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OLIVIER FERNANDEZ – Intervista al pittore, scultore, ceramista e musicista

OLIVIER FERNANDEZ – Intervista al pittore, scultore, ceramista e musicista

Musicista dagli anni 60, ma anche pittore, scultore e ceramista e approda al suo primo album a suo nome con “L’Aliante”, un brano che esplora varie sfumature musicali, dalla musica cantautorale fino ad arrivare al rock progressivo con l’intento di farci apprezzare la vita come se fosse un viaggio, un viaggio anche emozionante. Di seguito la mia intervista.

Ciao e benvenuto su Tuttorock, presentati ai nostri lettori.
Ciao sono Olivier Fernandez suono il pianoforte, la chitarra e il basso e ho iniziato come cantante e bassista nella Roma degli anni ’60 nei gruppi Rock che si esibivano in locali come il Piper, Titan, Vum Vum oltre a serate nelle scuole straniere di Roma. E’ in questo fantastico periodo che incontro Pericle Sponzilli chitarrista e compositore (Reale Accademia di Musica ecc.) Walter Martino batterista (Ritratto Di Dorian Gray, Banco del Mutuo Soccorso ecc.) e più avanti Fabio Liberatori pianista, tastierista e compositore (Stadio, Lucio Dalla e compositore di numerose colonne sonore spesso per Carlo Verdone).

Prima di parlare di musica leggo sulla tua biografia che sei pittore, ceramista e scultore, tre forme d’arte molto importanti!!
La pittura, scultura e la ceramica entrano nella mia vita più tardi a seguito di numerosi viaggi. Mi appassiono alla pittura a Bali dove vivo per sei mesi con un maestro pittore un pò stregone e grande bevitore che nei suoi momenti di lucidità mi svelava i suoi segreti. La ceramica e la scultura la studio a Londra al Goldsmith College e in Giappone.

Come approdi poi alla musica?
Ho sempre cantato in inglese… decido finalmente di scrivere un testo in italiano e per la prima volta non ripeto le parole di un altro, con l’italiano vedo che posso attingere a un passato e un presente molto ricchi. Passo molto tempo nel passato che mi arriva sotto forma di sogni e di flashback, così descrivo in modo mai sperimentato paesaggi, situazioni, incontri , storie d’amore anche brevi che mi appartengono profondamente. Descrivo incontri anche attuali come nel ‘Era Solo Un Contralto’ o mi cimento in racconti che nascono dalla presenza accanto a me di nipotini, a cui sono molto affezionato, come ‘ Nel Cielo Vola e Va’ e ‘L’Aliante’ o attingo da letture come ‘Nel Mio Giardino’.

Sempre nella tua bio leggo che le 9 tracce dell’album sono la raccolta di un diario di vita dove si raccontano storie personali, universali e ispirati al fascino dei viaggi. Puoi spiegarci meglio?
Ho intitolato il disco ‘L’Aliante ‘ oltreché per il mio viaggio, ma semplicemente perché i musicisti del mio gruppo amavano particolarmente questa canzone.

Possiamo parlare quindi anche di un concept album? I testi formano una storia?
Si tutto sommato senza che ci fosse un disegno i testi formano una storia.

Musicalmente c’è il folk, il rock e anche il progressive, sono queste le tue influenze musicali?
Direi di si ma aggiungerei il Country e il Detroit Sound che ho conosciuto da ragazzo negli Stati Uniti, aspettavo anch’io felice, la sera di vedere alla TV l’ Ed Sullivan Show che mi ha aperto il mondo del Rock.

Io personalmente ci sento anche qualche influenza di Franco Battiato, purtroppo appena scomparso. E’ tra le tue influenze musicali? La musica ha perso molto per la sua scomparsa?
Avendo vissuto poco in Italia in quegli anni non ho seguito molto il rock italiano, ma riguardo a Franco Battiato posso dire che mi è bastato sentirlo una volta negli anni ’70 per rimanere colpito, era una canzone che diceva ‘cerco un centro di gravità permanente’ …..e sicuramente qualcosa di lui mi è rimasto, quel suo modo ad esempio di fare entrare otto parole dove in realtà ne entrerebbero cinque senza che l’orecchio o il tempo rimangano offesi. La musica, sì ha perso molto, ma lui rimane dentro di noi.

Sembra che stiamo tornando piano piano alla normalità, tu cosa pensi di tutto questo che stiamo vivendo? La musica riprenderà?
I sacrifici sono stati enormi per tutti, ma soprattutto per anziani e giovani, l’impossibilità di uscire o il coprifuoco non hanno impedito a noi musicisti di comporre, ma è mancato il suonare assieme e non poter condividere dei momenti di piacevoli e rilassarti la sera con una birra tra birra tra amici. Ora la porta per rientrare è stretta e molti locali hanno chiuso, quindi suonare non sarà facile, certo che la musica riprenderà e ci sarà anche tanta voglia di andare a concerti e serate. Mi sembra che ci sia voglia di Rock a scapito di musiche più ripetitive e monotone.

Cosa ti aspetti da questo album?
Non so cosa aspettarmi, molti dicono che le canzoni sono belle, originali e ben suonate, quello che sicuramente so è che continuo a comporre con passione.

Progetti futuri?
Sto scrivendo nuove canzoni e so che diversi interpreti sono pronti ad accompagnarmi ancora.

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per entrare nel tuo mondo musicale e anche per scoprire le tue sculture e le tue pitture.
Chiunque abbia una passione è fortunato, ma deve coltivarla anche se non sempre è facile. La musica è stata sempre la passione della mia vita, ho bisogno di esprimermi e spesso improvviso sia nella musica che nella pittura e scultura accetto quindi di rischiare senza idee preconcette e questo l’unico modo per entrare in un mondo sconosciuto e rimanere stupito. Spero che chi mi ascolterà possa viaggiare con me….

FABIO LOFFREDO

Band:
Olivier Fernandez: Voce
Pericle Sponzilli: Chitarra e voce
Fabio Liberatori: Pianoforte e sintetizzatori
Andy Bartolucci: Batteria e percussioni
Fabio Fraschini: Basso

Special Guests:
Walter Martino: Batteria nel brano 6
Erika Savastani: Voce

https://www.studiofernandez.com/