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PFM Premiata Forneria Marconi – “Ho sognato pecore elettriche” PRESS ROOM

PFM Premiata Forneria Marconi – “Ho sognato pecore elettriche” PRESS ROOM

Venerdì 22 ottobre è uscito in tutto il mondo “HO SOGNATO PECORE ELETTRICHE/I DREAMED OF ELECTRIC SHEEP”, il nuovo album di inediti pubblicato in italiano e in inglese della PFM Premiata Forneria Marconi. Hanno partecipato alla realizzazione del disco 2 special guest internazionali come Ian Anderson e Steve Hackett (nel brano “Il respiro del tempo”/”Kindred Souls”). In contemporanea è andato online il video di “ATMOSPACE” (diretto da Orazio Truglio). L’album, prodotto da Aereostella, pubblicato da Inside Out Music e distribuito da Sony Music Entertainment, si è avvalso anche della presenza di Flavio Premoli, già co-fondatore di PFM (in “Transumanza Jam”) e Luca Zabbini, leader dei Barock Project (in vari brani dell’album). Premiata Forneria Marconi parte dalla citazione “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” del film Blade Runner per sviluppare il concept di questo nuovo album: parlare di come il mondo intorno a noi stia rapidamente cambiando e di come i computer stiano invadendo ogni aspetto della nostra vita. PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente nel 1972), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene tutt’oggi. Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria Marconi al 50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha inserito l’album Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive. Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog Music Awards UK, mentre nel 2019 la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della “musica che hanno cambiato il nostro mondo (unico musicista del mondo latino). La cover dell’album, che raffigura la somma dei volti di Franz Di Cioccio e Patrick Djivas, vuole rappresentare la fusione di due anime affini che si uniscono nell’intento di creare. Dal 22 ottobre è online il video di “ATMOSPACE”, il primo singolo estratto dall’album.

La conferenza stampa con le domande dei giornalisti inizia dopo l’ascolto integrale della parte in italiano del doppio cd, con la notazione, da parte di Di Cioccio, riguardo il secondo cd, che non si tratta semplicemente della traduzione in inglese della versione italiana, ma di un vero e proprio disco. La conduzione è affidata all’owner di Parole e Dintorni, Riccardo Vitanza, con il suo eccezionale staff e la perfetta padronanza dell’evento, nella splendida cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

All’ascolto il disco ricorda un ritorno alla forma più pura, primordiale, e anche difficile, del prog. Qui dovremmo aprire un dibattito seduti a tavola, uno di fronte all’altro, perché la visione di Franz e Patrick, differisce in molti punti dalle sensazioni dei giornalisti, dei media e dei fans. I due artisti rifiutano l’idea di un ritorno a suoni del passato, dichiarando che cercano sempre l’innovazione e la modernità, ma anche l’incasellamento nel filone prog, cosa assunta come dato di fatto dai media e dal sentire generalista. Patrick afferma che tale connotazione può essere giusta, forse, per i loro primi due album, ma poi hanno spaziato ovunque, cercando sempre e solo di fare buona musica.

Tanti i temi affrontati, alla domanda di chi potranno essere gli eredi della PFM, la manager Iaia De Capitani propone i Barock Project di Luca Zabbini (già presente alle tastiere nel disco), ma Franz e Patrick sottolineano, fra le risate, come non abbiano nessuna intenzione di ritirarsi dalla scena, ancora per molto tempo. Fra i vari guest e partecipanti, viene ricordata la mano del cantautore ravennate Gregor Ferretti nella composizione dei testi, oltre il già citato Luca Zabbini alle tastiere. Ma anche due icone come Ian Anderson e Steve Hackett, con aneddoti raccontati da Di Cioccio e Djivas, dall’idiosincrasia di Anderson per i contatti fisici, con i saluti a gomito ben prima che diventasse un segno dei tempi pandemici, alla grande amicizia con Hackett.

Riguardo il disco Franz e Patrick raccontano come sia una summa di suoni e mondi diversi, distopici e sognanti, compresa la voglia di condividere il tutto con gli amici, da qui la presenza dei vari artisti guest, un’aggiunta artistica e umana. Viene sottolineato il grande successo di Transumanza jam, un tipo di canzone che non si mette mai, perché le case discografiche di solito non le vogliono, ma è diventato uno dei brani che è piaciuto di più al pubblico. Viva l’improvvisazione, le jam session, la PFM! (Patrick Djivas). Il musicista deve essere un poco folle, inventare porta molti vantaggi aggiunge Franz Di Cioccio.

Riguardo l’incipit del disco con Blade Runner e i mondi immaginati da Asimov e Dick, ci sono alcune differenze nelle visioni dei due scrittori, positivo il primo e distopico il secondo. La press room spazia su tanti argomenti, grazie all’intelligenza e alla disponibilità dei due artisti, si parla di influencer, guardandoci attorno dobbiamo chiederci se c’è bisogno degli influencer per cambiare il mondo? Indottrinare i giovani è necessario? Negli anni 60-70 sono stati i giovani a cambiare il mondo, senza influencer.

Si parla anche del periodo passato in lockdown, Patrick racconta come la musica li abbia aiutati a superare questo orrendo periodo, chiusi in studio di registrazione, con Franz che si recava a casa di Patrick, dove Djivas ha un piccolo studio di registrazione personale, coprendo i 50 km. con tutte le autocertificazioni necessarie. “Eravamo talmente presi dalla creazione che ci eravamo estraniati dal mondo esterno”.  Aggiunge Franz: “In questo disco abbiamo voluto fare un salto di qualità, come cantavamo in Maestro della voce, hai dentro di te un ragazzo e devi farlo vivere, non era facile andare tutti i giorni da Patrick, con tutti i permessi pronti da mostrare eventualmente alle forze dell’ordine, ma era necessario farlo per sconfiggere questa nuvola nera che ci opprimeva.

MAURIZIO DONINI

Credits: si ringrazia Parole e Dintorni per il gentilissimo invito e la perfetta organizzazione dell’evento.

Tracklist HO SOGNATO PECORE ELETTRICHE:
“Mondi Paralleli”
“Umani Alieni”
“Ombre Amiche”
“La Grande Corsa”
“AtmoSpace”
“Pecore Elettriche”
“Mr. Non lo So”
“Il Respiro del Tempo”
“Transumanza” (bonus track)
“Transumanza Jam” (bonus track)

Tracklist I DREAMED OF ELECTRIC SHEEP:
“Worlds Beyond”
“Adrenaline Oasis”
“Let Go”
“City Life”
“If I had wings”
“Electric Sheep”
“Daily Heroes”
“Kindred souls”
“Transhumance” (bonus track)
“Transhumance Jam” (bonus track)

Band:
Franz Di Cioccio (voce e batteria)
Patrick Djivas (basso)
Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori)
Alessandro Scaglione (tastiere, cori)
Marco Sfogli (chitarra, cori)
Alberto Bravin (tastiere, chitarra, seconda voce)

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