RED SUNSET RIVERSIDE – Intervista alla band
In occasione della prossima uscita del loro nuovo EP, ho intervistato la band RED SUNSET RIVERSIDE.
Una band molto particolare e magnetica, Red Sunset Riverside, vicentina, il loro sound potrebbe essere definito Rock Blues di respiro internazionale, atmosfere oneste ed avvolgenti. Dopo il debut “Identità”, il gruppo si è tolto più di qualche soddisfazione (le finali di Sanremo Rock e Firestone Road to Main Stage) ed ora torna in studio per curare del materiale tutto nuovo. Ciò che segue è il resoconto dell’intervista, per conoscerli meglio, ma sempre sotto il segno del rock più introspettivo.
Ciao Red Sunset e benvenuti su Tuttorock.com. Come state? Quanto vi manca l’energia dei live ed il contatto con il pubblico in questo periodo di emergenza?
Ciao e grazie di cuore per averci contattati, tutto sommato bene, stiamo cercando di ottimizzare al meglio il poco tempo a disposizione, vista anche la situazione globale ,cercando di incastrare prove e progetti che in questo periodo, giocoforza, diventano difficili da organizzare! Il live ci manca tanto come a qualsiasi musicista che ami suonar dal vivo, essendo la nostra puramente una passione che dedichiamo alla maggior parte del tempo libero che riteniamo manchi quasi come l’ossigeno!
Cosa possono aspettarsi gli ascoltatori, c’è qualche novità che bolle in pentola?
Si, stiamo ultimando la costruzione e i dettagli del nostro secondo lavoro in studio che sarà un EP di 6 tracce!
Perché la decisione di un EP come seconda uscita?
Siamo consapevoli di quanto sia cambiato il panorama musicale, il valore della musica negli ultimi anni ha subito trasformazioni radicali e di comune accordo quindi abbiamo deciso, anche se siamo molto legati a ciò che è stato, al supporto fisico e al valore che ha la sensazione tattile oltre che di ascolto, di lanciare il prossimo lavoro solo in digitale inizialmente, abbiamo cercato di concentrarci su meno pezzi sia per un discorso qualitativo che per riuscire ad avere più incisività, anche perché, questo lavoro, presenta un’ evoluzione musicale che ci ha portati ad esplorare un approccio più alternativo e meno classico come poteva essere con “Identità”, vogliamo che questo EP possa essere una sorta di ponte tra ciò che eravamo e ciò che stiamo per diventare, una sorta di crisalide che sta per trasformarsi in farfalla.
Come nasce la vostra musica? Partite solitamente dai testi o dal versante sonoro?
Solitamente iniziamo dalla parte strumentale, segue la melodia vocale che abbraccia appunto la parte sonora e successivamente nasce il testo.
Che significato hanno i testi dei vostri brani? C’è qualcosa di intimo e personale?
Sul primo lavoro “Identità” i brani sono incentrati prevalentemente su una scelta, che è quella che abbiamo fatto, di puntare a contenuti veri che riguardassero noi come band e come singoli, la scelta dell’italiano per aver maggior empatia con la musicalità ed il senso che vogliamo dare al nostro scrivere. Spesso riguardano situazioni critiche che si vivono nella quotidianità, riteniamo che la musica rock sia un canale molto efficace per passare questo messaggio che è quello di scegliere di essere autentici pur affrontando le difficoltà che questo comporta! Nel nuovo lavoro abbiamo cercato di dare seguito a ciò che vogliamo trasmettere ma in modo più intimo e appunto introspettivo, quasi frammentario, alcuni brani sottolineano proprio la frustrazione che si vive facendo quello che si vuole fare dovendo fare i conti con la mancanza di tempo e con le difficoltà che la vita moderna pone di fronte ad ogni forma d’arte che necessita di tempo e di “lentezza” per parlare all’animo di coloro che ne vogliono fruire!
Le vostre influenze musicali?
Eh qua si aprirebbe un capitolo, siamo di gusti eterogenei, per semplificare ci verrebbe da dire che prendiamo spunto da un rock essenziale e fatto di strumenti senza chissà che effetti, assimilabile agli anni 70 e 90 che sono stati per il rock appunto uno lo specchio dell’altro, ci piace l’essenzialità della musica che proponiamo proprio perché anche i contenuti arrivino senza tante virgole, ci piace pensare che la nostra musica venga recepita anche un po’ di pancia, siamo convinti che proprio in questi tempi ci sia bisogno di messaggi chiari, forti, univoci e limpidi.
La Copertina del vostro primo album è molto particolare, con la superficie a specchio ad occupare tutto lo spazio, quale è il significato?
Il significato lo trovi nel titolo “Identità”, a quanto a volte sia difficile guardarsi allo specchio che è un primo passo per fare i conti con noi stessi. Abbiamo voluto che ci si potesse proprio rispecchiare veramente per sottolineare quasi tridimensionalmente ancora una volta quanto i contenuti delle canzoni possano parlare al cuore di chiunque lo ascolti riconoscendosi magari in alcune di queste, una volta ci è stato confidato da una persona quanto il nostro album le sia stato di sostegno e conforto in un periodo critico, un complimento migliore non potevamo sperare di ricevere, ci ha emozionati.
Analizzando la scena contemporanea, esiste secondo voi una band o un artista attuale il cui carisma sia in grado di traghettare il movimento rock verso una nuova svolta?
Abbiamo idee contrastanti e diverse su questo argomento, se volessimo trovare una risposta comune forse sarebbe più vicina ad un no, a parte le vecchie band che vivono ormai di inerzia purtroppo la musica non ha più il valore di un tempo, è stata deprezzata, si può ascoltare gratuitamente tutto subito in qualsiasi momento e in qualsiasi istante, siamo in un oceano di offerta e di talenti che si perdono in questo, è difficile individuare qualcuno che abbia quel qualcosa in più in questa varietà così vasta, si naviga in un mare che manca spesso di terraferma purtroppo! I talenti ci sono ma manca il valore incisivo e decisivo che le persone davano alla musica come potente realtà di aggregazione, c’è troppo individualismo anche nelle band, ognuno pensa spesso al proprio orticello.
Per concludere, volete salutare i vostri ascoltatori con una citazione o un appello?
La citazione che ci piace usare è che, nonostante tutto, è proprio quando il rock non è in voga che è il momento giusto di farlo, di inventarlo, di tenerlo in vita, il rock nasce da dentro, la sua autenticità e capacità comunicativa non moriranno mai, ora è solo come un vulcano che dorme ma che sotto sotto freme per poter riemergere!!!
IVAN FACCIN
Band:
Francesco Cazzola (voce, chitarra)
Mattia Crestanello (chitarra)
Elena Dani (basso)
Andrea Zordan (batteria)
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@redsunsetriverside