OLD KERRY MCKEE – Intervista alla one man band svedese
In occasione dell’uscita del nuovo album “Mono Secular Sounds”, prevista per il 23 ottobre su Icons Creating Evil Art (distribuzione INgrooves), ho intervistato Old Kerry McKee, one-man-band proveniente dalla Svezia rurale, ed in particolare dalla periferia del villaggio di Larv. Joakim Malmborg, vero nome di Old Kerry McKee, iniziò come musicista death metal, ma alla fine decise di sostituire i membri della band con una chitarra acustica, una batteria costruita in casa e un vecchio giradischi. È il legame che apparentemente non dovrebbe esistere tra old folk, blues e black metal.
Ciao Joakim, benvenuto su Tuttorock, prima di tutto, come stai?
Molto bene, grazie, sono libero dal lavoro qui a casa con la mia ragazza e il mio bambino piccolo che ha quasi un anno. Sto facendo un sacco di cose che mi piacciono, quindi sto davvero molto bene in questo momento.
Comincio con una domanda facile, perché il nome Old Kerry McKee?
È una lunga storia. Torno indietro nel tempo, è stato quando ho iniziato tutto, ancor prima che registrassi alcune canzoni con chitarra e voce, pensai di scrivere una canzone e volevo darle un titolo. La canzone era più o meno come un film a proposito di un vecchio uomo, così l’ho chiamata Old Kerry McKee. Poi l’ho messa su MySpace, e ho deciso di utilizzare quel nome su quel social network, l’ho mantenuto per un po’ e questa è la storia.
Parliamo di questo nuovo album che uscirà il 23 ottobre, “Mono Secular Sounds”, un mix di folk, blues, esplosioni di urli e riff black metal, quando hai scritto le canzoni?
Penso un anno e mezzo fa, ma una canzone nell’album, “Gipsy Rags”, l’ho scritta nel 2014, quindi è vecchia. Prima abbiamo registrato le canzoni e poi abbiamo dovuto mixarle e fare tutte quelle cose. Poi il disco avrebbe dovuto essere pronto per l’anno successivo, ma ormai era troppo tardi, quindi abbiamo deciso di aspettare per il materiale promozionale. L’etichetta discografica ha deciso di farlo uscire senza troppo stress.
Mi piace l’intero disco ma c’è una canzone che adoro, è “I’ve been building”, puoi parlarmene un po’?
Avevo molti concerti in programma e una nuova etichetta discografica, stavo suonando molto. Avevamo appena comprato una casa molto vecchia e il giorno dell’ultimo concerto di quel tour la mia ragazza mi ha chiamato e mi ha detto che era incinta. Avevo prenotato due tour dopo di quello, ma quando sono tornato mi sono reso conto che avevo un bambino in arrivo e che la casa era senza acqua e senza elettricità. Quindi avevo molto lavoro da fare e la musica è stata messa da parte per molti anni, circa tre, credo. Quella canzone parla di quello, di smettere con la musica e concentrarsi solo sulla casa, ma poi anche di provare a tornare alla musica stessa, trovando di nuovo l’ispirazione. Quindi, sì, è molto importante.
Chi è questa donna di Tarnava di cui canti?
È come un mix di tutte le donne che ho incontrato, di tutte quelle persone che sono venute in Svezia. Ci sono così tante storie strazianti sugli immigrati. Per me è stato come radunare in una canzone tutte le storie di una delle città più povere della Romania. Incontro sempre persone immigrate e parlo con loro qui in Svezia, ho dovuto perciò scrivere una canzone che li riguarda.
Suonavi death metal, è stato per la tua passione per il blues così forte che hai messo da parte quel tipo di musica?
Sì, come hai detto tu, ho suonato death metal per tutta la mia vita di prima. Poi ho scoperto Bob Dylan e non ho ascoltato metal negli ultimi cinque anni. Ho scoperto la musica folk e il blues, così ho preso la chitarra acustica e ho voluto fare qualcos’altro. Grazie alla mia ritrovata passione per il blues e la vecchia musica ho iniziato questo progetto.
Come è stato accolto il tuo cambiamento musicale dai fan del death metal?
In realtà abbastanza bene. Voglio dire, quando suono c’è un mix di gente rock and roll, anziani, giovani. Non sono sicuro dei ragazzi metal ma sarà interessante vedere quando inizieranno a comparire le recensioni. Quindi, non lo so ancora ma vedremo.
Ti immagino come un ragazzo solitario che vive in una campagna simile all’Alabama, è così?
Svezia, Alabama (ride – ndr). Sì. Vivo qui con la mia famiglia e abbiamo comprato questa vecchia fattoria con un altro membro della famiglia.
So che sei un amante dei vinili e dei giradischi, cosa ne pensi del fatto che oggi la musica è praticamente tutta scaricabile e può essere contenuta all’interno di una chiavetta USB?
Preferisco i vinili, ma penso che sia un bene che ci siano tutti questi diversi modi di ottenere la musica, quindi non sono così conservatore da credere solo ai vinili, mi piacciono ma ci sono molti modi diversi per diffondere la tua musica.
Quali sono gli artisti del passato e del presente che più ti piacciono?
È difficile dire che tipo di musica mi piace e perché. Amo Hank Williams e, naturalmente, Bob Dylan. Non li ascolto molto ma voglio dire, sono stati davvero importanti per me e lo sono da molti anni oramai. Mi piace molto il vecchio blues, il gospel, il country. Musica di oggi? Ho un ottimo amico qui in Svezia, si chiama Axel Söderberg e canta in una band heavy metal chiamata Horisont.
Sei soddisfatto della tua carriera musicale fino ad ora o hai dei sogni in particolare?
Non ho un sogno del tipo “fare un disco e poi andare in tour tutto il tempo”. Non è uno dei miei sogni perché ho una famiglia, ma voglio trovare un mix tra essere un padre di famiglia e suonare qualche concerto. Questo era il piano per quest’anno ma, a causa del Covid-19, c’è una situazione particolare. Ho del tempo libero dal mio altro lavoro e lavoro come musicista, ho tempo per stare a casa e suonare musica. Quindi questo è il mio sogno, credo.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa e salutare chi leggerà questa intervista?
Grazie Marco! Non vedo l’ora di tornare in Italia e suonare lì. Ho suonato da voi nel 2018, quando ho aperto un live degli Avatar, fu una delle serate più belle di quel tour, davvero positiva, molte persone sono venute da me e abbiamo parlato molto. Così ho scattato delle foto e dei bei ricordi di quella notte, ci sono persone fantastiche in Italia. Ciao a tutti!
MARCO PRITONI
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the new album “Mono Secular Sounds”, out on October 23 on Icons Creating Evil Art (distribution INgrooves), I interviewed Old Kerry McKee, one-man-band from rural Sweden, and in particular from the suburbs of the village of Larv. Joakim Malmborg, real name of Old Kerry McKee, started out as a death metal musician, but eventually decided to replace the band members with an acoustic guitar, home-built drums and an old record player. He is the link that apparently shouldn’t exist between old folk, blues and black metal.
Hi Joakim, welcome to Tuttorock, first of all, how are you?
I’m really good thanx because I’m free from work, I’m here at house with my girlfriend and my little baby, he is almost one year. I’m just doing a lot of stuff I like so I’m really good at the moment.
I start with an easy question, why the name Old Kerry McKee?
That’s a long story. I go back in time, it was when I started the things, even before I recorded some songs with guitar and vocals, I thought about writing a song and I wanted to give it a title. The song was about like a fiction about an old man, so I named that song Old Kerry McKee. Then I put it on MySpace, and I decided to use that name on that social network, I kept it for a while and that’s the story.
Let’s talk about this new album which will be released on October 23rd, “Mono Secular Sounds”, a mix of folk, blues, bursts of screaming vocals and black metal riffs, when did you write the songs?
I think one and a half year ago but I have one song on the album that I wrote in 2014, it is Gypsy Rags, so that’s an old one. Yeah, I mean, first we recorded songs and then we had to mix and did all that stuff. Then it was supposed to get ready on next year, but it was too late, so we decided to wait for promotional stuff. The record label decided to put it out with no stress.
I like the whole record but there is a song I love, it’s “I’ve been building”, can you tell me about it a bit?
I had a lot of shows and a new record label and I was playing a lot. We had just bought a really old house and the day of the last gig from that tour my girlfriend called me and she said that she was pregnant. I had like two tours booked after that but I realized when I came back, I had a baby on the way and that house was with no water, with no electricity. So it was a lot to do with the house and the music was put aside for many years, like almost three years, I think. So that song is about quit music and just focus on the house, but then also to try to get back to the music, finding inspiration again. So, yeah, it’s important.
Who is this woman from Tarnava you sing about?
It’s like a mix of all the women I’ve met, all of those people that have come to Sweden. And so it’s there are so many heartbreaking stories about immigrants. So it’s like to put a song with all the stories together of one of the poorest cities in Romania. I meet people all the time and I talk to them here in Sweden, so I had to write a song about it.
You used to play death metal, was it your passion for blues that was so strong that you put that kind of music aside?
Yeah, like you said, I played death metal for all of my life before. Then I discovered Bob Dylan and I didn’t listen to metal for the last five years. I discovered folk music and blues so I picked up the acoustic guitar and I wanted to do something else. Thanks to my newfound passion for blues and old music I started this back project.
How has your musical change been received by death metal fans?
Actually, quite good. I mean, when I play there’s a mix of rock and roll people, old people, young people. I’m not sure about the metal guys but it’s going to be interesting to see when the reviews are starting to pop. So I don’t know yet, but we’ll see.
I imagine you as a lonely boy living in Alabama-like countryside, is that so?
Sweden, Alabama (he laughs – Editor’s note). Yeah. I live here with my family and we bought this old farm with another family member.
I know that you are a lover of vinyls and record players, what do you think about the fact that today music is practically all downloadable and can be contained inside a USB stick?
I prefer vinyl’ but I think it’s good with all these different ways to get the music, so I’m not so conservative that I only believe in vinyls, I like them but there’s many different ways to spread your music.
Which are the artists of the past and the present that you like most?
It’s hard to tell what kind of music I like. I love Hank Williams and of course, Bob Dylan. I doesn’t listen to them that much but I mean, they have been really important for me for many years now. I like a lot of old blues, gospel, country. Music of today? I have a really good friend called Axel Söderberg who sings in a heavy metal band called Horisont from Sweden.
Are you satisfied with your music career so far or do you have some dreams in particular about music?
I don’t have a dream like making a record and then touring all the time. That’s not one of my dreams because I have a family but I want to find a mix between to be a family man and playing some gigs. This was the plan for this year but, due the Covid-19 there is a particular situation. I have time off from my other job and I work as a musician, and I have time to stay at home and have time to play music. So that’s my dream, I think.
Thank you very much for your time, do you want to add something more to who will read this interview?
Thank you Marco! I really looking forward to come back to Italy and play there. I played in Italy in 2018, when I opened Avatar live, it has been one of the best evenings of that tour, really positive, people came to me and we talked a lot. So I took pictures and some really nice memories from that night, there are very great people in Italy. Hi to everyone!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.