Red Ronnie – Intervista al mitico Red sul suo programma ‘Red Ronnie Live in Vi …
16 Marzo 2018
0
Shares
Red Ronnie è giornalista e presentatore, appassionato ed esperto di musica che ha cominciato la sua carriera all’inizio del anni ’80. Tra i programmi da lui realizzati di maggior successo ricordiamo Be Bop A Lula, Mi Ritorni in Mente, Help e Roxy Bar con cui vinse 3 Telegatti come miglior programma musicale. Durante la sua assenza dalle scene televisive ha avuto la possibilità di incontrare ed intervistare importanti personalità, da Paul McCartney a Fidel Castro. Inoltre, ha realizzato diversi progetti tra i quali RoxyBarDVD, la prima rivista su DVD in vendita in edicola, e Rock’n’Music Planet, una mostra sulla storia della musica in Piazza Duomo a Milano. Ritorna ora per realizzare una WebTv che porti avanti lo spirito e le caratteristiche di Roxy Bar.
La prima trasformazione che abbiamo vissuto tutti, e che pensavamo fosse fantastica, è stata quella dal vinile al cd. In realtà non ci rendevamo conto che il cd cominciava a togliere identità alle canzoni, quei fruscii e quei click che oggi sono tornati di moda e che la gente trovava affascinanti. Mentre prima con il vinile sapevi esattamente i titoli dei brani, con il cd si comincia a perdere l’identità del titolo dei brani, inizi a dire di che di questo disco ti piace la 1, la 5, la 8. Poi arriva la musica liquida, facilmente scaricabile, downloadabile, pirata, l’industria musicale non ha più denaro da investire sui giovani e si arriva ai giorni nostri ove la musica non solo è liquida, ma non la possiedi nemmeno più. Te la fanno lasciare in un cloud che può essere Deezer piuttosto che Spotify o iTunes, perdi il contatto diretto con la musica, non solo, ma perdi anche l’importanza di un album. Senza andare a ricordare i concept album, da Tommy a The Wall, partendo dal primo che fu S.F. Sorrow dei The Pretty Things. Al di là di questo perdi il contatto con l’album, il primo vero album fu Revolver dei Beatles, prima i dischi erano un insieme di 45 giri, poi Revolver introdusse il concetto vero e proprio di album. Con Revolver i Beatles fecero un 33 giri che avesse una propria identità e non derivasse dal successo immediato dei 45 giri. Adesso succede che la musica è diventata di consumo facile ed immediato, non solo la gente non ascolta più le canzoni per intero, ma le skippa, questa mi piace, quest’altra no.
Decisamente un brutto periodo, ma però adesso le cose sono cambiate no?
Abbiamo vissuto un periodo di merda, ma adesso inaspettatamente, c’è un cambiamento. Inaspettatamente anche per me, quando nel 2011 io decisi di fare Roxy Bar TV andando sul web, volli mettere solo musica su vinile e cominciai a spingere su questo. Iniziai quindi ad invitarei miei amici, come Enrico Ruggeri, Nek, Dolcenera, a fare i vinili. Loro mi dettero ascolto e ne sono rimasti molto contenti, ricordo Nek che era commosso a vedere il suo disco girare sul piatto. Io non avrei mai immaginato un vero ritorno del vinile, lo facevo per ridare dignità e spessore alla musica. Quando improvvisamente Suraci mi disse “Perché non fai un programma su RTL?”, io gli ho risposto “Va bene, però lo faccio con il vinile!”. Lui ha risposto “Benissimo, RED RONNIE LIVE IN VINILE”, in un attimo ha inventato il titolo della trasmissione. All’inizio del programma né io, né Suraci, pensavamo avesse il successo che poi ha avuto, la nostra idea era di provare a fare 1 o 2 trasmissioni di un’ora e vedere come sarebbe andata.
Ma sul fatto che ci sia questo forte trend di crescita, ma i volumi in assoluto restino bassi cosa ne pensi?
Siamo di fronte ad un grande ritorno del vinile, una rinascita in grande stile, se la Sony chiude la fabbrica dei cd e riapre quella dei vinili, significa che non ti devi fermare ai volumi. Non guardare solo i numeri, ma il fatto che aumenta ogni anno del 40%, devi considerare che un vinile costa 20 e passa euro, che non è clonabile e quindi non è piratabile. La rinascita della discografia parte proprio dal vinile, la rinascita della musica parte dal vinile. Io ho realizzato questo programma totalmente incosciente di questi aspetti, non avrei mai immaginato che i ragazzi sarebbero impazziti per questo. Il programma è stato un boom, noi ci eravamo ripromessi fare soltanto un’ora, e mi sono ritrovato in diretta che Suraci mi ha detto “No, facciamo due ore!”. Lui è un genio, ama il suo lavoro ed è veloce, ed al giorno d’oggi questo è fondamentale.
Il successo della trasmissione è sicuramente dovuto anche al tuo modo di condurla, un vero e proprio spaccato sul mondo musicale.
Oltre il ritorno del vinile, c’è un secondo aspetto molto importante, che si torna a parlare di musica. Un argomento di cui non si discute più da molti anni ed io ho ricominciato a raccontare la musica, ma non da un punto di vista critico dicendo “sentite che chitarra, ascoltate questo assolo di sax, il bassista merita”. Ma raccontare la musica attraverso aneddoti e situazioni, avendo incontrato personalmente quasi tutti questi artisti, posso raccontare fatti di vita senza doverli cercare in rete, ma vissuti di persona.
Tutto questo fenomeno che stai riportando alla luce, può portare ad una maggiore attenzione verso la musica, come quando si investiva la paghetta di una settimana in un disco e prima di metterlo in un angolo se non ci piaceva subito, avendoci investito, lo riascoltavi riuscendo magari ad apprezzarlo con il tempo?
Certo, certo, guarda, l’importante è attirare attenzione sulla musica. Focalizzandosi sull’importanza della musica, questa al momento è usata nei negozi, nei ristoranti dove magari vorresti mangiare in pace, nelle radio dove spesso nemmeno ti dicono quale brano stanno suonando. La musica è usata in televisione, anche allo stesso Sanremo dove non è neanche importante quale musica sia.
Ritieni che si possa parlare in generale di un ritorno al vintage?
Non c’è un ritorno al vintage, c’è il ritorno alla verità! Perché hai un vinile che è bello, che tocchi, che ha una copertina da maneggiare e leggere. Non funziona solo il vinile, ma tutto il racconto della musica che io faccio, la cosa straordinaria che la radio numero 1 in Italia faccia il programma più rivoluzionario del panorama musicale.
Può essere un problema il fatto che i giovani usino principalmente lo smartphone per la fruizione della musica? Per ascoltare il vinile come si deve necessita di spazi ed impianti adeguati.
Quanto sta accadendo porterà anche ad un ascolto migliore, Spotify e simili tagliano tutti i bassi, gli ascolti che si fanno degli mp3 fanno schifo, le produzioni discografiche tendono ad appiattire i suoni e le dinamiche.
MAURIZIO DONINI
Credits: ringrazio Red Ronnie per la gentilissima disponibilità ed RTL 102.5 per il supporto.
#RedRonnieLiveInVinile
https://www.facebook.com/RedRonnie
http://www.roxybar.tv
https://www.rtl.it
https://www.facebook.com/RTL102.5
Ciao Red e grazie del tempo che ci dedichi, è un piacere intervistare un mito come Te. Proprio perché tu hai vissuto tutta la trasformazione della musica dal vinile a quella liquida del giorno d’oggi, che idea ti sei fatto di questo processo?
La prima trasformazione che abbiamo vissuto tutti, e che pensavamo fosse fantastica, è stata quella dal vinile al cd. In realtà non ci rendevamo conto che il cd cominciava a togliere identità alle canzoni, quei fruscii e quei click che oggi sono tornati di moda e che la gente trovava affascinanti. Mentre prima con il vinile sapevi esattamente i titoli dei brani, con il cd si comincia a perdere l’identità del titolo dei brani, inizi a dire di che di questo disco ti piace la 1, la 5, la 8. Poi arriva la musica liquida, facilmente scaricabile, downloadabile, pirata, l’industria musicale non ha più denaro da investire sui giovani e si arriva ai giorni nostri ove la musica non solo è liquida, ma non la possiedi nemmeno più. Te la fanno lasciare in un cloud che può essere Deezer piuttosto che Spotify o iTunes, perdi il contatto diretto con la musica, non solo, ma perdi anche l’importanza di un album. Senza andare a ricordare i concept album, da Tommy a The Wall, partendo dal primo che fu S.F. Sorrow dei The Pretty Things. Al di là di questo perdi il contatto con l’album, il primo vero album fu Revolver dei Beatles, prima i dischi erano un insieme di 45 giri, poi Revolver introdusse il concetto vero e proprio di album. Con Revolver i Beatles fecero un 33 giri che avesse una propria identità e non derivasse dal successo immediato dei 45 giri. Adesso succede che la musica è diventata di consumo facile ed immediato, non solo la gente non ascolta più le canzoni per intero, ma le skippa, questa mi piace, quest’altra no.
Decisamente un brutto periodo, ma però adesso le cose sono cambiate no?
Abbiamo vissuto un periodo di merda, ma adesso inaspettatamente, c’è un cambiamento. Inaspettatamente anche per me, quando nel 2011 io decisi di fare Roxy Bar TV andando sul web, volli mettere solo musica su vinile e cominciai a spingere su questo. Iniziai quindi ad invitarei miei amici, come Enrico Ruggeri, Nek, Dolcenera, a fare i vinili. Loro mi dettero ascolto e ne sono rimasti molto contenti, ricordo Nek che era commosso a vedere il suo disco girare sul piatto. Io non avrei mai immaginato un vero ritorno del vinile, lo facevo per ridare dignità e spessore alla musica. Quando improvvisamente Suraci mi disse “Perché non fai un programma su RTL?”, io gli ho risposto “Va bene, però lo faccio con il vinile!”. Lui ha risposto “Benissimo, RED RONNIE LIVE IN VINILE”, in un attimo ha inventato il titolo della trasmissione. All’inizio del programma né io, né Suraci, pensavamo avesse il successo che poi ha avuto, la nostra idea era di provare a fare 1 o 2 trasmissioni di un’ora e vedere come sarebbe andata.
Ma sul fatto che ci sia questo forte trend di crescita, ma i volumi in assoluto restino bassi cosa ne pensi?
Siamo di fronte ad un grande ritorno del vinile, una rinascita in grande stile, se la Sony chiude la fabbrica dei cd e riapre quella dei vinili, significa che non ti devi fermare ai volumi. Non guardare solo i numeri, ma il fatto che aumenta ogni anno del 40%, devi considerare che un vinile costa 20 e passa euro, che non è clonabile e quindi non è piratabile. La rinascita della discografia parte proprio dal vinile, la rinascita della musica parte dal vinile. Io ho realizzato questo programma totalmente incosciente di questi aspetti, non avrei mai immaginato che i ragazzi sarebbero impazziti per questo. Il programma è stato un boom, noi ci eravamo ripromessi fare soltanto un’ora, e mi sono ritrovato in diretta che Suraci mi ha detto “No, facciamo due ore!”. Lui è un genio, ama il suo lavoro ed è veloce, ed al giorno d’oggi questo è fondamentale.
Il successo della trasmissione è sicuramente dovuto anche al tuo modo di condurla, un vero e proprio spaccato sul mondo musicale.
Oltre il ritorno del vinile, c’è un secondo aspetto molto importante, che si torna a parlare di musica. Un argomento di cui non si discute più da molti anni ed io ho ricominciato a raccontare la musica, ma non da un punto di vista critico dicendo “sentite che chitarra, ascoltate questo assolo di sax, il bassista merita”. Ma raccontare la musica attraverso aneddoti e situazioni, avendo incontrato personalmente quasi tutti questi artisti, posso raccontare fatti di vita senza doverli cercare in rete, ma vissuti di persona.
Tutto questo fenomeno che stai riportando alla luce, può portare ad una maggiore attenzione verso la musica, come quando si investiva la paghetta di una settimana in un disco e prima di metterlo in un angolo se non ci piaceva subito, avendoci investito, lo riascoltavi riuscendo magari ad apprezzarlo con il tempo?
Certo, certo, guarda, l’importante è attirare attenzione sulla musica. Focalizzandosi sull’importanza della musica, questa al momento è usata nei negozi, nei ristoranti dove magari vorresti mangiare in pace, nelle radio dove spesso nemmeno ti dicono quale brano stanno suonando. La musica è usata in televisione, anche allo stesso Sanremo dove non è neanche importante quale musica sia.
Ritieni che si possa parlare in generale di un ritorno al vintage?
Non c’è un ritorno al vintage, c’è il ritorno alla verità! Perché hai un vinile che è bello, che tocchi, che ha una copertina da maneggiare e leggere. Non funziona solo il vinile, ma tutto il racconto della musica che io faccio, la cosa straordinaria che la radio numero 1 in Italia faccia il programma più rivoluzionario del panorama musicale.
Può essere un problema il fatto che i giovani usino principalmente lo smartphone per la fruizione della musica? Per ascoltare il vinile come si deve necessita di spazi ed impianti adeguati.
Quanto sta accadendo porterà anche ad un ascolto migliore, Spotify e simili tagliano tutti i bassi, gli ascolti che si fanno degli mp3 fanno schifo, le produzioni discografiche tendono ad appiattire i suoni e le dinamiche.
MAURIZIO DONINI
Credits: ringrazio Red Ronnie per la gentilissima disponibilità ed RTL 102.5 per il supporto.
#RedRonnieLiveInVinile
https://www.facebook.com/RedRonnie
http://www.roxybar.tv
https://www.rtl.it
https://www.facebook.com/RTL102.5
Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.