O.R.k. – Intervista a Carmelo Pipitone
In occasione dell’uscita del loro nuovo album “SCREAMNASIUM” ho intervistato Carmelo Pipitone, chitarrista degli O.R.k.
Ciao Carmelo, probabilmente non ti ricorderai, ma ci siamo conosciuti in occasione di un’intervista ai Marta Sui Tubi al Bolognetti Rock ???? ???? Partendo da qui, l’esperienza MST è archiviata o sono possibili réunion in futuro?
Ciao caro, grazie per il tempo che mi dedichi. Vicolo Bolognetti…tipo 6 vite fa (ahahahah). Con i Marta è tutto fermo per ora, non credo ci siano novità all’orizzonte ma qualche stronzata ce la inventeremo prima o poi.
Parliamo degli O.R.k., il precedente lavoro è stato pre-pandemico nel 2019, come è nato questo Screamnasium?
Abbiamo sempre lavorato a distanza, anche se io e Lef ci incontriamo qui a Bologna, visto che abitiamo vicini e buttiamo giù qualche idea/struttura sulla quale poter iniziare a giocare e poi, una volta trovata una semi-quadra, proponiamo ai ragazzi lontani (Pat e Colin). In altri casi può nascere tutto da un giro di basso o da una traccia di batteria. Il punto è che facciamo girare velocemente le nostre idee all’interno di questo contenitore impostandolo sulla modalità “DAJE” \M/
E’ un album eccezionale, di ampio respiro internazionale, cosa ovvia vista la presenza di Mastelotto e Edwin, ma combinare assieme i diversi generi da cui provenite è stato difficile?
Per quanto mi riguarda lavorare con Pat, Colin e Lef è sempre stato estremamente stimolante e sono onorato di far parte di questo incredibile gruppo. Ci metto dentro anche Lef perchè l’ho sempre considerato un artista di “ampio respiro internazionale”, uno di quelli che ha ben poco a che fare con il “modo di fare” all’italiana. Lui è un inglese dentro (ahah) Comunque quando ci incontriamo tutti insieme ci si sente subito a casa, ormai siamo una vera famiglia di un genere musicale a parte.
Il risultato è superlativo, io ho percepito tante influenze, dal grunge dei Soundgarden, forse anche per la voce di LEF che mi ricorda Cornell, allo stoner dei QOTSA, ma anche sonorità più prog e alternative, sei d’accordo con questa visione? E’ il risultato che vi eravate prefissati?
Diversamente dagli altri nostri lavori questo è quello più istintivo, meno ragionato, meno cerebrale. Volevamo onorare in qualche modo gli anni 90 che furono, per qualche strana congiunzione astrale, il momento perfetto per una nuova creatività in campo rock. Tutti noi siamo legati a quel periodo, in un modo o nell’altro.
Due feat come Elisa e Jo Quail, come sono nate queste collaborazioni?
Lef ha lavorato a diverse colonne sonore per film di Alessandra Pescetta, che oltre ad essere una meravigliosa regista cinematografica ha girato vari video per Elisa tra i tanti musicisti. Una volta messi in contatto é stato incredibile vedere la passione che Elisa mette in ogni cosa che fa e scoprire che lei e Andrea (il compagno) sono fan dei Tool e di molte altre band che fanno parte del nostro background. Jo Quail ha suonato il cello per diverse colonne sonore di Lef negli ultimi anni, è una grande virtuosa e ha saputo perfettamente immedesimarsi nell’atmosfera O.R.k.
Progetti futuri?
L’idea è di recuperare tutto quello che gli anni di pandemia ci hanno sottratto e credimi che sono un sacco di cose! Per ora stiamo cercando di concentrarci sull’uscita del disco e organizzarci per le varie prove che anticiperanno il tour del 2023.
Quanto durerà il tour in corso e dove vi porterà?
Pensiamo di stare in giro per un bel po’. Ad aprile partiremo per l’Europa con i nostri amici francesi Lizzard, poi chissà.
MAURIZIO DONINI
Band:
Lorenzo Esposito Fornasaro aka LEF – voce
Carmelo Pipitone – chitarra
Colin Edwin – basso
Pat Mastelotto – batteria
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.