, e cioè “Lady Hawk”, “Linguette” e “Se vuoi venire”. Distribuito da Ada Music Italy (Warner), il fil rouge dei brani contenuti nel disco è sicuramente l’ironia per quanto riguarda i testi e il pop e l’alternativa/indie per quanto riguarda i generi musicali. In “Mi sono perso” strumenti tradizionali come basso, batteria, chitarre e pianoforte, si uniscono a sonorità moderne, realizzate con octapad [ndr. strumento a percussione elettronico], sintetizzatori e vocoder. La scelta del loro nome è legata al fatto che i componenti del gruppo vivevano inizialmente in regioni diverse. Conobbi Regione Trucco alle audizioni del festival Musicultura, ed inclusi quell’intervista nel mio libro “Drinking (and Dancing) with L. A.” [i cui riferimenti trovate sul mio sito Linktree]. Come spesso accade, si crea un legame di amicizia con gli artisti intervistati. Quindi, eccoci di nuovo qui, con l’estratto della nostra recentissima chiacchierata.
Se aveste la macchina del tempo, c’è un luogo, un’epoca in cui trovereste ispirazione?
“Se avessimo una macchina del tempo, andremmo nel futuro, avanti di 5 anni, in Italia, per vedere che musica si suona! Così potremmo anticipare i tempi! Furbi, no?”.
Cos’è per voi l’empatia?
“L’empatia per noi è sentire le vibrazioni del pubblico ai nostri concerti e interpretarle! A volte ci è utile quando abbiamo un pezzo nuovo: la risposta della gente ai concerti è il miglior test per capire se un pezzo funziona o meno. Un altro esempio è modificare la scaletta durante un live in base al mood del momento!”.
Quanto vi sembrano isolati i ragazzi della nuova generazione? E’ vero che sono intrappolati nei social?
“Sicuramente i social hanno creato una realtà parallela, dove i più giovani passano molto tempo! C’è il rischio in alcuni casi che questa realtà diventi l’unica realtà: a quel punto l’isolamento più che un rischio è una certezza. Ma in fondo l’essere umano è un animale sociale per natura e siamo certi che il bisogno di contatto prevarrà sempre su tutto, anche sui social più famosi!”.
C’è una particolare ora del giorno in cui amate scrivere?
“No, non c’è un momento della giornata migliore di un altro per il momento creativo! A volte ci si sveglia con un’idea di una melodia o di un testo, a volte questa idea arriva prima di andare a dormire, altre ancora mentre si è alla guida! L’importante è avere sempre uno strumento a portata di mano per quando arriva l’ispirazione … va be’, magari non quando si guida!”.
Quale arte, oltre alla musica, salvereste, se foste costretti a scegliere?
“Sicuramente la pornogr@fia”.
Cosa consigliereste ad una/un giovane artista debuttante?
“Agire concretamente per raggiungere il proprio sogno! E tenere presente che i tentativi prima di, magari, farcela sono infiniti! Fare attenzione a tutti quelli che chiedono soldi per promozioni varie e inutili, per non rischiare di finire in quel circolo autoreferenziale di web magazine o playlist inutili che tanto non si fila nessuno!”.
E come direbbe lo stilista statunitense Calvin Klein: “La cosa migliore è sembrare naturali. Ma ci vuole un sacco di trucco per sembrare naturali” … o no?
Biografia
La band nasce a Ivrea all’inizio del 2017. Il loro primo singolo, “Mama don’t cry”, uscito sul sito di Repubblica ha vinto il premio “Una canzone per Amnesty” 2017, categoria under 35. Il loro primo album, “Regione Trucco”, vanta la produzione di Cosmo. Nelle audizioni 2019 del festival Musicultura vincono il premio “Centro Val di Chienti”. A luglio 2024 hanno partecipato al “Bard Fest” a Bard (AO).
Band
Voce e chitarra: Umberto D’Alessandro
Tastiera, synth, programmazione ritmica, voce: Andrea Re
Basso: Massimo Notarpietro
Batteria, octapad, voce: Manuel Pozzo
www instagram com/regionetrucco
www facebook com/regionetrucco
Band:
Band
Voce e chitarra: Umberto D’Alessandro
Tastiera, synth, programmazione ritmica, voce: Andrea Re
Basso: Massimo Notarpietro
Batteria, octapad, voce: Manuel Pozzo
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