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Folkstone – intervista sul nuovo vinile “Racconti da Taberna”

Folkstone – intervista sul nuovo vinile “Racconti da Taberna”

“Racconti da Taberna” è l’ultimo vinile in tiratura limitata dei Folkstone. Li abbiamo intervistati per capire cosa ci riserverà questo album.

“Racconti da Taberna” si potrebbe definire un greatest hits dei Folkstone che racchiude tutti i successi più due canzoni recenti, potete raccontarci di quali si tratta?
Abbiamo scelto le canzoni che hanno segnato il nostro percorso musicale nel corso degli anni. Sono i “singoli” ed i brani a cui siamo più affezionati e brani che il pubblico ha decretato quali “masterpiece” chiedendoli sempre nei live e cantandoli a squarciagola durante i concerti. “Macerie” e “La fabbrica dei perdenti” invece sono i nostri ultimi due lavori che d’obbligo dovevano essere presenti per creare un ponte tra il passato ed il presente.

Attingere da vent’anni di musica non deve essere stato semplice. Che criterio avete impiegato nella selezione?
In realtà non è stato così difficile. Ci sono brani che cantiamo da vent’anni a questa parte e brani che sono stati molto importanti per noi e che quindi ci è sembrato giusto inserire. Il criterio è stato poi di scegliere i brani più “rappresentativi” di ciascun album scritto.

La taverna è un luogo che richiama nell’immaginario collettivo il gioco di ruolo per eccellenza, ovvero Dungeon & Dragons. Un ipotetico ritrovo del viandante in cui aggregarsi e fare baldoria. Mi viene da pensare alla letteratura e alla filmografia fantasy, a luoghi di tolkeniana memoria ma anche a Star Wars con Mos Eisley o i Tre Manici di Scopa in Harry Potter… ogni storia importante ha la propria taverna: qual è la vostra?
A noi piace pensare alla taverna come ai bar di paese di una volta o ai vecchi pub. Luoghi di ritrovo semplici e schietti, un po’ fumosi ed appiccicosi dove tra le chiacchiere di quotidianità, bassifondi e disagio con qualche birra al bancone si ascoltava musica, dal vivo o meno, e ci si divertiva tutta la notte.

A questo proposito se poteste scegliere una taverna immaginifica da visitare, su quale ricadrebbe la vostra scelta?
Ora la taverna perfetta è davanti al camino in montagna, con una chitarra in mano.

E cosa ordinereste da bere?
Ordineremmo calici di tempo per poter godere appieno di quel perfetto stato d’essere.

In questo caso specifico in “Racconti da Taberna” il luogo stesso diviene però pretesto per raccontarci qualcosa, giusto?
Esatto. Nella nostra musica abbiamo sempre avuto la voglia, il bisogno oseremmo definirlo, di raccontare il nostro modo di vivere, le nostre umili storie, la nostra visione dei giorni che scorrono e che lasciano sempre il segno in un modo o nell’altro. Con questo vinile è come se ci sedessimo davanti a quel camino di montagna e iniziassimo a narrare le storie che negli anni abbiamo scritto e cantato.

Questo album precede il prossimo lavoro inedito che vedrà la luce questo inverno. Entrambi usciranno su vinile: come mai la scelta è ricaduta proprio sul supporto “fisico” e non su quello digitale?
Perché siamo sempre al passo con i tempi. Quindi in un momento in cui tutto scorre veloce, in cui si fanno singoli, si ascoltano solo in digitale per un consumo sempre a portata di click, noi abbiamo pensato di rallentare. Ci piace l’idea che il nostro lavoro prenda forma fisicamente e lo si possa vedere ed ascoltare in modo “old style”.

Come mai proporre l’acquisto del vinile solamente durante il vostro tour “Non Ho Tempo Di Aspettare” e non anche su un ipotetico shop online?
Perché è un tour che per noi ha un significato ed è quello del passaggio da ciò che è stato e da ciò che ci sarà con il nuovo album. Il vinile è quasi un cimelio di questo “evento”, deve essere un ricordo che le persone si portano a casa la sera del concerto.

Sia la pasta dello stesso vinile che la colorazione sono frutto di un’attenzione tutta particolare nei confronti del prodotto finito per renderlo un oggetto che si potrebbe definire “collezionabile”. Me ne potete parlare?
Proprio perché, come detto prima, deve essere un ricordo della serata e degli anni passati insieme nelle numerose scorribande abbiamo voluto curarne i dettagli. Per la copertina abbiamo usato le grafiche dei due nuovi singoli per dare la sensazione di un ciclo che si chiude ma che al tempo stesso ne apre uno nuovo. Grafiche e colori li abbiamo scelti accuratamente proprio perché dev’essere come dici tu un oggetto da collezione, un particolare souvenir del “Non ho Tempo di Aspettare” tour.

Anche l’artwork della copertina è ricercato, con una bellissima illustrazione dal sapore cinquecentesco che richiama il poema allegorico. Quali erano le vostre richieste in merito e soprattutto chi è l’autore?
Come sempre ci siamo affidati alle sapienti mani di Jacopo Berlendis che ha disegnato e curato l’artwork di tutti i nostri dischi… dalla demo ad oggi. Ci siamo sempre trovati in sintonia con le sue idee ed il suo modo di lavorare. Il fronte della copertina è la grafica del singolo “Macerie”, che rappresenta il nostro ritorno sui palchi dopo anni di fermo e rappresenta pienamente anche il tema della canzone molto forte ed attuale. Il retro invece è la grafica del singolo “La fabbrica dei perdenti”, che descrive ampiamente attraverso un’immagine molto eloquente il tema dell’ultima canzone da noi scritta.

Dietro però c’è anche una rimasterizzazione che ha permesso di rendere coerente la prima produzione con quella più recente…
Assolutamente sì. Volevamo che il lavoro fosse il più curato possibile.

Siete soddisfatti del risultato?
Sì, ma tendiamo sempre ad essere sempre molto autocritici.

Dove potremmo incontrarvi a breve per acquistare il vostro “Racconti da Taberna” e fare due chiacchere con voi?
Ci vediamo:
Venerdì 19 luglio al Luppolo in Rock a Cremona
Sabato 10 agosto al Castello di San Martino della Vaneza a Padova
Domenica 11 agosto al Bambù Festival a Fermo
Martedì 13 agosot all’ Alguerock Fest ad Alghero

Vi ringrazio per il vostro tempo e vi auguro in bocca al lupo per il vostro “Non Ho Tempo Di Aspettare” tour e per la promozione del vostro vinile!
Grazie a te per quest’intervista. Ti aspettiamo in una delle nostre serate.

SUSANNA ZANDONÀ