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PERTTU KIVILAAKSO – INTERVISTA AGLI APOCALYPTICA PER PARLARE DEL NUOVO “SHADOWMAKE …

PERTTU KIVILAAKSO – INTERVISTA AGLI APOCALYPTICA PER PARLARE DEL NUOVO “SHADOWMAKE …

Hanno rivoluzionato il modo di suonare l’heavy metal oramai da più di 20 anni. Questi quattro violoncellisti finlandesi hanno scelto di dar vita ad un sound molto personale, cercando di unire vari generi musicali. Ora con l’ingresso di un solo singer, vogliono essere una vera band e Shadowmaker conferma che gli Apocalyptica oramai sono diventati un’entità unica ed inimitabile. Ne abbiamo parlato con Perttu Kivilaakso.  

Ciao e benvenuto su TuttoRock. Come stai? Parlami di “Shadowmaker”, come è stato il processo compositivo?
Tutto bene grazie, siamo molto presi per le prove del tour che faremo. Per quanto riguarda “Shadowaker”, abbiamo registrato il tutto a Nashville, negli studi di Nick Raskulinecz, che ha lavorato con band del calibro di Rush, Mastodon e Foo Fighter, per noi è stato quindi un vero onore. Abbiamo iniziato a buttar giù alcune idee, ci abbiamo lavorato sopra ed il risultato è quello che senti. Abbiamo cercato di dare anche un’impronta più dark alle composizioni, senza trascurare le influenze classiche e metal. Ma non solo dark, in un brano come “The Cemetery”, abbiamo preso sptnto dai Clash, quelli meno punk ed in “Touch The Sky”, che è il brano che dà il nome al tour,  puoi trovare qualcosa dei Misfits, è un brano cupo e molto strano, ma penso molto valido.

Per quanto riguarda i testi, possiamo dire che è un concepì album?
No, non proprio, c’è la figura del creatore di ombre che potrebbe essere il collante di ogni brano, è molto difficile sapere quale è la verità di ogni cosa e che può esserci un disegno preciso in ogni situazione, sicuramente i testi sono un po’ complessi, ma ogni brano ha un suo significato.

Oggi avete un solo cantante, Franky Perez degli Scars On Broadway, perché non altri ospiti come negli altri vostri lavori? E perchè avete scelto proprio lui?
Perché finalmente vogliamo essere una vera band, non quattro violoncellisti con vari ospiti. Ci abbiamo messo circa sei mesi per prendere questa decisione. Dopo una serie di audizioni, la scelta di Franky è stata praticamente immediata. La sua voce ci ha subito convinto che era il cantante adatto a noi e non abbiamo esitato un attimo. Una carta a suo favore è stata sicuramente la sua esperienza nel mondo della musica, la sua disponibilità immediata. Con il suo ingresso abbiamo cambiato la nostra  modalità di lavoro e finalmente ci sentiamo una vera band e possiamo dire che è l’inizio di una nuova fase degli Apocalyptica.

Più di 20 anni di carriera, vi aspettavate questo successo?
No, sinceramente no, avevamo iniziato senza sapere quale sarebbe stato il nostro futuro, ma siamo felicissimi di dove siamo arrivati ed ora siamo pronti a ricominciare in questa nuova veste, con questa nuova identità, anche grazie all’arrivo di Franky.

Perché nel 1993, quattro ragazzi finlandesi prendono 4 violoncelli e “Plays Metallica For Four Cellos”?
Io personalmente sono entrato nella band circa 10 anni più tardi, ma posso tranquillamente rispondere anche per gli altri ragazzi. Abbiamo avuto un’educazione musicale classica, ma siamo sempre stati appassionati di heavy metal, anche estremo. Volevamo quindi suonare Metal, però eravamo solo dei violoncellisti e perché allora non suonare la musica che più ci piaceva con i nostri violoncelli? In molti ci hanno detto che eravamo matti, che forse sarebbe stato un sogno irrealizzabile, ma noi avevamo le nostre convinzioni, ci abbiamo provato ed eccoci qui.

Nel vostro sound avete sempre unito musica classica, metal, alternative ed anche progressive, ma quali sono i vostri gusti musicali?
Amiamo la musica classica, ma siamo cresciuti anche ascoltando il metal, gruppi come Metallica, Sepoltura, Iron Maiden, ma anche il death. Il tocco progressive arriva dalla nostra cultura classica e l’alternative, per dare un tocco di modernità al tutto.
 
Perché sono passati 5 anni dal precedente “7th Symphony”?
Perché pensavamo fosse inutile aver fretta di dar vita ad altri brani inediti, volevamo un qualcosa di nuovo, volevamo essere una vera band, quindi ci siamo presi il tempo che ci voleva ed ora infatti siamo molto soddisfatti di questo nuovo lavoro, del nostro nuovo modo di lavorare e penso che questa lunga attesa abbia dato i suoi frutti.

Come fate e dare ad un violoncello un suono molto simile a quello di una chitarra?
Posso dirti che è stato un vero studio, volevamo avvicinarci il più possibile al suono delle chitarra, ma senza perdere quello del violoncello, abbiamo cercato vari distorsori e vari effetti per arrivare a quel suono, ma abbiamo anche cercato di dare più incisività al nostro modo di suonare, di toccare le corde, di usare l’archetto. Praticamente una serie di cose nate scambiandoci idee, trovate, fino ad arrivare a ciò che senti oggi.

Perché la decisione di  iniziare il tour negli USA?
Non c’è un vero motivo, abbiamo inciso il disco negli States e ci hanno proposto subito di fare un tour e noi logicamente abbiamo accettato con molto piacere.

Continuerete poi in Europa? E in Italia?
Si, certamente! Sarà un tour abbastanza lungo e cercheremo di suonare in più posti possibili, anche i vari festival estivi e abbiamo anche in programma d tornare in Italia, forse in ottobre o novembre, sicuramente a Milano, ma forse anche Torino e Roma, ora non ricordo bene le date.

Come definisci il sound degli Apocalyptica?
Un mix di vari generi, musica classica, metal, alternative, dark, progressive, senza rischiare di sembrare presuntuoso, però penso che gli Apocalyptica hanno un loro sound che racchiude un po’ i vari generi che ti ho appena citato.

Non è esatto quindi definirvi una band di heavy metal!
No infatti, amiamo il metal ma siamo aperti a varie esperienze musicali ed in ogni album degli Apocalyptica questo si sente.

Come nasce un brano degli Apocalyptica?
Uno scambio di idee, ognuno porta nella band le sue, si confrontano ed ognuno può fare delle modifiche fino a portare il brano ad essere accettato da tutti i componenti della band.

Oltre alla Finlandia in quale altro Paese avete più successo?
In Finlandia abbiamo un grande successo, ma anche nel resto d’Europa. Abbiamo anche molti fans negli USA, in Giappone ed in altri Paesi.

Chiudi l’intervista come vuoi, per i nostri lettori ed vostri fans italiani.
Amiamo l’Italia ed in ogni concerto che abbiamo fatto abbiamo ricevuto il vostro calore. Ora stiamo per tornare con la speranza di vedervi numerosi ai nostri concerti, ora siamo una vera band e ve ne accorgerete!

FABIO LOFFREDO

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