OPETH – Intervista al cantante, chitarrista e fondatore Mikael Akerfeldt

Sono passati 20 anni dall’uscita di “Blackwater Park”, l’album degli Opeth che con l’aiuto di Steven Wilson, diede una svolta al sound e al futuro della band svedese di Mikael Akerfeldt. Il sound degli Opeth iniziava ad avere dei colori più progressivi e la Sony Music ristampa l’album sia in CD che in doppio vinile. Ho avuto la possibilità di fare un a telefonica con Mikael Akerfeldt e abbiamo parlato dell’album, dell’incontro con Steven Wilson e della sua passione per il vinile ed il rock progressivo italiano. Di seguito il resoconto dell’intervista.

Ciao Mikael e benvenuto si Tuttorock. Venti anni di “Blackwater Park” Le tue impressioni?
Wow!! Ciao e grazie!! Sono passati molti anni, troppi forse. Ricordo che era un periodo molto bello, le registrazioni, i tour, anche personalmente, un periodo bello della mia vita. “Blackwater Park” è un album molto importante per gli Opeth e per me, era la svolta per una ricerca musicale, per portare la band a visioni più ampie della musica. Il mio amore per il progressive rock iniziava ad essere più evidente.

“Blackwater Park” è stata infatti la svolta progressive degli Opeth grazie a Steven Wilson. Come è nato quell’incontro
Ho sempre avuto molta stima di Steven Wilson e della musica che produceva con i Porcupine Tree e lui mi ha sempre detto che apprezzava molto il sound degli Opeth. Una stima reciproca che lo ha portato a produrre l’album e ha portato molte idee e un accento progressive in più. E’ stato un incontro molto importante specialmente per me che mi ha aperto molte porte per poter ampliare lo spettro musicale degli Opeth.

Infatti io ho sempre detto che Steven Wilson ha reso più progressive la musica degli Opeth e viceversa il sound dei Porcupine Tree aveva avuto una svolta più heavy in molti loro brani, tu cosa ne pensi?
Ahahah!! Si sicuramente hai ragione tu, anche se il tutto non è stato mai studiato a tavolino, è scivolato via così e in effetti ora che mi ci fai pensare è proprio così.

Oggi riscriveresti i brani di “Blackwater Park” nello stesso modo o cambieresti qualcosa?
Penso che non riuscirei a cambiare niente, ma nemmeno riuscire a riscriverlo così perché gli Opeth sono andati avanti e oggi siamo sempre diversi da venti anni fa. Anche la tecnologia è cambiata, è diversa e i suoni sarebbero stravolti e difficili da ripetere.

Non ci sono inediti nella nuova versione come si usa fare ultimamente!
No, ci sono gli stessi brani della versione originale! Solo una versione live di “The Leper Affiunity”.

La svolta progressive degli Opeth vi ha fatto apprezzare di più dai prog fan, ma avete ricevuto e ricevete ancora critiche da chi ama gli Opeth degli inizi. Cosa rispondi a questi ultimi?
La musica degli Opeth non ha niente di calcolato, scrivo secondo il periodo e le sensazioni che provo. Sicuramente con “Blackwater Park” qualcuno rimase deluso, ma molti iniziarono ad apprezzare di più il nostro sound. Ci sarà sempre chi sarà felice del nostro sound, delle nostre evoluzioni e chi meno, ma è normale

Esce anche in vinile e so che tu sei appassionato e collezionista di vinili, è così?
Si, amo il vinile e ne colleziono moltissimi, è un formato veramente bello e ricco, è sicuramente un’ottima cosa questo nuovo interesse al vinile, è un oggetto che sicuramente rimarrà nelle preferenze di molti appassionati.

So anche che ti piace molto il progressive italiano, quali sono le tue band preferite?
Si, amo moltissimo il progressive rock italiano e ho molti dischi di band come Goblin, Cherry Five, Dalton, Il Paese Dei Balocchi, Museo Rosenbach, Jacula, La Locanda Delle Fate, Banco Del Mutuo Soccorso, Le Orme, Panna Fredda, Cervello, Nova, Quella Vecchia Locanda…. E potrei andare oltre!

Dai gruppi che hai citato si nota la tua cultura di prog italiano, hai nominato gruppi che solo i veri intenditori e cultori conoscono.
Ne conosci tantissimi altri e ho molti loro album!!

Progetti futuri con gli Opeth e se si parla di un nuovo album degli Storm Corrosion, la band che hai creato con Steven Wilson?
Per ora non c’è nulla in progetto con gli Opeth, ma inizierò a pensarci dopo il tour, che spero inizi presto, per quanto riguarda gli Storm Corrosion ci stiamo pensando e sicuramente ci sarà un nuovo album.

Oltre a “Blackwater Park” quale è l’album più importante degli Opeth?
Sono tutti importanti per me, ma ti dico il prossimo album e quando uscirà il prossimo ti dirò il prossimo ancora. Eheheheh!! Non sono mai soddisfatto!

Grazie Mikael! Chiudi l’intervista come vuoi per i tuoi fan italiani.
Vi amo, ho fatto molti concerti in Italia e il pubblico è fantastico, una delle migliori piazze con un pubblico molto caloroso, amo Roma e ricordo molto tutti i concerti, anche Milano, non scorderò mai tutte le volte che sono stato in Italia e poi il cibo, il vino e il grande supporto.

FABIO LOFFREDO

Band oggi 2021:
Mikael Akerfeldt: Chitarra, voce, basso e pianoforte
Martin Mendez: Basso
Martin Axenrot: Batteria e percussioni
Fredrik Akesson: Chitarra
Joakim Svalberg: Tastiere, organo Hammond, pianoforte, mellotron, synths e cori

Band Blackwater Park 2001:
Mikael Akerfeldt: Voce e chitarra
Peter Lindgren: Chitarra
Martin Lopez: Batteria
Martin Mendez: Basso

Special Guest:
Steven Wilson: Voce, tastiere e chitarra

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