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NUDHA – Intervista a Sara Zaccarelli sul nuovo album

NUDHA – Intervista a Sara Zaccarelli sul nuovo album

In occasione dell’uscita del nuovo album “NUDHA” ho intervistato la cantante SARA ZACCARELLI.

Ciao Sara, piacere di conoscerci dal vivo. Ho trovato il tuo disco bellissimo, con tante influenze diverse, mi viene quindi naturale chiederti quali siano stati i tuoi primi ascolti?
In realtà la colpevole di tutto è stata Whitney Houston, mi sono innamorata della sua voce che mi comunicava sensazioni pazzesche. Da lì ho conosciuto il musical e ho iniziato a suonare il clarinetto nella banda di Monzuno, non proprio la classica banda di paese, ma un ensemble di 80-90 musicisti. Infine, a 19 anni incontrai il soul e tutte le sue voci uniche, da Aretha Franklin a Otis Redding, Etta James, Sam Cooke e via dicendo. Questo mi ha dato un’impronta soul e blues che si ritrova in questo disco.

Autodidatta o hai preso lezioni di canto?
Dopo 20 anni che canto, ho iniziato a prendere lezioni solo 3 anni fa, per avere nuovi stimoli e conferme.

Come dicevi, 20 anni di carriera musicale, e anche tante belle collaborazioni.
Quando mi sono avvicinata alla black music ho conosciuto Vince Vallicelli e Pippo Guarnera, poi nel 2011 andai con la band bolognese dei Groove City, al Porretta Soul Festival, cantando con Sax Gordon e Toni Green, con cui sono rimasta in contatto. Ricordo che mentre cantavo con Toni, I can’t stand the rain di Ann Peebles, mi prese per mano per portarmi in primo piano davanti a tutti. Fu davvero fantastico!

Allora cantavi in inglese quindi?
Esatto, e pensavo che non avrei mai cantato in italiano, era anche un modo di nascondermi, perché quando ho cominciato a scrivere in italiano ho dovuto poi confrontarmi con le mie emozioni più interiori.

E tanta gavetta, dal Bravo Caffè ai tanti locali dove sei stata, monta, smonta, sistema, tutto come una volta.
Per un periodo andai in giro con Rita Girelli, formavano un duo, il Two Women Band, io cantavo e suonavo la chitarra acustica, lei basso elettrico, chitarra elettrica, cori. Mettevamo davvero tanta potenza suonando nei festival a fianco di grosse band.

Se dovesse capitare un talent?
Penso che possa essere un’ottima occasione, ma solo se ci vai con un progetto ben definito e uno scopo preciso, andarci solo perché hai una bella voce rischi solo di bruciarti.  

All’inizio cantavi cover di altri, poi hai iniziato a scrivere canzoni tue?
Sì, dopo il periodo delle cover ho iniziato a scrivere pezzi con Rita, sempre in inglese, nel 2018 ho fatto uscire “Sing For My Soul” con la Nu Band, da Nu Soul, un disco live con miei brani originali registrati in due pomeriggi, mixati e masterizzati da Giovanni Versari.

La decisione di passare all’italiano con questo nuovo progetto Nudha come è scaturita?
Più che una decisione, si tratta di qualcosa che è nato spontaneamente di vita propria quando ho conosciuto Giulio Ragno Favero. Lui è diventato ora il mio produttore musicale, ma prima siamo diventati molto amici e mi ha un poco adottato come una sorella minore, lo conobbi nel 2017 e l’anno seguente lo invitai a un mio live. Dopo l’esibizione mi disse: “Non me la conti giusta, tu sei molto più rock di quanto vuoi fare credere o che tu stessa pensi”. Mi invitò a fare una jam session in studio con lui al basso, Adriano Viterbini alla chitarra e Luca Bottigliero dietro la batteria. Il risultato fu pazzesco con un’alchimia incredibile, sembravamo una band che suonava assieme da sempre. Da lì sono nati i brani che poi sono 8 di quelli finiti nel disco, e molti non hanno nemmeno cambiato stesura rimanendo come nacquero. Giulio mi incitò a scrivere in italiano e mi buttai a capofitto in questa nuova avventura, ci lavorai per oltre un anno senza sosta, affinando sempre di più il tutto, usando anche questi due anni di pandemia. Il progetto Nudha porta dentro tutta me stessa.

Il nome Nudha come lo hai scelto?
Il mio vero nome, Sara Zaccarelli, non mi prendevo come nome d’arte, Sara mi sembrava troppo semplice, Nudha è il concetto che rappresenta la mia idea di fare musica, mettersi a nudo cantando. Ovviamente non faccio trasparire tutto quello che è nella mia personalità, la “H” aggiunta rappresenta quello segreto che tengo per me, è una lettera che non ha suono, c’è, ma non si sente.

Oltre che metterti a nudo, nei tuoi testi affronti tanti temi forti, donne forti, spesso maltrattate, uomini disagiati, situazioni particolari, testi autobiografici? Anche una spinta a non lasciarsi andare e reagire? Fra le altre, anche il tema del malato terminale.
Tutto quello che c’è nel disco viene dalla mia vita, anche per questo il titolo del disco è omonimo, perché sono esperienze vissute in prima persona. Sicuramente anche un invito a farsi forza, pensa che per questa persona che è morta di tumore io non avevo mai pianto. Tenevo veramente tantissimo a lui e il dolore è stato fortissimo, aveva fatto tanto per me e rappresentava tanto, ho rielaborato il lutto nel 2020 quando ho scritto la canzone. Ho voluto esprimere questo messaggio, che per quanto sia difficile la situazione, puoi reagire e riprenderti, è un messaggio positivo.

Testi costruiti e scritti in maniera impeccabile, e la presenza di grandi autori come Appino, Bianconi, Toffolo.
Il mio disco è centrato quasi completamento su storie femminili, avere persone come quelli che hai citato a lavorare con me su questo è stato incredibile. Collaborazioni nate spontaneamente, senza commissioni, nate dopo una cena a base di pesce parlando assieme con Appino, tutto è venuto in maniera naturale. Con Bianconi dovevamo concludere il testo di una canzone che dovevo portare a Sanremo Giovani, ma che abbisognava di qualche affinamento a livello di poesia. A Francesco è piaciuta la canzone e la mia voce, ci siamo sentiti al telefono e ha iniziato a lavorarci sopra. Con Davide Toffolo abbiamo scritto Molossa, ha sentito il pezzo tramite Giulio e si è presentato in studio. Aggiungo Mauro Ermanno Giovanardi che venne in studio a Monza a vedere cosa facevamo, gli ho chiesto se voleva fare un cameo e ha accettato subito con entusiasmo.

E musicalmente aggiungiamo che Viterbini è uno dei migliori chitarristi italiani. Ma se tu dovessi scegliere una canzone particolare nel tuo disco?
Sicuramente “Chiedimi”, ma anche “Oggi no”, che scrissi in 10 minuti e poi mai più toccata.

Progetti futuri? Un tour? Hai una band che porterai con te?
Dopo questi 3 showcase, seguirà un tour estivo che dobbiamo ancora definire riguardo date e venue. Suoneranno con me Alessandro e Daniele Cianferoni, già presenti negli HandLogic, e Matteo Benvenuti alla chitarra.  

MAURIZIO DONINI 

Band:
Nudha: voce
Chitarra: Adriano Viterbini
Basso: Giulio Ragno Favero
Batteria: Luca Bottigliero
Tastiere: Raffaele Scogna
Seconda voce in “Traffico”: Andrea Appino
Seconda voce in “Con Le Mani”: Mauro Ermanno Giovanardi 

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