“QUASIMAI” – IL NUOVO SINGOLO DEL CANTAUTORE GALIL3O
Pronto per salire sul palco della 26ma edizione del MEI-Meeting Etichette Indipendenti, abbiamo raggiunto e intervistato Francesco Galioto, in arte Galil3o, talentuosissimo cantautore romano che ci presenta il suo ultimo singolo “QuasiMai”, un brano interessante ricco di sfumature tipiche del cantautorato colto e d’autore che l’artista dedica alla tranquillità, una tranquillità che a volte forse – in questo momento storico nel quale viviamo – fa probabilmente paura. Un brano in cui il filo conduttore è la gratitudine per qualunque situazione viviamo, sia quando nasce che quando termina; la necessità, il bisogno di tenere tutto sotto controllo e le aspettative “fuori posto”, quando alimentiamo di desiderio e di attese situazioni che magari ci deludono o passano rapidamente, troppo rapidamente. Un brano davvero interessante con un tratteggio poetico scritto dallo stesso Galil3o, arrangiato e prodotto da Luigi Di Chiappari e Andrea Guastadisegni, masterizzato da Matteo Gabbianelli, voce e leader dei kuTso.
Andando indietro nel tempo, Galil3o dopo alcune esperienze con gli FSH, ha dato vita ad un suo personalissimo progetto solista con cui ha vinto anche recentemente il “Spaghetti Unplugged Festival”:
Nel 2020 l’artista romano ha iniziato un percorso in studio, una ricerca e un approfondimento che gli ha permesso di scrivere i singoli “Viaggiare leggeri”, “Francesco (esci tutte le sere)” e l’ultimo “Quasi Mai”, tre brani che il cantautore porterà dal vivo il 2 ottobre al MEI – Meeting degli Indipendenti di Faenza, 26ma edizione dedicata tutta a Rino Gaetano, singoli che Galil3o suonerà live e che faranno parte del suo primo album di prossima uscita, previsto per novembre.
Come nasce il tuo singolo “QuasiMai”, qual è stata l’idea narrativa e creativa?
“Quasi mai” è un po’ un inno alle cose che finiscono. Solitamente noi tendiamo a gioire delle cose che accadono quando le viviamo ma mai quando finiscono. Bisogna comunque vivere le cose, le situazioni che finiscono aprono spesso o sempre ad altro.
Intendi quindi l’essere grato, la gratitudine per le cose che viviamo, a prescindere da come finiscano?
Sì, certamente. Faccio un esempio relativo a Natale e Capodanno, feste che attendiamo tutto l’anno ma che non rispecchiano mai tutte quelle aspettative che ci siamo creati.
Quasi mai è un titolo emblematico, fa riflettere:
Nella canzone dico che le cose belle non capitano sempre, bisogna godere anche di quelle cosa che non capitano quasi mai. E’ un traghetto che ci porta verso le aspettative più sincere che abbiamo.
Il brano è stato arrangiato e prodotto da Luigi Di Chiappari e Andrea Guastadisegni, masterizzato da Matteo Gabbanelli, voce e leader dei kuTso; è una collaborazione di vecchia data? Da quanto vi conoscete?
Con Matteo è una nuova collaborazione, ho apprezzato molto la sua etichetta e ci siamo trovati, stimandoci a livello artistico e umano, e creando questa bellissima collaborazione insieme. Gli altri mi hanno sempre accompagnato da quando è uscito il mio progetto e con i quali ho una forte intesa professionale e di amicizia.
Stai lavorando all’album di prossima uscita, ci puoi dire qualcosa?
Vi faccio un piccolo spoiler: questo terzo singolo è carico di tante aspettative, tante emozioni e di tante cose positive, questo brano sarà quello che lascerà la strada al mio album, disco a cui sto lavorando. Non è sempre facile per noi indipendenti uscire, farci conoscere e lavorare tra tante strade impervie. Comunque in autunno riuscirò a dirvi qualcosa di più!
Porterai sul palco tre brani, quali sono le tue emozioni nel suonare al MEI e ritornare su un palco, dopo tanto tempo in un periodo non facile per la musica?
Le emozioni sono tante. Ne avevamo davvero bisogno, per quanto non ci vengano riconosciute penso e ritengo che l’arte e la musica siano proprio la ciliegina sulla torta di una vita che altrimenti sarebbe piatta. Per il Patron Giordano Sangiorgi e lo staff, riuscire ad organizzare questo grande evento di tre giorni, di tali proporzioni, dedicato a Rino Gaetano, penso sia una cosa straordinaria ed importantissima. Farne parte è ancora più bello, riuscire a portare la mia musica fuori dal Grande Raccordo Anulare è sicuramente un aspetto importante e sono molto orgoglioso di farne parte. Quest’anno poi il MEI è dedicato al grande e indimenticato Rino Gaetano.
Il MEI è uno di quegli eventi con tanta musica e tanti amici, un evento partecipato, occasione anche per ritrovare amici musicisti di Roma e da tutta Italia.
La dimensione maggiore e più bella per un musicista è suonare live:
E’ la dimensione più bella, è il fine per cui si lavora e si porta avanti il proprio progetto. Con la tecnologia si riesce a interagire anche al meglio per creare rete e il fine ultimo è suonare dal vivo in quanto si ha la reale percezione dello scambio di emozioni con il pubblico.
Quale eredità lascia un cantautore del calibro di Rino Gaetano ad un giovane artista come te? E cosa ci insegnano i grandi artisti che abbiamo avuto in Italia?
Lascia un’eredità pesantissima, perché penso che a livello di cantautorato abbiamo avuto in Italia i migliori. Rino Gaetano era davvero un genio, era originale. Si celebra moltissimo nel mondo il genio di Bob Dylan ma se tanti nostri cantautori avessero avuto il coraggio di cantare in inglese, ora parleremmo di cantautori italiani eccellenti e internazionali. I nostri artisti ci lasciano una eredità enorme fatta di persone, di musicisti e cantautori che hanno sempre osato qualcosa di più. Oltre a Rino Gaetano penso anche a De Andrà, Battisti, Ivan Graziani e tanti altri.
La musica è resiliente o resistente, oppure entrambe? Un tuo pensiero anche relativo alla Legge nazionale sulla Musica, ancora mancante in Italia:
Queste sono due domande sulle quali potremmo rimanere a parlare per molto tempo… Rispondendo alla prima, sicuramente un mix abbondante di entrambe, la musica è sia resilienza che resistenza, accompagnandoci nelle costruzioni delle nostre giornate e del nostro futuro. La musica è stata anche motivo e compagnia di molte lotte e battaglie sociali. La musica è davvero una forma d’arte completa, a mio avviso, unendo le parole alle note creando in noi una visione, un quadro, un libro con l’accompagnamento delle note.
Manca una Legge Nazionale sulla Musica, manca la legiferazione del settore: ogni forma d’arte che si rispetti ha bisogno di essere tutelata, lo abbiamo visto con la pandemia dove oltre agli artisti si è parlato di sopravvivenza dei lavoratori di musica e spettacolo; la nostra categoria ha sofferto moltissimo ma tutti i settori devono e dovrebbero ripartire in uguale modo. Speriamo che i prossimi concerti siano a capienza piena e che questo brutto periodo sia alle spalle.
Alessandra Paparelli
Alessandra Paparelli speaker e conduttrice radiofonica, collabora e lavora con diverse riviste e giornali cartacei. Conduco il venerdì un programma di politica su RID RADIO INCONTRO DONNA 96.8 fm su Roma e nel Lazio. Scrivo e collaboro sul quotidiano in edicola La Notizia, pagina culturale, attualità, spettacolo (in edicola a Roma, Milano e Napoli).