NUVOLA – Intervista alla cantautrice romana
Elisa Mariotti, in arte Nuvola, è una cantautrice romana che ha appena pubblicato il suo primo EP, “Calamite”. Ha già avuto esperienze passate a cantare con band della Capitale, ma ha sentito il bisogno di esprimersi come solista, nasce così Nuvola. Ho avuto il piacere di intervistarla e lei si racconta a Tuttorock.
Ciao, benvenuta su Tuttorock. Parlami di te, come nasce la tua passione per il canto?
Ciao, grazie a te per l’invito. Diciamo che non ricordo un momento preciso… A casa mia suonavano tutti e fin da piccola cantavo in continuazione insieme a mio padre, che suonava la chitarra. Accadeva durante i viaggi in macchina, sopra i dischi di Battisti, e a squarciagola in cameretta. Verso i 12 anni ho iniziato a prendere lezioni di chitarra e successivamente di canto. Ho continuato fino a intraprendere il percorso accademico, con l’obiettivo di farne una professione.
Perché Nuvola come nome?
La motivazione è molto meno poetica di quanto si potrebbe immaginare. Anni fa ho conosciuto una ragazza che si chiamava realmente Nuvola e ho pensato che fosse un nome stupendo. All’epoca avevo una band: cantavamo in inglese, ma ho deciso che se mai avessi avuto un progetto solista in italiano questo sarebbe stato il nome.
“Calamite” è il tuo primo EP, come nascono i brani?
I brani dell’EP sono nati e cresciuti in un arco temporale di circa 2 anni. Infatti raccontano momenti anche abbastanza diversi della mia vita. Principalmente scrivo al piano, melodia e testi. Dopo aver ottenuto una struttura abbastanza definita la porto in studio. Con Federico Santoni, che ha curato la produzione dell’EP, abbiamo deciso che direzione dare ad ogni brano. Quasi sempre continuo a cambiare parole e melodie fino al momento in cui devo registrare le voci ahahah.
Leggo nella tua bio che i testi sono momenti della tua vita, sono autobiografici, è così?
Si, scrivere mi aiuta a riordinare i pensieri e le emozioni, ha un effetto catartico. Ho amato il canto fin da subito perchè è una forma di espressione molto potente. Quando, poi, ho “scoperto” la scrittura, il cerchio si è chiuso. Cantare le mie storie mi emoziona moltissimo. Spesso ho scritto e mi capita di scrivere in maniera più “disinteressata”, ma non ha lo stesso effetto.
Parli anche molto d’amore, quanto è importante per te?
Per me è al primo posto. Chiaramente non riguarda solamente le relazioni “amorose”, ma anche le amicizie e molto altro. Credo che una vita senza non abbia molto senso.
Possiamo parlare quindi di un concept, o almeno che i vari brani hanno un unico filo conduttore?
Questa domanda mi capita spesso, perchè le tracce sembrano davvero unite da un unico filo conduttore. A questo punto direi di sì, ma non era voluto. Probabilmente, parlando strettamente di ciò che mi riguarda, ci sono temi ricorrenti e tracce che raccontano diverse “puntate” della stessa storia (come I miei ricordi e Male sia che chiudono l’EP), oltre a un sound uniforme che aiuta ad amalgamare il tutto. Mi sentirei di dire che il filo conduttore sono io, Elisa.
Come definisci il tuo genere musical? Io direi ‘non solo pop…’. Si sente una certa cultura musicale nei vari brani!
C’è assolutamente una forte matrice pop, che ho condito con tanti elementi che amo, tra cui l’elettronica, R’n’B, indie. garage. Diciamo che ci sono dentro tutti gli ascolti che ho fatto nella mia vita, sia per piacere che per studio, processati e metabolizzati.
Quali sono le tue influenze musicali?
James Blake, Thom Yorke, Lorde, London Grammar, Mount Kimbie, Burial, Frank Ocean, Billie Eillish. In Italia, Battisti, Lucio Dalla, Elisa, Cremonini.
Hai avuto varie esperienze live, quanto è importante per te salire su un palco e se hai già in preparazione date live.
Salire sul palco per me rappresenta il punto di arrivo di tutto il lavoro che c’è dietro a un disco. Purtroppo ho l’impressione che oggi questo aspetto venga un po’ sottovalutato e che ci si concentri molto di più sull’ascolto in streaming. Si! Ho in preparazione la presentazione dell’EP a Roma, il 22 Luglio all’Alcazar, sulla terrazza del Gianicolo. Venite!
Con “Calamite” chi vuoi ‘attirare?
“Calamite” è un lavoro nato in primis per esigenze personali, ma ovviamente sarei più che felice se riuscisse ad arrivare a più persone possibili.
Hai anche in progetto un album completo?
Ho tanti brani rimasti fuori dall’EP che sicuramente usciranno più avanti. Oggi non so dirti in quale forma, ma di certo un album è uno dei miei prossimi obiettivi.
Il tuo sound rimarrà invariato?
Sono cambiata molto dai miei primi brani (2019) e con me anche la mia musica e il mio sound, quindi non escludo che potrebbe succedere ancora!
Hai altre passioni oltre alla musica?
Amo la natura, gli animali e mi piace creare cose (forse non troppo diversamente dallo scrivere canzoni). Nello specifico mobili: recentemente ho arredato casa e molti elementi li ho costruiti con le mie mani. Mi da tanta soddisfazione. Il problema è che non ho pazienza, solo tantissimo entusiasmo che si esaurisce nel giro di due ore. Quindi devo essere velocissima… hahah.
Chiudi l’intervista come vuoi, un invito ad ascoltare la tua musica e magari salire sulla tua Nuvola.
Grazie Fabio per avermi invitata e un saluto a chi sta leggendo queste righe. Se vi va, ascoltate la mia musica e fatemi sapere che ne pensate. Un abbraccio, Elisa.
FABIO LOFFREDO
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!