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PAOLO MIGONE & GIOVANNI CACIOPPO – Intervista @ Buon Compleanno Sic 2017

PAOLO MIGONE & GIOVANNI CACIOPPO – Intervista @ Buon Compleanno Sic 2017

Giovedì 19 gennaio 2017 il Teatro Il Celebrazioni di Bologna ha ospitato una grande festa, quella per i 30 anni di Marco Simoncelli, l’indimenticabile campione della MotoGP: comici, cantanti e grandi nomi della TV, amici di SuperSic si sono riuniti assieme a migliaia di fan per dire tutti assieme Buon compleanno Sic. Nell’occasione abbiamo intervistato Paolo Migone e Giovanni Cacioppo.
 
Paolo Migone, piacere di conoscerti, in questo teatro dove fra l’altro ho anche assistito ad un tuo spettacolo. Un grande successo con Zelig in cui, magari non tutti lo sanno, eri anche uno degli autori.
Sì, non c’era posto, poi una sera mancava un comico e mi sono trovato sul palco. Io venni a Zelig l’anno dopo Sergio proprio chiamato da lui, se non fosse stato per Sgrilli ora io sarei un barbone

Lui mi ha detto di essere diventato comico per caso, tu invece?
No io ho sempre fatto qualche spetta coletto, ero fissato con il mare, con il surf, la mia donna, con cui non ero ancora sposato, era disperata. Io appena potevo andavo in mare, quindi incoscienza totale, poi è nato un figlio e mi sono detto ‘qui bisogna organizzarsi’. Ho cominciato ad andare a Roma, a Milano, però a Livorno mi sono sempre allenato a fare il comico nei ritagli di tempo, ma non lo rimpiango quel tempo, il mare.
 
I tuoi spettacoli si sono sempre caratterizzati per la contrapposizione uomo-donna.
Sono stati Gino e Michele ad indirizzarmi in questa direzione, ogni comico doveva identificarsi in qualche maniera, mi hanno visto così surreale e mi hanno detto ‘ma perché non ti butti su questo?’. Poi ero sposato da poco quindi era perfetto (risate)
 
Zelig è uno di quegli spettacoli che ti possono dare tanto successo e visibilità, ma anche rinchiuderti in un certo ambito, fra l’altro in quel contesto devi dare tutto in pochi minuti al contrario di uno spettacolo intero.
Sì, poi mi dà fastidio quando in una città diversa mi chiamano ‘Zelig’, io ho il mio nome.
 
Fra l’altro sei uno che ha tanta attività.
Io faccio tanti spettacoli, e poi in tutta Italia, la cosa bella è che mi ricordano ancora in tanti e riempiono i teatri.
 
Ai vostri tempi Zelig era lo spettacolo numero 1, non si usciva di casa per guardarlo.
Erano gli anni di massimo splendore, il dopo Bisio è stato un decadimento, non c’è più quel friccicore bello di allora.
 
Stasera che siamo qui per il Buon Compleanno Sic, lo conoscevi Marco?
Io conoscevo Valentino Rossi, Marco l’ho sempre sbucciato, ma lo seguivo sempre in tv, e dalle interviste mi sembrava tanto simpatico, questi piloti romagnoli, suvvia diciamo goderecci, che ringraziava il fato per essere arrivato a correre in moto a quei livelli, quindi faccio molto volentieri questa partecipazione. Sergio mi chiama e questa penso sia la quarta volta che vengo.
 
Cinema?
Ho fatto un film nel 1990, ma devo dire che non mi piace molto, io amo il teatro, dove per un’ora e mezza nessuno ti ferma, ti blocca, sei tu e il pubblico, è magico. Il cinema o faccio una cosa tutta mia che scrivo ed interpreto, ma fare l’attore di qualcosa scritta da un altro non mi interessa.
 
Ecco Giovanni Cacioppo, Paolo ci introduci tu?
Paolo: Un carissimo amico dalla Sicilia, che ci rincorriamo sempre per l’Italia.
Giovanni: anche per me un carissimo amico, ma lo conosco da meno (risate)
 
(Suona il cellulare di Cacioppo) ma questa suoneria cosa è? Un cane che abbaia?
No un somaro (risate)
 
Anche tu un veterano di Buon Compleanno Sic.
Credo di averle fatte tutte, questa che numero è?
 
La sesta.
Allora me ne manca qualcuna. Sergio ogni volta che mi chiama vengo volentieri, non ho mai conosciuto Simoncelli, ho frequentato il motomondiale, ma in quel momento lui era ancora nella 125-250.
 
Anche tu un veterano di Zelig.
Brutta parola veterano, mi fa sentire vecchio (risate).
 
Come è cambiato negli anni Zelig?
Si è commercializzato secondo me, ha perso quell’entusiasmo che c’era nei nostri anni. Noi eravamo un gruppo di comici che veniva da tanta gavetta, dalle pizzerie, da tanti calci in culo, quelli di adesso magari hanno fatto una stagione al villaggio turistico.
 
Tu come ti sei trovato a fare il comico?
Per caso, mi sono trovato nel mio paese una sera dove si cantava, si ballava, io non sapevo fare niente di tutte queste cose, sapevo solo fare ridere, da lì è iniziato tutto.
 
Ed a Zelig come ci sei arrivato?
Facendo provini, concorsi, conoscenze, apprezzamenti, punti guadagnati sul campo. Poi mi hanno chiamato a fare il provino in viale Monza, e finalmente mi hanno ingaggiato per la trasmissione.
 
Passare da Zelig ad uno spettacolo tuo?
Zelig sei in tv, se va bene hai 5 minuti, se va male ne hai 3, se sono in un locale ho un’ora e mezzo senza censure, posso improvvisare.
 
Oltre teatro e tv, anche cinema?
Proprio quest’anno ho fatto un film con Gassman e Bisio, ‘Non c’è più religione’, è andato pure bene.  Spero sia una cosa che si ripeta perché io adoro fare cinema, è la cosa che mi piace di più ed è quella che finora ho fatto di meno.
 
MAURIZIO DONINI
 
 
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