OVERKIND: In tutti gli store digitali il nuovo album targato Universal Music
OVERKIND
In tutti gli store digitali il nuovo album della rock band veronese targato Universal Music Italia
In occasione dell’uscita in tutti gli store digitali del nuovo album della rock band veronese, targato Universal Music Italia, li abbiamo intervistati
Ciao ragazzi, partiamo dal singolo “186 STEPS”
Ciao Francesca, l’idea del brano nasce durante la nostra visita del campo di concentramento di Mauthausen. Un’esperienza forte che ha scosso le nostre coscienze. La storia poi si ispira a quegli anni bui. Andrea (il cantante ndr) ha personificato il racconto di ciò che successe realmente nella cava di granito adiacente al campo di sterminio nazista. I 186 gradini del titolo si riferiscono alla “Scala della Morte” che collega il lager alla cava di granito sottostante e teatro delle più atroci malvagità. Nella storia del brano, un prigioniero del campo, è costretto a trasportare a mano un pesante masso di granito e, una volta arrivato in cima alla scalinata, viene obbligato con i fucili puntati addosso a spingere nel vuoto il compagno che lo precede.
Descriveteci l’album, come nasce, come si sviluppa e l’esperienza in studio di registrazione.
Lo si può definire un concept album sulla filosofia taoista Yin&Yang che divide idealmente tutto il mondo in due parti opposte e complementari al contempo.
Nell’album troviamo quindi una sorta di “botta e risposta”. La ragione si scontra con l’impulso, la luce con l’oscurità, l’amore con l’odio, la risalita e la caduta. L’ultimo brano “From beginning to end” racchiude invece entrambi gli opposti perché parla della vita che ritrova proprio nel suo opposto, la morte, la ragione stessa di esistere. L’idea nasce dalla passione verso la cultura orientale, acuita dal momento storico che ha permesso, oltre al dramma, di ritrovare il tempo di fermarsi a riflettere e ragionare.
La composizione è infatti avvenuta durante la pandemia di Covid 19, le idee fioccavano e avevamo tutta la calma e la tranquillità per metabolizzare i brani e perfezionarli senza pressione. Tutta la fase di pre-produzione e di registrazione è stata un viaggio nella creatività. Pietro Foresti, il nostro produttore, ci ha aperto gli occhi e ci ha permesso di tirar fuori il meglio di noi. Lo studio di registrazione è stato un ritorno alla luce dopo mesi di buio. Non ci sembrava vero. Mascherine a parte, è stato magico e ascoltare ora le canzoni registrate a ottobre 2020 è come rivivere quelle emozioni.
Andate d’accordo come band?
Assolutamente no. Essendo come una famiglia abbiamo quella confidenza che ci permette di mandarci a fanculo a vicenda senza conseguenze. A parte gli scherzi, oltre a normali divergenze, siamo sempre compatti e risoluti. Sappiamo cosa vogliamo e impariamo, di giorno in giorno, come ottenerlo.
Molti concerti all’attivo. Come Vi preparate prima di ogni evento?
Cerchiamo di imbastire uno show tipicamente rock, adrenalinico e con varie sensazioni, un po’ come i nostri album. Non siamo quella band che picchia senza soluzione di continuità dall’inizio alla fine, abbiamo momenti molto diversi tra loro. Oltre alla durezza ci sono pause più pacate e riflessive e ciò rende il nostro live non monotono e, credo, interessante. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione del pubblico assorbendolo e rendendolo un tutt’uno con ciò che accade sul palco. Per fare ciò, oltre alla ovvia preparazione tecnica, dobbiamo perfezionare i dettagli della tracklist, dei suoni e delle dinamiche del live.
Le vostre tre band preferite e perché
Troppo poche! Comunque direi Dream Theatre e Metallica perché ci accomunano, sono quelle band a cui siamo profondamente affezionati per importanza storica e legame affettivo. Concedimi di sgarrare: siamo particolarmente attenti però alla musica attuale perché sarebbe giusto cominciare a dare il giusto supporto agli artisti odierni se non vogliamo far accartocciare il rock (e il metal) su se stessi. Tra le nostre preferenze attuali citerei i Soen per la straordinaria capacità di fare un metal di qualità ma con eccezionale senso armonico e i Ghost per la freschezza e leggerezza dell’ascolto.
Come nasce la collaborazione con Pietro Foresti.
Pietro lo abbiamo contattato durante la promozione del primo album “Acheron”, con una mail un po’ spavalda lo abbiamo incuriosito e, avendo ascoltato le nostre canzoni, ha trovato del potenziale su cui lavorare. Subito dopo aver intrapreso un piccolo tour in est Europa abbiamo cominciato a collaborare attivamente di persona e da remoto ed è nato questo gioiellino, il nostro secondo album che senza i consigli e l’esperienza di Pietro non avrebbe certamente raggiunto questi livelli.
Potete anticiparci qualche novità per il 2022?
E’ tutto in fase di work in progress. Stiamo lavorando per la pianificazione del tour promozionale e le novità accompagnate dai problemi del periodo si susseguono di giorno in giorno letteralmente.
Posso anticipare che in autunno in modo particolare potranno esserci delle succulente novità, magari si potrà toccare con mano l’album “Overkind” in formato vinile? Chissà… Il consiglio, anzi, l’obbligo è quello di rimanere sintonizzati sui nostri canali social per non perdervi le novità: ci trovate su Instagram, Facebook e YouTube oltre, ovviamente, alle piattaforme digitali. Stay tuned!
Tracklist album:
1 Waiting For Your Time
2 Impulsive Ail
3 There’s A Light
4 186 Steps
5 Drowning Our Fire
6 Hate Broken
7 I Will Rise
8 Lockdown
9 From Beginning To End
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Attiva da molti anni nel panorama musicale emiliano, Francesca Mercury si occupa di management e produzione in veste di talent-scout e promoter. È organizzatrice di eventi e ricopre il ruolo di stage manager in festival di importanza nazionale. È direttore artistico di progetti e format musicali e teatrali, molti dei quali sono proposti dall’Associazione Musicale “Avanzi Di Balera”, della quale è presidente. Fa parte del team redazionale di "Tuttorock", per il quale cura la rubrica "Almanacco Mercury", presente anche sulle maggiori piattaforme social e in programmi televisivi e radiofonici. Si occupa di formazione nelle scuole di musica emiliane e porta avanti iniziative dedicate alla storia della musica. Ama i suoi figli, le scarpe, la mortadella e Freddie Mercury.