PERENNIAL ISOLATION – Atmospheric black metal dalla Spagna
In occasione dell’uscita del nuovo album “Portraits”, prevista per venerdì 26 marzo su etichetta Non Serviam Records, ho avuto il piacere di intervistare Albert, cantante e bassista della atmospheric black metal band spagnola Perennial Isolation, attiva dal 2012.
Ciao Albert, innanzitutto benvenuto sulle pagine di Tuttorock, come stai?
Salve Marco. È bello poter parlare con te. Stiamo molto bene, stanchi di tutta questa situazione pandemica ma con il morale molto alto. Sono molto contento dell’uscita dell’album e del riscontro del pubblico riguardo al nuovo singolo, oltre a tutto il lavoro svolto fino ad ora da Non Serviam Records. Stiamo vivendo un periodo molto stimolante!
Parlando del vostro nuovo album “Portraits”, l’ho ascoltato e mi è piaciuta molto l’atmosfera all’interno delle canzoni, dove avete trovato l’ispirazione per creare quelle melodie malinconiche?
Attraverso tutta la stagione autunnale e invernale. La mia ispirazione è “in fiamme” durante quel periodo. Adoro l’atmosfera che si respira, la natura giacente, quelle prime sensazioni di freddo silenzioso e come avanza presto l’oscurità in ogni giorno. È tutto fantastico e magico. Assolutamente dinamico. Tutto questo ci ispira molto e, curiosamente, gli ultimi 3 album sono stati scritti in questo periodo. L’autunno ci regala tante idee e tante storie da raccontare.
Mi è piaciuto l’intero album ma i miei brani preferiti sono “Unceasing Sorrows from The Vastness ‘Scion” e la finale “Emanations from The Swallowed Twilight”, avete scelto come primo singolo la traccia “Autumn Legacy Underlying the Cold’s Caress”, pensi sia la più rappresentativa dell’album?
Grazie mille per le tue parole, siamo felici di sapere che l’album ti sia piaciuto tanto quanto è piaciuto a noi quando lo abbiamo creato. La scelta non è stata per niente facile, perché ci sono sicuramente molte canzoni che potrebbero essere rappresentative, ma quando presenti un nuovo singolo stai cercando di battere i pugni sul tavolo e “Autumn Legacy Underlying the Cold’s Caress” è una totale dichiarazione di intento. È una canzone forte, diretta, senza compromessi, che offre una visione chiara di cosa tratta l’album. Quindi, tematicamente, volevamo innanzitutto trasmettere che l’autunno sarebbe stato il punto chiave di questo album.
Come sono nate le canzoni? Avete iniziato prima con i testi o con le melodie?
Ebbene, io, come cantante, ho bisogno per essere più preciso di iniziare sempre con le linee melodiche e strumentali. Non mi piace scrivere i testi prima perché ho bisogno di nutrirmi con tutta l’essenza delle chitarre, della batteria e dei settaggi. Capisco che ci siano cantanti che agiscono in maniera contraria alla mia, ma sai che il gusto non è qualcosa su cui si può discutere. I. ha iniziato a comporre chitarre nel gennaio 2019 e a fare le prime registrazioni. Durante tutto l’anno lui e M. hanno continuato ad aggiungere tracce di chitarra e settaggi, e nel nostro studio V. ha iniziato con la batteria e io con il basso. È stato un lavoro comune equamente diviso. Una volta creata tutta la parte strumentale, passo molto tempo ad ascoltare i demo, a tutte le ore, non ascolto altra musica all’infuori di quella. Vado in montagna, per camminare, per sentire la forza di Madre Terra, prendo appunti, contemplo. E infine, inizio a sviluppare tutti i testi. È un processo lungo, ma mi piace affrontarlo in ogni album.
Chi ha creato la copertina dell’album?
In questa occasione, volevamo allontanarci dal concetto fotografico o dal montaggio digitale stratificato e cercare qualcosa di più organico. Volevamo una tela e l’artista dietro la copertina di “Portraits” è Mark Thompson. Conosco Mark da anni e ha fatto dei magnifici dipinti. Volevamo usarne uno e lui era proprio nel mezzo della sua creazione. Ci è piaciuto moltissimo. Simboleggia il significato reale del nome della band; l’eterno isolamento (curiosa metafora con la realtà attuale, vero?). È il “tu”, la solitudine, la natura e il nulla. Tutto in uno. Diciamo che questo album è come un auto-tributo per i nostri 8 anni di inarrestabile carriera.
Venite dalla Spagna ma, se uno non lo sapesse, potreste venire dalla Scandinavia. Le band che ascoltate di più vengono da lì?
Non è la prima volta che ci viene chiesto se veniamo dalla Svezia o dalla Norvegia (ride – ndr). In seguito le persone sono sorprese di apprendere che veniamo da Barcellona. Beh, penso che tutta la nostra influenza provenga dal black metal scandinavo. Le band, là, hanno creato e continuano a creare qualcosa di unico e hanno stabilito delle fondamenta oggi riconosciute da tutti i metallari. Comunque, non sono la nostra unica fonte di ispirazione. Amiamo tutto il lavoro che stanno facendo grandi band non scandinave, come Winterfylleth, Saor, Woods of Desolation, ecc… E, naturalmente, l’intera corrente cascadian black metal statunitense. Oggi ci sono band davvero ottime che non hanno nulla da invidiare alle correnti scandinave.
Leggendo i testi e ascoltando le canzoni si capisce il vostro amore per l’inverno e l’autunno, come vivete le estati spagnole?
Le estati qui sono orribili!! (ride – ndr). Non sono affatto stimolanti, come qualsiasi altro punto del Mar Mediterraneo. Fa un caldo spaventoso, legato anche a un’umidità estremamente elevata. Penso che difficilmente potresti essere ispirato a creare un album Black Metal in questo clima (ride – ndr). Fa così caldo che praticamente non mettiamo piede nel nostro studio privato. Quest’anno, infatti, anche a causa delle restrizioni, abbiamo lavorato a casa molto comodamente.
Una domanda per chi non vi conosce, quando avete deciso di formare una band e chi ha scelto il nome “Perennial Isolation”?
Onestamente ti dico che non ho mai pensato di mettere su una band come i Perennial Isolation. Nel 2012 mi sono sentito in un profondo vuoto musicale. Facevo parte di varie band Black Metal e ho finito per farne a meno. Non mi convincevano, mi sembravano noiose e non riuscivo a trasmettere nulla. Il Black Metal non consiste nel riunire 4 persone e suonare, questo va oltre, e le emozioni devono essere al primo posto. Così ho proposto di formare un nuovo progetto, ma volevo che fosse in studio, con qualche concerto sporadico, perché avevo già avuto vecchie esperienze nella realizzazione di progetti che non finivano per funzionare bene. È un lavoro faticoso. Mi sono messo in contatto con un chitarrista e un batterista e la musica si è scritta da sola. Abbiamo semplicemente scritto ciò che il corpo e la mente ci chiedevano e abbiamo iniziato ad essere apprezzati all’interno dei locali di metal estremo in Spagna. Mi guardo indietro e penso a tutto quello che ho vissuto dal 2012 e non riesco a crederci. Abbiamo appena firmato con Non Serviam Records! Non l’avrei mai immaginato. Il nome è lo stesso che ho menzionato prima: sono sempre stato un amante della natura e della mia vita indipendente, il silenzio, i momenti solitari in cui pensare solo a me stesso. Quindi Perennial Isolation era il nome giusto per la musica che stavamo creando.
Come va la scena black metal in Spagna?
Bella domanda. Bene, abbiamo una scena Black Metal davvero molto forte qui e non solo nelle città principali. Abbiamo grandi band che sono riuscite anche a inserirsi nella scena internazionale come Foscor, Balmog, Marthyrium, Aversio Humanitatis, Noctem, Numen, Cauldron, Ouija,… Ma vedo anche che, per la maggior parte, le band hanno optato per il conformismo locale; in altre parole, ci sono molte one-man-band, ma anche pochissima voglia di espandersi. Molte band sono soddisfatte di fare concerti qui e di non espandere ulteriormente la loro musica. Ma d’altra parte, penso che molte band siano sottovalutate, hanno materiale molto buono ma non hanno la forza di portare la loro musica in altri posti a causa della competitività. Insomma, si uniscono molti aspetti che secondo me fanno sì che la scena non susciti l’interesse internazionale.
Avete dei sogni nel mondo della musica o siete soddisfatti di come sono andate le cose finora?
Siamo assolutamente soddisfatti. Non avremmo mai immaginato di arrivare fino a questo punto. Non l’avevamo mai contemplato. Ma questo è semplicemente dovuto al lavoro, allo sforzo e alla fiducia costanti nel nostro progetto e nella nostra musica. Devi fidarti e difendere la tua musica per raggiungere gli obiettivi. È fondamentale.
Quale concerto dei “Perennial Isolation” ricordi più volentieri?
Wow! È una domanda davvero difficile. Abbiamo messo in scena show che volevamo davvero realizzare. Ma per farti alcuni esempi, posso dirti che l’intero tour con Drawn Into Descent e Atra Vetosus nell’aprile 2018 è stato incredibile, specialmente a Parigi, Oberhausen, Brno, Slovacchia,… È stato davvero incredibile! Inoltre, molti festival, come il Catalonia Extreme Winter a Barcellona nel 2016, che era pieno di gente, alcuni spettacoli nel nord della Spagna o il tour con Harakiri For The Sky. Ci sono innumerevoli concerti che abbiamo vissuto con un enorme desiderio di mostrare la nostra musica.
A proposito di concerti, vista la staticità della situazione mondiale, state in qualche modo pensando a un tour o aspettate la fine della pandemia?
In questo momento tutto quello che avevamo in programma è rimandato a fine anno o già al 2022. Quello che è chiaro è che la voglia di suonare ancora è indiscutibile. Una volta terminata la pandemia o semplicemente riattivata l’attività culturale, inizieremo a programmare concerti per spargere la voce sul nuovo album. Tuttavia, stiamo seriamente considerando presentazioni ufficiali tramite streaming. Molte band stanno agendo in questo modo e le attuali tecnologie consentono di farlo facilmente e professionalmente. Penso che ci sia un cambiamento importante nella musica e nell’arte, e per trovare qualcosa di positivo in tutta questa situazione, lo streaming giocherà un ruolo fondamentale per le band d’ora in poi. Se dobbiamo reinventarci in qualche modo per portare la nostra musica dove possiamo in tempi difficili, lo faremo. In effetti, siamo molto attivi su Twitch e Instagram, facendo costantemente spettacoli e video dal vivo.
Grazie mille per il tuo tempo, vorresti aggiungere qualcosa?
Grazie a te Marco. Spero che passiate un anno fantastico o almeno migliore dell’ultimo. Supportate le band e le etichette e state al sicuro!
MARCO PRITONI
Band:
Batteria: V.
Voce e basso: A.
Chitarra: M.
Chitarra: I.
perennialisolation.bandcamp.com
www.perennialisolation.com
www.facebook.com/perennialofficial
https://www.instagram.com/perennialisolation/
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Portraits”, scheduled for Friday 26 March on Non Serviam Records label, I had the pleasure of interviewing Albert, singer and bassist of the Spanish atmospheric black metal band Perennial Isolation, founded in 2012.
Hi Albert, first of all, welcome to the pages of Tuttorock, how are you doing?
Greetings, Marco. Nice to talk to you. We are very well, tired of all this pandemic situation but with very high morale. Very happy with the release of the album and the response of the audience regarding the new single, in addition to all the work done so far by Non Serviam Records. We are living very exciting times!
Speaking about your new album “Portraits”, I listened to it and I really liked the atmosphere inside the songs. Where did you find the inspiration to create those melancholy melodies?
Throughout the autumn and winter season. My inspiration is “on fire” during this time. I adore the atmosphere that is breathed, the lying nature, those first sensations of silent cold, and how the darkness of the days soon advances. It is all amazing and magical. Absolutely dynamic. All this inspires us a lot and curiously the last 3 albums have been written at this time. Fall gives us many ideas and many stories to tell.
I enjoyed the whole album but my favorite tracks are “Unceasing Sorrows from The Vastness’ Scion” and the final “Emanations from The Swallowed Twilight”, you have chosen as first single the song “Autumn Legacy Underlying the Cold’s Caress “, do you consider it the most representative of the album?
Thank you very much for your words and we are happy to hear that you enjoyed the album as much as we did when creating it. The choice was not easy at all, because there are certainly many songs that could be representative, but when you present a new single you are looking to bang your fists on the table and “Autumn Legacy Underlying the Cold’s Caress” is a total declaration of intent. It is a forceful, direct, uncompromising song that gives a clear vision of what the album is about. So thematically we wanted to firstly convey that autumn was going to be the key point of this album.
How were the songs born? Did you start with the lyrics or the melodies first?
Well, our way of working and what I, as a vocalist, need in order to be more precise is to always start with the melodic and instrumental lines. I don’t like to write the lyrics before because I need to nourish myself with all the essence of guitars, drums and settings. I understand that there are vocalists who prefer it the other way round, but you know that taste is not something that can be argued over. I. began composing guitars in January 2019 and making first recordings. Throughout the year he and M. continued to add guitar tracks and settings, and in our studio, V. started with drums and I with bass. Everything is a joint work equally divided. Once all the instrumental part is created, I spend a lot of time listening to the demos, at all hours, I don’t listen to more music than that. I go to the mountain, to walk, to feel the strength of Mother Earth, I take notes, I contemplate. And finally, I start to develop all the lyrics. It is a long process, but I love going through it on each album.
Who created the album cover?
In this occasion, we wanted to get away from the photographic concept or layered digital montage and look for something more organic. We wanted to go for a canvas and the artist behind the cover of ‘Portraits’ is Mark Thompson. I have known Mark for years and he has some magnificent paintings. We wanted to use one of his paintings and he was just in the middle of creating one. We loved it. It symbolizes what the band’s name really means; the eternal isolation (curious metaphor with current reality, right?). It is the ‘you’, loneliness, nature and nothingness. All in one. Let’s say this album is like a self-tribute for our 8 years of unstoppable career.
You come from Spain but, if one doesn’t know, you could come from Scandinavia. Do the bands you listen to most come from there?
It is not the first time that we are asked if we are from Sweden or Norway (he laughs – Editor’s note). They are surprised afterwards to learn that we are from Barcelona. Well, I think that, remarkably, all of our influence comes from Scandinavian Black Metal. The bands there created and continue to create something unique, and established a foundation that today is recognized by all metalheads. Anyway, it is not our only source of inspiration. We love all the work that great non-Scandinavian bands are doing, like Winterfylleth, Saor, Woods of Desolation, etc … And, of course, the whole Cascadian Black Metal current in the United States. Today there are huge and really good bands that have nothing to envy the Scandinavian currents.
By reading the lyrics and listening to the songs I see that you love winter and autumn, how do you experience the Spanish summers?
Summers here are horrible!! (he laughs – Editor’s note). They are not inspiring at all, like any other point in the Mediterranean Sea. It is terrifyingly hot, also linked to extremely high humidity. I think you could hardly be inspired to create a Black Metal album in this climate (he laughs – Editor’s note). It is so hot that we practically do not set foot in our private study. In fact, this year, and due to the confinement, we have worked at home very comfortably.
A question for those who don’t know you, when did you decide to form a band and who chose the name “Perennial Isolation”?
I honestly tell you that I never thought of putting together a band like Perennial Isolation. In 2012 I felt in a deep musical void. I was in various Black Metal bands and ended up getting out of them. They did not convince me, they seemed boring to me and I could not transmit anything. Black Metal is not about getting 4 people together and playing, this goes further, and emotions must be in the first place. So I proposed to form a new project, but I wanted it to be in the studio, with some sporadic concert, because I had already had old experiences forming projects that didn’t end up working well. It’s a tiring job. I got together with a guitarist and a drummer, and the music wrote itself. We simply wrote what the body and the mind asked of us, and we began to be appreciated within the local Extreme Metal circles in Spain. I look back and think about everything I’ve experienced since 2012 and I can’t believe it. We just signed with Non Serviam Records! I would never have imagined this. And well, the name, it’s just the same I mentioned earlier: I have always been a lover of nature and my independent life, the silence, the lonely moments of thinking only of myself. So Perennial Isolation was just the name for the music we were creating.
How is the black metal scene going there in Spain?
Very good question. Well, we really have a very strong Black Metal scene here and not just in the main cities. We have great bands that have also managed to place themselves on the international scene such as Foscor, Balmog, Marthyrium, Aversio Humanitatis, Noctem, Numen, Cauldron, Ouija,… But I also see that, for the most part, the bands have opted for local conformism; In other words, there are many one-man-bands, but also very little desire to expand. Many bands are satisfied with doing concerts here and not expanding their music any further. But on the other hand, I think that many bands are undervalued, they have very good material but they don’t have the strength to take their music to other places because of competitiveness. In short, many aspects come together that in my opinion cause that the scene doesn’t raise international interest.
Do you have any dreams about the music world or are you satisfied with how things have gone so far?
We are absolutely satisfied. We would never have imagined how far we have come. We had never contemplated this. But this is simply due to constant work, effort, and trust in our project and in our music. You must trust and defend your music to achieve goals. It’s fundamental.
What concert of “Perennial Isolation” do you remember most willingly?
Wow! It is a truly difficult question. We have put on shows that we really wanted to carry out. But to give you some examples, I can tell you that the whole tour with Drawn Into Descent and Atra Vetosus in April 2018 was incredible, especially in Paris, Oberhausen, Brno, Slovakia,… That was incredible! Also, many festivals, such as the Catalonia Extreme Winter in Barcelona in 2016 that was full of people, some shows in the North of Spain or the tour with Harakiri For The Sky. There are countless shows that we have experienced with a tremendous desire to show our music.
Speaking of concerts, given the static world situation, are you somehow thinking about a tour or are you waiting for the end of the pandemic?
Right now, everything we had scheduled is postponed to the end of this year or already to 2022. What is clear is that the desire to play again is unquestionable. Once the pandemic ends or the cultural activity is simply reactivated, we will begin to schedule concerts to spread the word about the new album. However, we are seriously considering offering official presentations via streaming. Many bands are going for it and current technologies allow it to be done easily and professionally. I think there is an important change in music and art, and to find something positive in this whole situation, streaming is going to play a fundamental role for bands from now on. If we have to reinvent ourselves in some way to take our music where we can in troubled times, we will. In fact, we are being very active on Twitch and Instagram, constantly doing live shows and videos.
Thank you very much for your time, would you like to add something?
Thank you, Marco, for this time. I hope you have a great year or at least better than the last. Support bands and labels, and be safe!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.