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PANAEMILIANA – Intervista alla band

PANAEMILIANA – Intervista alla band

L’emotività sembra avere un ruolo centrale in “Ceramica”, tutto quello che ci avete riversato dentro proviene da un’esperienza ben localizzata? O è stata una summa del vissuto a generarla?
Ognuno di noi ha avuto o subito almeno una volta nella vita uno scroto di bambola, questo brano è dedicato sia all’io traditore che all’io tradito. Parla di ognuno di noi e delle nostre parti dure e nascoste, capaci di far finire amicizie ed amori. Non si riferisce a nessun evento in particolare ma bensì a tanti racconti, esperienze dirette tradimenti e divertimenti di cui sono fatte le vite di ognuno di noi. 

Il paesaggio di “Ceramica” sembra essere importante tanto quanto tutto il resto. Lo avevate in mente già dalle prime note suonate in sala prove o è comparso solo nel momento in cui avete iniziato a muovervi per il clip?
In realtà il clip doveva essere molto più didascalico. Avevamo pensato, in origine, a un classico video con orchestra che suona e noi, protagonisti, vestiti stilosi anni 60…un po’ alla sanremese dei tempi che furono per intenderci. Poi per pigrizia, Covid e più che altro per poche possibilità economiche, avevamo rinunciato scegliendo una via più sobria, senza video, presentando semplicemente il brano. Ma il destino era in agguato. Uno di noi cinque si è recato in Sicilia per un viaggetto/fuga dalle varie zone rosse, e più per gioco che altro, assieme ad alcuni amici tra una bevuta e l’altra è venuto fuori il clip in maniera informale ed assolutamente non programmata. 

Quali artisti hanno influenzato la vostra scelta musicale?
Panaemiliana ha sempre attinto da un bacino molto ampio di influenze, talvolta distanti nel tempo oltre che nello spazio geografico. La somma di questi fattori ha portato ad un anacronismo che è l’elemento caratterizzante di molte nostre composizioni. Per “Ceramica”, nello specifico, abbiamo intrapreso un viaggio che ci ha condotto in un epoca aurea della canzone italiana, tra gli anni ‘40 e i ‘70, “rubando” e “rielaborando” suggestioni e ambientazioni in maniera quasi random (Carlo Buti, Claudio Villa, Gabriella Ferri, Luigi Tenco). Abbiamo tentato di ricreare il sapore nostalgico dei tempi andati aggiungendo infine una spolverata di sabor latino (Ibrahim Ferrer, Arsenio Rodriguez) che nelle giuste dosi non guasta mai. Per la parte testuale è impossibile non citare gli Skiantos e Piero Ciampi, la cui ironia, goliarda ma raffinata, ci ha ispirato profondamente, sperando possano perdonarci per aver tentato di volare così vicini al sole. 

Qual è l’aneddoto più curioso che sta dietro la vostra formazione?
La storia dei Panaemiliana è disseminata di eventi assolutamente irrilevanti che per noi assumono un valore immenso proprio per la loro vacuità. Un bagno in idromassaggio un pomeriggio di agosto, viaggiare di notte alla volta delle alpi per un unico concerto, uno di noi è circonciso, indovinate chi è, litigare per qualcosa, ridere per battute oscene e politicamente scorrette, grappa, sigarette, ancora grappa, stare in silenzio, non pagare in osteria, grandi poesie, drammi psicologici e grandi virtù. 

Se nel vostro prossimo singolo potesse fare un featuring con una qualsiasi star o band internazionale e non, chi scegliereste?
Non crediamo nei matrimoni combinati. Alla base di una sana collaborazione è per noi essenziale che vi sia una stima reciproca e una comunione di intenti.  Tuttavia, giocando di fantasia, sarebbe interessante immaginare un punto di incontro con la nuova scena cantautoriale italiana pensando a Willy Peyote, Colapesce e Di Martino, La Rappresentante di Lista e Calcutta (per citarne alcuni). Oltreoceano invece Lady Gaga sarebbe perfetta!

GIOELE AMMIRABILE 

Band:
Davide Angelica – chitarra
Paolo Prosperini – chitarra
Manuel Franco – percussioni
Filippo Cassanelli – contrabbasso
Danilo Mineo – percussioni 

https://www.facebook.com/panaemiliana
https://open.spotify.com/album/7aaV4bZw5qpow8cibB7dAL