NICKELBACK – Intervista al bassista e cofondatore Mike Kroeger
I Nickelback tornano in Italia con un unico imperdibile appuntamento il 2 giugno 2024 all’Unipol Arena di Bologna con il loro Get Rollin’ World Tour. La band capitanata da Chad Kroeger, che ha venduto oltre 50 milioni di dischi, è pronta a far scatenare il proprio pubblico con i loro più grandi successi e i brani estrapolati dall’ultimo disco Get Rollin’, uscito il 18 novembre 2022. Ma non solo, nei giorni 27 e 30 marzo, ci sarà nei cinema “Hate To Live”, un documentario che racconta l’oramai lunga storia della band canadese. Quale occasione migliore, grazie a The Hive Project”, per raggiungere tramite Zoom, i bassista e cofondatore Mike Kroeger. Di seguito l’intervista
Ciao e benvenuto su Tuttorock, come stai?
Ciao Fabio, io tutto bene grazie e tu?
Anche io, grazie, inizio subito con la prima domanda, dopo “Get Rollin’” , uscito quasi due anni fa, un nuovo tour e un documentario sulla vostra storia. Iniziamo dal documentario, come è nata l’idea?
E’ nata perché abbiamo avuto molti consensi da molti fan, anche quando abbiamo affrontato il tour dell’ultimo album, quindi posso dire che la band è in uno stato di grazia ed abbiamo voluto fare un regalo ai nostri estimatori, un documentario che racconta un po’ la nostra storia. La prima idea è nata circa 6 o 7 anni fa, l’idea era di realizzare solo un’intervista, ma visto il successo che abbiamo sempre avuto, l’idea è diventata sempre più grande e alla fine abbiamo deciso di realizzare un vero documentario sulla nostra storia.
Ci sono video, interviste che ripercorrono la vostra storia, come avete scelto il tutto?
Con tanti anni di attività di materiale ne abbiamo tanto e abbiamo cecato di scegliere il più significativo.
Una lunga storia di quasi venti anni, tu come la riassumeresti? Gioie e dolori.
Si, in effetti è una lunga storia, circa 30 anni, di soddisfazioni ne abbiamo avute veramente tante, ma la cosa che più ci appaga è il calore del pubblico quando saliamo su un palco, quando la gente canta insieme a noi le nostre canzoni, sicuramente è quella la più grande soddisfazione. Non c’è cosa più bella se non quella di entrare in studio e di iniziare a buttare giù idee per creare le nostre canzoni e di questo ce e siamo accorti ancora di più durante io covid. Ci sono state anche insoddisfazioni ma ti assicuro che passano in secondo piano, noi guardiamo oltre.
Il vostro più grande successo è stato “ How You Remind Me” del 2001, quanto sono cambiati i Nickelback da allora?
Sono passati tanti anni da allora e di cambiamenti i Nickelback ne hanno fatti, siano cambiati anche io e mio fratello, ma l’entusiasmo è lo stesso.
Ho letto da qualche parte che siete considerati la band più amata ma anche la più odiata del rock. Ma veramente? Posso assicurarvi che i Italia avete tantissimi fan, Perché odiata?
Gli hater sono dappertutto e sempre pronti a scaricarti addosso tutto, ma noi ci ridiamo sopra e ci passiamo sopra e andiamo avanti. Perché? Forse perché siamo arrivati al primo posto delle classifiche come band rock? Ma va bene così e mi fa molto piacere di avere molti fan in Italia. Comunq1ue noi cerchiamo sempre di trasformare l’odio in amore e poi c’è sempre odio e amore in tutto, se sei un musicista, oppure un attore, un politico o un uomo d’affari, ci sarà sempre chi ti odia e chi ti ama, ti ammira, il mondo è così. Ma a costo di essere ripetitivo l’importante è trasformare la forma ‘odio in amore, come già ti ho detto.
Cosa state preparando per il nuovo tour? Suonerete anche in Italia!
Non vedo l’ora di tornare in Italia, ci ero già stato lo scorso anno ma solo come turista e per la data del 2 giugno a Bologna speriamo di poter dare il nostro meglio, come cerchiamo sempre di fare.
Dopo tour e documentario avete già in mente quale strada percorrerò la vostra musica? State già pensando ad un nuovo album?
Stiamo già scrivendo nuova musica ma ancora non sappiamo che direzione prenderà, per ora i tour e poi ci concentreremo a terminare tutte le fasi dell’album e speriamo di portare a termine il tutto per il prossimo anno.
Che ricordi hai dei concerti in Italia?
Splendidi ricordi e io ci sono stato molte volte, amo città come Roma e il suo Colosseo e anche Milano, bellissimi ricordi sia con la band che da semplice turista.
Definisci tu la musica dei Nickelback, spesso viene avvicinati all’heavy metal, all’alternative metal, anche al grunge, dai tu una definizione. Da parte mia posso dirti che per me i Nickelback suonano rock, semplice rock, ma molto energico e ad un passo da sonorità più hard rock.
Ed io sono d’accordo con te, la musica dei Nickelback è semplicemente rock e forse è proprio questo il segreto del nostro successo, cerchiamo di non ripeterci ma di portare avanti sempre quel discorso musicale che piace ai nostri fan e di cui ne siamo orgogliosi. Come dicevano i Rolling Stones “It’s Only Rock’n’Roll But I Like It”.
Grazie mille Mike, ora chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio ai vostri tanti fan italiani. Non vediamo l’ora di tornare in Italia, è un pubblico passionale e che ci dà molto calore ai nostri concerti e ci dispiace che sia una sola data, ma sicuramente in futuro torneremo spesso.
FABIO LOFFREDO
Band:
Chad Kroeger: Voce e chitarra solista
Ryan Peake: Chitarra ritmica, pianoforte, tastiere e voce
Mike Kroeger: Basso e cori
Daniel Adair: Batteria, percussioni e cori
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!